Simeoni trova il suo tesoro - È tricolore su Visconti e Pozzato
Ha aspettato tre lustri di carriera per alzare finalmente le braccia su un traguardo di quelli pesanti: ma a quasi 37 anni Filippo Simeoni può guardare tutti dall'alto in basso, dall'alto di quel podio tricolore di Bergamo, al basso dei tanti che in passato hanno osteggiato il bravo corridore laziale.
Già, proprio laziale, anche se nato a Desio: Pippo porta a Sezze questo titolo nazionale su strada, e per tutto un anno potrà (anzi, dovrà) esibire in giro la maglia coi colori della bandiera: in gara, ma anche in allenamento; e chissà (visto che Simeoni ha descritto il suo successo come «un sogno che avevo sin da bambino») che non la conservi gelosamente anche sotto il cuscino, nottetempo.
La corsa, ricca di capovolgimenti di fronte, ha visto dapprima una fuga di Gobbi, Sestili, Donadello, De Nobili, Spadi e Corsini (anche un quarto d'ora di vantaggio), poi un tentativo di Ermeti e Falzarano (raggiunti poi da Piemontesi e quindi da Francesco Gavazzi). Ma il gruppo, orchestrato da Quick Step e Liquigas con il prezioso supporto dell'Acqua&Sapone, ha tenuto tutto in controllo per poi lanciare le seconde linee a un giro dal termine (visti all'attacco Bertuola, Bosisio, poi Selvaggi, Cattaneo e anche Visconti e Carrara): tutte schermaglie, e tutto rinviato all'ultima scalata alla salita della Boccola.
È stato allora che è sceso in campo Ballan, producendosi in un gran forcing che ha scremato il gruppo: col veneto son rimasti dapprima Bertagnolli, Rebellin, Pozzato e Riccò; sembrava un quintetto da sogno, ma i 10 km finali permettevano rientri dalle retrovie, che puntualmente ci sono stati: tra gli altri, si son rifatti sotto Cunego, Bettini, Nocentini, Paolini, Bosisio, Carrara e il campione uscente Visconti.
Situazione quantomai fluida, e in tanta fluidità nessuno ha valutato il giusto quello scatto che ai 5 km ha proiettato Simeoni verso un margine di 10-12" sul drappello dei più forti. E Simeoni ha gambe, e un vantaggio del genere rischia anche di saperlo amministrare; specie se dietro i tanti galletti nel pollaio pensano a beccarsi, tira tu, no, tiro io, noi siamo in tre, voi siete in due, e intanto il titolo vola via, sulle ali dell'entusiasmo ritrovato da un corridore che ne ha passate di tutti i colori, e che stava per ritirarsi dal ciclismo quando, con due vertebre fratturate, era rimasto appiedato.
E invece no, Simeoni era ancora in credito col ciclismo, e allora è giusto così, che abbia vinto lui, che abbia fornito cocenti delusioni ai battuti (Visconti - vicino alla riconferma tricolore - e Pozzato, e poi Rebellin e tutti gli altri) dopo quella volata interminabile sul rettilineo finale, dove sembrava che quelli dietro avessero quasi in tasca la possibilità di riprendere il fuggitivo, e invece quel fuggitivo, tutto nervi e testa, ha resistito, e ha potuto esplodere sotto lo striscione la gioia e - perché no - anche un po' di rabbia da troppi anni repressa.