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Impossibile da Cancellara - Ancora Fabian. Pinotti Tricolore | Cicloweb

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Impossibile da Cancellara - Ancora Fabian. Pinotti Tricolore

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Oramai lo chiamano in diversi modi. “Rapido di Berna”, “Diretto di Berna” o che dir si voglia, sta di fatto che probabilmente più veloci di così si muore!
No, questo Giro di Svizzera che si concludeva proprio nella sua Berna non poteva concludersi senza che Cancellara ci regalasse un nuovo straordinario pezzo di bravura, estratto direttamente dall’alta scuola dei finisseur, di cui Fabian è divenuto ormai uno degli esponenti di spicco. Con uno stato di forma del genere si è quasi certi che non maledirà più di tanto quelli della Grande Boucle per non aver incluso quest’anno il tradizionale prologo d’apertura, di sicuro la maggior parte delle squadre dotate di velocista da top-5 comincia a preoccuparsi seriamente, rimembrando anche quanto avvenne a Compiègne un anno fa.
Chi di sicuro maledirà Cancellara con tutto se stesso quest’oggi è Philippe Gilbert, che con uno scatto dei suoi all’ultimo chilometro aveva deciso di rubare la scena proprio allo svizzero, tentando il colpo del giorno. Per alcuni istanti sembrava che per il belga della Française de Jeux fosse la volta buona, mentre alle spalle il gruppo, tirato dai Silence-Lotto per lanciare Van Avermaet (visto che ieri McEwen aveva salutato la compagnia), rischiava di sfaldarsi, dato che anche Dani Moreno e Tosatto tentavano la sortita. Per questi ultimi però il treno giusto era ormai passato e così solo l’indemoniato Fabian restava ad inseguire Gilbert.
La scena che si consuma ai 50 metri dal traguardo è impietosa nei confronti del belga: Cancellara, ormai a tutta e anche di più (dopo il traguardo sarà necessario qualche istante per riprendersi) prende e sorpassa l’esterrefatto Philippe, che non può far altro che smettere di pedalare e accontentarsi della seconda piazza mentre nel tripudio generale Fabian alza le braccia al cielo e, oltre alla tappa, si prende anche la maglia “ stile coccinella” della classifica a punti (poiché Freire, e francamente la scelta lascia un po’ perplessi, ha deciso di non prendere il via dell’ultima frazione). Alle spalle di Moreno e Tosatto, giunti con una manciata di secondi, Markus Zberg ha regolato il gruppo proprio davanti a Van Avermaet, con Ballan che si rivede nelle posizioni d’avanguardia, terminando 9°.
Per il resto la giornata ha regalato un po’ di riflettori a Weissinger, Perez Sanchez, Tjallingi, Hervè Duclos-Lassalle e Lill, protagonisti dell’azione più significativa della tappa. Ripresi in prossimità dell’ultimo gpm, collocato a poco meno di 9 km dall’arrivo, l’attenzione si è concentrata sull’ultimo duello per l’assegnazione della maglia di miglior scalatore, che ha visto prevalere Iglinsky su Loosli. Sullo slancio il campione nazionale kazako (titolo da difendere tra pochi giorni) prova ad involarsi verso il traguardo ma ai 5 dal traguardo la sua azione s’infrange sul ritorno del gruppo. Ci prova timidamente anche Ivan Gutierrez ma alla fine si giunge all’epilogo già raccontato.
Nulla è cambiato in classifica e si può quindi applaudire Roman Kreuziger, che mette così in cascina la prima corsa veramente importante da quando è professionista e che ha senz’altro stuzzicato la fantasia dei suiveurs in vista del Tour, dove se ne inizierà a misurare le ambizione.
Buoni voti anche per Kloeden, che ha portato nuovamente una maglia Astana sul podio di una corsa di primo piano, e per Anton, altra pedina che potrebbe tornare utile all’Euskaltel in Francia. Infine non si può non guardare positivamente alla prestazione di Cunego: in sordina nelle prime frazioni, probabilmente per una scelta ben precisa che l’ha portato a centellinare le energie, ha saputo chiudere in crescendo con la lusinghiera cronoscalata di ieri. Il 4° posto finale quindi, che va a migliorare l’abulica quinta piazza di 12 mesi orsono, fa propendere la bilancia senza dubbio dal lato dell’ottimismo. (Vivian Ghianni)

Non troppi chilometri più a sud, a Montichiari si svolgevano i primi atti della Settimana Tricolore 2008, con l'assegnazione dei titoli a cronometro per la categoria Open (élite e professionisti), quella donne élite e quella Under23, andati rispettivamente a Marco Pinotti (High Road), Tatiana Guderzo (G.S. Fiamme Azzurre) e Adriano Malori (Filmop Ramonda-Parolin).
Poche sorprese dunque in tutte le gare della giornata e soprattutto in quella riservata ai professionisti, che ha visto la conferma del bergamasco Pinotti, che ha preceduto di 1'22" Luca Celli (Lpr) e di 1'25" Maurizio Biondo (Flaminia), mentre Manuel Quinziato, atteso come il principale antagonista di Pinotti, non ha dato seguito a queste aspettative, chiudendo con un modesto quarto posto.
Modesto, ovviamente con tutto il rispetto di chi vi ha partecipato, è stato soprattutto il livello tecnico della gara: con i migliori passisti nostrani impegnati a correre in Svizzera o a preparare altri obiettivi, solo tredici atleti hanno preso il via, confermando la tendenza italiana a snobbare la specialità, sempre più un tallone di achille dei nostri atleti nelle corse internazionali.
Buon per Pinotti, che ha così agevolmente conquistato il suo terzo titolo tricolore contro il tic-tac - dopo quelli vinti l'anno scorso e nel 2005 - e ha così eguagliato il record di tre successi detenuto da Marco Velo.

Stefano Rizzato

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