Balaverde balla in verde - A crono regola Leipheimer e Evans
Ci sono giornate in cui dietro ad un nome si nascondono significati ben precisi. Bene: oggi, mercoledì 11 giugno, ci ha ricordato che uno dei soprannomi più gettonati per identificare Alejandro Valverde negli anni scorsi era “Balaverde”; volendo giocare sul nome nei 31 nervosi chilometri con 2 salite da affrontare nel percorso della cronometro, con partenza ed arrivo a Saint Paul en Jarez, si è proprio visto un proiettile (Bala) vestito di una maglia di leader (Verde, della classifica a punti indossata dal murciano ma di proprietà del capoclassifica Hushovd) che ha deciso di mostrare ancora una volta a tutti la legge del più forte.
Inutile ribadire a questo punto quanto serie possano essere le intenzioni del capitano della Caisse d’Epairgne in prospettiva Tour de France, tanto che forse comincia a sorgere qualche dubbio sul fatto che la condizione ottimale possa essere giunta con un po’ d’anticipo. Sta però di fatto che la prova odierna di Valverde, che già conoscevamo per buone prestazioni contro il tempo nei prologhi e nei percorsi mossi (meglio se con arrivo in salita), è stata senza dubbio notevole, giusto per far capire a quel Cadel Evans che tutti presentano come il favorito numero 1 della Grand Boucle che da qui a Parigi potrebbe dormire sonni meno tranquilli.
La prima parte di gara è stata appannaggio di Stef Clement, uno abituato a dare del tu al tic-tac se è vero che agli ultimi mondiali tedeschi si prese con pieno merito la medaglia di bronzo nella prova contro il tempo, oltre che sfoggiare la maglia di campione nazionale della specialità. L’atleta della Boygues Telecom ha fatto segnare a lungo il miglior tempo (discreta anche la prova di Cobo, finito momentaneamente alle sue spalle e poi 9° assoluto) ma è stato frenato nel finale da un violento acquazzone, tanto che il compagno di squadra Trofimov (interessante davvero questo russo vincitore in stagione dell’Etoile de Besseges, chiuderà 7° a 1’35” da Valverde) si installa alle sue spalle recuperando una ventina di secondi. Il tempo di Clement resiste agli intertempi anche dopo la partenza dei big ma quando giunge Valverde spazza via tutto: 19” secondi di vantaggio sull’olandese, 28” su Evans e 36” su Leipheimer al primo rilevamento, addirittura 31” e 36” sui leader di Silence-Lotto e Astana al secondo. Proprio Levy Leipheimer sembra aver ritrovato una buona forma specie nelle gare contro il tempo dopo un Giro assolutamente incolore e proprio nel finale, dopo aver raggiunto anche Hincapie, supera per appena un secondo Evans, Valverde intanto perde una decina di secondi nel finale e così chiude a oltre 41 media con 19” sull’americano e 20” su Evans. Notevoli i distacchi successivi: Astarloza chiude 4° ad un minuto (peggio in casa Euskaltel fanno sia Sanchez, che chiude a 2’10”, che Zubeldia, che invece accusa 2’54”), Monfort è 5° a 1’01”, Clement termina 6° a 1’06”, Grivko 8° a 1’47”, Gesink 10° a 2’08” mentre Hushovd chiude con 4’56” di ritardo e cede come previsto lo scettro.
Valverde veste quindi la maglia di leader con 23” su Leipheimer e 37” e nella tappa di domani con arrivo ad Annemasse, col Mont Salève a poco meno di 20 km dall’arrivo non è detto che sia finita qui. Anche se gente come Samuel Sanchez, distanziato di 2 minuti e mezzo nella generale, potrebbe aver tanta voglia di provarci.