Roman-zo criminale - Kreuziger uccide il Tour de Suisse
Nel gioco delle "3 K" di appena due giorni fa, c'eravamo trovati principalmente a celebrare il successo di tappa di Kim Kirchen e la ritrovata vena di Andreas Kloeden.
Non ci era però sfuggita la buona prova di quel giovincello di belle speranze che risponde al nome di Roman Kreuziger, presentatosi a questo Giro di Svizzera con un'occhio di riguardo rivolto all'imminente Tour de France, verso il quale coltiva ambizioni da leader.
Se però era preventivabile una buona prestazione nei 25 km di cronoscalata che dividevano Altdorf dal Klausenpass, meno prevedibile era la dura lezione che il ceco ha impartito agli avversari diretti, che a questo punto gli permettono di mettere ormai una serissima ipoteca sul successo finale, lui che già quest'anno aveva saggiato la bellezza dei podi elvetici col secondo posto al Giro di Romandia.
Una giornata quella odierna che ha regalato l'ultima delle resurrezioni di Josè Rujano, troppo spesso molto croce e poca delizia per gli appassionati nelle occasioni che contano. Il venezuelano ha fatto segnare a lungo il miglior tempo, con distacchi anche piuttosto consistenti nei confronti degli avversari, fino a che la furia ceca (è proprio il caso di dirlo) di Kreuziger non risparmiasse neppure lui: alla fine comunque un 2° posto a 15'' dal vincitore e la speranza, ancora concreta, che la costanza di rendimento possa essere uno dei suoi tratti distintivi.
Il percorso netto di Kreuziger era iniziato fin dal primo intertempo al nono km ed è proseguito anche al secondo fissato al km 18, salvo poi avere una piccola flessione negli ultimi chilometri che però non ha pregiudicato il successo finale (non prima però di aver ripreso, strada facendo, il belga Devolder, che merita una menzione a parte). Buona è stata anche la prova di Kloeden, che aveva visto il proprio ritardo da Kreuziger superare i 30 secondi e che invece alla fine si è dimezzato (16'' sul traguardo, appena 1'' di ritardo da Rujano, che gli è valso quindi la terza piazza).
Senza dubbio positiva la prova di Damiano Cunego, che alla vigilia aveva dichiarato di voler testarsi in maniera convinta su questa cronoscalata in chiave Tour. Il veronese alla fine ha chiuso 4° a 52'' ma recuperando rispetto al km 18 dove perdeva 1'07'' da Kreuziger e può essere quantomai soddisfatto dalla sua prestazione soprattutto in rapporto alla maggior parte dei suoi avversari, alcuni dei quali incappati in debacle clamorose. Ecco appunto, veniamo agli sconfitti di giornata: la maglia gialla Kirchen ha probabilmente compreso già al primo intermedio (52'' di ritardo) che sarebbe stata una giornata difficile, ma le proporzioni della sconfitta si sono via via allargate, fino a giungere al pesante dazio di 3'24'' pagato sul traguardo, che fanno scivolare il lussemburghese al 7° posto a 2'58''.
Peggio ancora ha fatto Stijn Devolder, uno che contro il tempo ci ha abituato quasi sempre bene, a maggior ragione ora che sembrava più convincente anche in salita: come detto in precedenza non solo si è visto raggiunto e staccato da Kreuziger, partito molto prima di lui, ma per il resto non riusciva proprio a spingere al suo solito ed alla fine il pesantissimo conto da pagare è di ben 6'29''. In chiaroscuro la prova dei CSC: Frank Schleck ha chiuso 5° a 1'26'', Voigt (partito molto forte, ha poi pagato) 6° a 1'37'' ed Andy Schleck 8° a 2'20'', anche se dal più piccolo dei fratelli ci si sarebbe aspettati sicuramente qualcosa in più, dato che il Tour ormai è alle porte.
In classifica quindi Kreuziger ora ha 48'' su Kloden, 1'55'' su Anton (7° a 1'49'' all'arrivo odierno) e 2'11'' su Cunego, che quindi entra nella top-5 migliorando il piazzamento di 12 mesi fa. Da rilevare anche il 9° posto (a 4'11'') del tedesco Christian Knees per una Milram in cerca di nuova linfa dopo la vicenda Petacchi. Domani la chiusura a Berna in una tappa vallonata che renderà il finale interessante ma che non dovrebbe cambiare le carte in tavola.