Di Luca-Riccò, show alpino - Vince Kiryienka, Contador resiste
Il Giro domenica finisce ma oggi è diventato bellissimo: nella penultima tappa di montagna, con l'arrivo al Monte Pora e con una pioggia battente a sferzare i corridori, due protagonisti assoluti hanno fatto scintille: Riccardo Riccò e soprattutto Danilo Di Luca.
La tappa l'ha vinta Vasil Kiryienka, 27enne bielorusso partito in fuga al mattino insieme a Cummings, Missaglia, Ermeti, Nicki Sorensen, Alexander Efimkin e Siutsou, passato attraverso 22' di vantaggio su un gruppo che ha lasciato fare, e ultimo a cedere sulle salite di giornata. Applausi per lui, che dopo due vittorie sfiorate (a Pescocostanzo e a Pampeago), centra il bersaglio grosso. A suo modo, uno dei personaggi di questo Giro 2008.
Il capolavoro LPR
Ma applausi anche per la LPR, che nella difficile discesa del Vivione (a 50 km dal traguardo) ha compiuto un capolavoro, dopo che sulla salita non era successo niente di rilevante a parte un tentativo di allungo di Sella con Pérez Cuapio e Colom (30" di vantaggio massimo, poi il vicentino si è rialzato): Di Luca, desideroso di riportarsi nelle zone altissime della classifica, ha attaccato insieme al compagno Savoldelli, che l'ha pilotato alla perfezione e gli ha dato una grande mano nel guadagnare quasi 1' sul gruppo della maglia rosa lungo la picchiata (che il Falco conosce benissimo, visto che siamo dalle parti di casa sua). Insieme ai due, uno sveglio Nibali, bravo ad accodarsi ad un attacco che comunque era abbastanza preventivabile.
Ma il capolavoro LPR non era ancora completo: sulla strada per la Presolana, attraverso la salita di Vilminore, il terzetto Di Luca-Savoldelli-Nibali ha continuato a guadagnare sul gruppo della maglia rosa; e a Teveno (a 27 km dal traguardo) i tre hanno trovato ad aspettarli Ermeti, che era in fuga ed era stato fermato dall'ammiraglia LPR. Giairo ha così potuto dare il suo contributo prima della Presonala, permettendo ai suoi capitani di rifiatare e tirando con delle utili trenate attraverso cui il margine su Contador e compagni è arrivato a superare il minuto e mezzo.
Il gruppo della maglia rosa era stato frazionato dalla discesa del Vivione: con Contador erano rimasti Riccò, Simoni, Bruseghin, Pellizotti, Van den Broeck, Sella e i due gregari di lusso Klöden e Colom. Staccati tra gli altri Leipheimer, Pozzovivo e Menchov, con questi due che però riusciranno a rientrare sulla salita di Vilminore.
La Presolana
Sin dai primi metri della più dura salita di giornata (vetta a meno di 12 km dall'arrivo) Ermeti e poi Savoldelli, esaurito quello che potevano dare, si sono staccati, lasciando Di Luca a sbrigarsela da solo: ed è stato un gran bello sbrigarsela, visto che l'abruzzese ha continuato a guadagnare portandosi a oltre 2' di vantaggio malgrado dietro Klöden impostasse un ritmo talmente alto da impedire a chicchessia di scattare. Nibali, attaccato coi denti al più esperto compagno di avventura, si è tenuto in zona lungo la salita per poi rientrare in discesa (al termine della quale Di Luca ha rischiato lo scivolone, restando in piedi per un niente). Ma per Vincenzino sul Monte Pora si è spenta la luce, e il messinese è naufragato.
E se si parla di naufragio, non si può non citare Gilberto Simoni: già in apnea sulla salita di Vilminore, Gibo è definitivamente saltato sulla Presolana, dove non ha saputo tenere le ruote dei migliori e ha abbandonato i sogni di podio, portando a casa sei minuti di ritardo dalla maglia rosa. In pratica, erano 10 anni che Simoni non viveva una simile esperienza al Giro: staccarsi dai migliori e andare in crisi. Una semplice giornata no, o gli anni che pesano? In un caso o nell'altro, Simoni si consolerà con una corsa rosa in cui è stato comunque protagonista, e se lo conosciamo un tantino domani andrà all'attacco (se ne avrà, ovviamente) per cercare di coronare la stagione con una vittoria di tappa al Giro.
Botte da orbi
Con Di Luca impegnato a difendere i 2' che lo riportavano nelle primissime posizioni della generale, sul Monte Pora si è scatenata la battaglia tra gli altri uomini di classifica. Quando Contador si è reso conto che Danilo gli stava molto elegantemente sfilando di dosso la maglia rosa (a 6 km dal traguardo il margine dell'abruzzese era salito a 2'15"), ha preso in mano la situazione ed è andato a dare una notevole trenata che ha fatto fuori Klöden e non ha fatto tanto bene nemmeno a Bruseghin, che però è rientrato. Mancavano 5 km alla vetta, e la miccia era accesa: Sella è stato il primo a rispondere a Contador, con tre scatti consecutivi che hanno fatto fuori Bruse e quasi Van den Broeck. Con Sella erano rimasti, oltre ovviamente a Contador e al citato VDB, anche Pozzovivo, Menchov, Pellizotti e Riccò.
Ecco, Riccò: Riccardo è scattato a sua volta, e il suo affondo è stato stavolta realmente efficace: Contador ha dato sulle prime l'impressione di potersi rifare sotto, ma ha finito presto l'ossigeno; Sella ci ha provato a sua volta, ma anche il vicentino non è più riuscito a tenere il ritmo di Riccò, sempre più indiavolato: 10", poi 20", poi 30": la maglia rosa lì a un passo, pronta per essere finalmente conquistata, badando a quello che succedeva sia davanti a lui (dove Di Luca si stava difendendo alla grande facendo leva sulla sua spettacolare grinta, grazie alla quale ha rimontato tutti i fuggitivi - tranne Kiryienka - andandosi a prendere pure 12" di abbuono), sia alle spalle, dove i CSF, vuoi per alleanza saldatasi strada facendo, vuoi per interessi privati (allungare su Simoni e possibilmente su Bruseghin), hanno dato qualche cambio in testa, fatto che a Contador non sarà certo spiaciuto; e dove anche Pellizotti, abbastanza pimpante, ha dato un contributo a limitare i danni.
E grazie a questi aiuti trovati lungo la salita, Albertino ha potuto salvare la sua maglia rosa: solo 4" tra lui e l'irriverente modenese, che a fine tappa ha avuto parole di fuoco per Sella e Pozzovivo e anche per chi gli ritiene Contador superiore in salita. L'immancabile show mediatico di Richie Rich è destinato a dare pepe alla tappa di domani, se mai ce ne fosse bisogno: gli strascichi polemici si faranno sentire anche in gara.
D'altro canto, che Riccò non abbia preso la maglia, comunque, è un beneficio per il pubblico del Giro. Anche se Riccardo domani avrebbe certamente attaccato anche se fosse stato in rosa (per mettere quanto più spazio possibile tra lui e Contador prima della crono milanese di domenica), non aver ancora conquistato il simbolo del primato gli darà ulteriori stimoli per fare il diavolo a quattro.
E invece Di Luca che cosa farà? Idem: 21" sono un'inezia per chi oggi ha recuperato praticamente tutto il gap patito a cronometro. Aggiungiamoci che il terreno della ventesima (e ultima in linea) tappa del Giro 2008, tra Gavia e Mortirolo permette a chiunque abbia lo sghiribizzo di provarci anche da lontano (come penserebbero di limare oltre 2' di gap i vari Pellizotti e Menchov, per non dire ovviamente della coppia CSF formata da Sella e Pozzovivo?), e avremo il menu completo di una giornata che si annuncia indimenticabile, per quanto attiene al nostro amatissimo orticello che è il ciclismo.
Contador, da parte sua, ha dimostrato di sapersi difendere e di avere una squadra molto forte che lo può supportare. La lotta, quindi, sarà ad altissimo livello, su queste montagne su cui Marco Pantani scolpì la sua leggenda. Ne saranno all'altezza i protagonisti odierni? Speriamo di sì. Anzi, crediamoci.