Un percorso quasi perfetto - Tanta carne al fuoco, spettacolo garantito
Versione stampabilePerché poi quello che fa rabbia è che la cerimonia di presentazione più brutta della storia dell'umanità non ha messo nella giusta evidenza il percorso di un Giro che pare veramente molto bello.
Bello come sempre, verrebbe da dire, ma questo ci pare migliore dell'edizione 2007, quando mancò una frazione epocale nel finale. Più completo, per dirla tutta.
Partirà dalla Sicilia, da Palermo, il 91esimo Giro d'Italia, sabato 10 maggio 2008, e si concluderà, dopo 3423 chilometri, a Milano domenica 1° giugno. In mezzo, 21 tappe e 2 giorni di riposo, comme d'habitude.
Entriamo nel dettaglio: si parte con una cronosquadre (esattamente come quest'anno), 28 km nel capoluogo siciliano che saranno più che altro una passerella per approcciare la corsa rosa. La seconda tappa, Cefalù-Agrigento, movimentatissima, darà un'ulteriore sgrossata alla classifica, prima di un tris di frazioni per velocisti (Milazzo, Catanzaro Lido, Contursi Terme) che precedono una tre giorni molto "bettiniana" (Peschici, Pescocostanzo, Tivoli): nel senso di frazioni mosse con arrivi su salitelle che ben si adattano alle caratteristiche di Bettini, Campione del Mondo che sarà tra le vedette del Giro.
Manca un vero e proprio arrivo in quota nella prima settimana, ma quel che c'è garantirà comunque spettacolo. Perché non bisogna trascurare che se um Bettini (ma anche Riccò, o Cunego, o lo stesso Di Luca) ha terreno per lottare e vincere, lo show ci sarà di certo. Zomegnan ha capito molto bene che avere un Campione del Mondo a disposizione significa dovergli predisporre il terreno per farsi vedere, e in questo siamo col direttore della corsa rosa.
La Civitavecchia-San Vincenzo (per sprinter) chiuderà la prima fase del Giro, e dopo il primo riposo (lunedì 19) si ripartirà con la cronometro da Pesaro a Urbino, 36 km tendenti a salire, che faranno male a tanti. Quella di Cesena sarà una frazione adatta alle fughe, mentre Carpi e Cittadella rivedranno di scena i velocisti, prima delle Alpi.
Il primo arrivo in salita, a Pampeago sabato 24, apre una tre giorni tremenda: domenica 25 la Arabba-Passo Fedaia transiterà su Pordoi, San Pellegrino, Giau e Falzarego prima dell'ultima, terrificante scalata alla Marmolada, in quella che promette di essere una frazione indimenticabile. Il terzo arrivo in quota consecutivo, lunedì 26, sarà la cronoscalata al Plan de Corones, la salita in sterrato che l'anno scorso saltò per il maltempo: i quasi 14 km contro il tempo scaveranno solchi in classifica.
Il secondo riposo (martedì 27), seguito da due tappe interlocutorie (Locarno e Varese), è il preludio al redde rationem: la Legnano-Presolana, con finale accidentatissimo, sarà il quarto arrivo in salita (sul Monte Pora), dopodiché la Rovetta-Tirano transiterà su due moloch come Gavia (vetta più alta del Giro) e Mortirolo, prima del passaggio sull'Aprica e della picchiata finale. È vero che il Mortirolo non è posto subito prima dell'arrivo, ma non essendoci un Indurain da mettere in difficoltà, va bene anche così: lo spettacolo ci sarà lo stesso, e solo questo conta.
Anche perché, grande novità, la corsa rosa si concluderà con una crono (23 km) e non con la consueta passerella per gli sprinter: ciò vuol dire che la suspense rischia di essere alta fino all'ultimo minuto (anche se il tracciato della Cesano Maderno-Milano, leggermente digradante, non causerà scossoni), e ciò è senz'altro un bene.
Così come è un bene che i fine settimana (quando c'è più pubblico davanti alla tv) siano punteggiati di tappe molto interessanti, cosa non sempre avvenuta in questi ultimi anni. In generale, il percorso pare equilibrato e spettacolare. E anche ben tosto, malgrado quanto lo stesso Zomegnan (che ha parlato di tracciato più "umano") abbia dichiarato. Certo, se il tris di tappe a cavallo tra Verona e Kronplatz e quello finale fossero invertiti, il disegno del Giro 2008 sarebbe perfetto, ma anche così non ci si può certo lamentare. Vedremo cosa ne verrà fuori, e per fortuna a maggio il ricordo dell'inguardabile cerimonia di presentazione sarà ben lontano nella memoria.
Un sabba di zombie per il Giro '08