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SuperBruse! E Contador... - ...fa paura. Gibo bene, Di Luca giù

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Ora non ci sono più mezze misure: il Giro si è infiammato, e da qui a Milano sarà una volata emozionante e palpitante. La cronometro Pesaro-Urbino ci consegna un grande vincitore, Marzio Bruseghin; e ci rende una classifica che promette scintille: tutti i favoriti in poco più di tre minuti, da Contador a Piepoli, con mille montagne da scalare e su cui battagliare.
Da Contador, abbiamo detto: sì, perché il campione spagnolo ha preso la testa della classifica virtuale, quella relativa ai principali protagonisti. Posto che Visconti, ottima prova oggi e bella difesa della maglia rosa (ora ha 3'31" su Russ secondo, 5'50" su Bosisio terzo e 6'59" su Contador), salterà sulle Dolomiti, quelli che resteranno in gara dovranno inseguire proprio Contador, che ha quasi un minuto su Bruseghin e Klöden, poco di più su Nibali e Savoldelli, un minuto e mezzo su Riccò e Di Luca, più o meno due minuti su Menchov, Simoni, Leipheimer e Pellizotti, e oltre 3' su Piepoli.
Di fatto, Contador è già in pole position: di uno scalatore delle sue qualità diremmo che sta già per ammazzare il Giro (diamogli tempo fino al week-end), se non fosse per due particolari. Il primo: spiaggia o non spiaggia, il madrileno è stato lontano dalle gare per qualche settimana, quindi è lecito dubitare sulla sua effettiva tenuta fino all'ultima tappa (tra l'altro ha anche una microfrattura al gomito che potrebbe menomarne il rendimento, anche se finora ciò non è trasparso).
Il secondo particolare: la coppia Riccò-Piepoli, dotata di gambe e fantasia per attaccare ovunque in salita, e mettere in croce chiunque (magari con l'aiuto di un Simoni che oggi è andato oltre ogni più rosea previsione, chiudendo la crono al decimo posto a 1'02" da Bruseghin).
E questo è il discorso generale. Entrando nel particolare della crono, dobbiamo parlare di Bruseghin, primo a Urbino con 8" su Contador, 20" su Klöden, 36" su Pinotti e 44" su Savoldelli (che ha dovuto cambiare bici per un guaio alla catena a 300 metri dal traguardo). Bruseghin ha costruito il suo successo nell'ultimo tratto, in salita: al primo intertempo, dopo 9,6 km, era appena 14esimo a 20" da Pinotti. Però già al secondo intertempo, dopo 23,4 km, Marzio si era portato subito alle spalle di Klöden primo (a cui rendeva solo 8"), mentre al terzo intertempo (km 32,2), con mezza salita già affrontata, era stato Contador a prendere la testa (con 10" su Bruse e Klöden).
Negli ultimi 7 km di gara il veneto ha preso 18" a Contador e 20" a Klöden, andando così a centrare il secondo successo di tappa in due anni.
Le prova degli Astana è comunque positiva (malgrado un Leipheimer solo nono a 1'01"), visto che Contador e Klöden hanno guadagnato su tutti i rivali per la generale. Tra i quali la coppia Liquigas (Nibali-Pellizotti) ha ottenuto il risultato atteso, con Nibali che ora è in vantaggio su Pellizotti, e con quest'ultimo che probabilmente dovrà iniziare a entrare nella parte di chi lavorerà per il compagno dopo aver sperato per dieci giorni di sovvertire le gerarchie di squadra.
Ma la Liquigas non è l'unica a vivere momenti di incertezza. Infatti, tra i big quello andato peggio rispetto alle attese è Di Luca: affaticato e mai in palla, Danilo ha pagato 2'11", e ora dovrà anche stare attento ai sommovimenti in casa LPR: con Savoldelli quinto di giornata e ottavo in classifica (quindi davanti a Di Luca che è decimo), con un Bosisio undicesimo di tappa e confermatissimo al terzo posto in classifica, l'abruzzese potrebbe iniziare a sentire aria malsana: che il management della LPR, considerato che Di Luca non offre le stesse garanzie di dodici mesi fa, stia preparando il terreno a un'exit strategy condotta appunto da Savoldelli con l'ausilio di Bosisio?
Di sicuro la situazione nella squadra di Bordonali è in fermento. E conoscendo Di Luca, il vincitore del Giro 2007 potrebbe inventarsi qualcosa già domani, sui saliscendi della Romagna (è la tappa di Cesena e della Carpegna, quindi dell'omaggio a Pantani - che, per inciso, Di Luca adorava e ha già più volte omaggiato): così, giusto per rimettere le cose in chiaro in casa LPR, e per dare una lucidata alle mostrine coi gradi. L'alternativa è che Danilo non ne abbia proprio, ma questo non ce lo auguriamo per lui e per lo spettacolo.
Uno spettacolo che di sicuro non mancherà, come detto, con Riccò: il Riccardino da Formigine è pure caduto all'inizio della crono (ma quante volte finisce per terra quest'anno?), ma malgrado ciò paga 2'04", ovvero 7" meglio di Di Luca, e risultato in assoluto non disprezzabile per un corridore come lui, che ha sempre patito oltremodo l'esercizio contro il tempo. Con l'aiuto di Piepoli (23esimo di tappa a 2'43") lui sì che potrebbe provare a sorprendere gli Astana domani: Contador va attaccato da subito, e la tappa di Cesena pare disegnata apposta per prevedere imboscate ai danni di chi si distrae. La lotta tra i big, insomma, è appena all'inizio: aspettiamo i fuochi d'artificio.


Marco Grassi

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