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Un iride da 10 e lode - Le nostre pagelle del Mondiale Femminile | Cicloweb

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Un iride da 10 e lode - Le nostre pagelle del Mondiale Femminile

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Bastianelli - 10 e lode

Se piange... se (i)ride... noi siamo con lei! Una prestazione fantastica che corona una giornata di lavoro incredibile di tutta l'Italia di Salvoldi e Amadori. Sempre nelle posizioni di testa, pronta a intervenire in seconda battuta a seconda di come si muoverà Capitan Cantele. E la tattica funziona benissimo: nel momento in cui l'attacco di Noemi con la Vos viene annullato da un gruppetto, Marta parte in contropiede, alla fine della prima salita del circuito di Stoccarda, su un tratto in falsopiano che sarà decisivo anche nelle prossime gare mondiali. All'inizio forse la sottovalutano, in fondo mancano ben 15 km al traguardo, ci sarebbe tutto il tempo per ricucire. Ma non fanno i conti con questo scricciolo che tira fuori tutta la grinta e tutta la classe che ha, che reagisce anche alle avversità (sulla seconda salita le salta la catena), che vede il suo vantaggio ridursi ad appena 10" e trova ancora la forza di reagire, di allungare, di gestirsi e di tenere fino alla meravigliosa esultanza sotto lo striscione: Campionessa del Mondo, Maglia Iridata, Inno Nazionale, risate, lacrime, emozione e incredulità. Grazie Marta!


Salvoldi - 10

In coppia con Marino Amadori, il ct azzurro compie un capolavoro memorabile, mettendo in campo una squadra che domina in lungo e in largo. Avendo a che fare con una piccola Cannibale (Vos), imbattibile in un testa a testa, l'unica soluzione è provare ad isolarla e ad anticiparla. L'Italia fa esattamente questo, muovendo in maniera perfetta tutte le sue pedine, e avendo anche la capacità di ovviare alle inevitabili contrarietà che può capitare di incontrare sul percorso. Prima-terza-quinta, un risultato senza precedenti (fin qui, solo un iride nella storia del ciclismo azzurro femminile) e la riprova che il movimento italiano è, per qualità e risorse umane, leader nel mondo.


Bronzini - 9,5

Tra tutte le protagoniste di giornata, lei, in quanto velocista, te l'aspetteresti di meno. E infatti il suo ruolo è quello della gregaria di lusso, aiuta tutte, riporta sotto la Cantele dopo la caduta, e poi è sempre davanti, vigile e attenta a ogni sviluppo della gara. Però nel momento topico, risponde presente, e nel gruppetto delle più forti, con Cantele e Bastianelli a 15 km dal traguardo, c'è pure lei, presenza tatticamente importantissima, perché poi quando Marta prende il volo lei fa da stopper e determina una superiorità numerica dell'Italia nel drappello inseguitore che taglia le gambe alle altre nazionali. Come se non fosse già abbastanza, ha poi anche la forza per sprintare al traguardo e, battuta solo dall'Imbattibile, conquistare un bronzo (Bronzini-bronzo: più nomen omen di così...) che completa un podio azzurrissimo.


Cantele - 9

La più attesa delle azzurre, è in stato di grazia e lo dimostra da subito, tenendo dall'inizio con autorità le prime posizioni del gruppo. Una caduta (causata da transenne malferme) rischia di metterla fuori causa, ma lei rientra subito con l'aiuto di Bronzini e Tamanini, e come per dimostrare che nulla la scalfirà, parte immediatamente all'attacco con Amber Neben. L'azione è buona, ma manca ancora un giro alla conclusione, e allora meglio non forzare e accontentarsi di aver provocato un po' di selezione. Ripresa alla fine del penultimo giro, Noemi respira, recupera, e poi dà un'altra stilettata a 15,5 km dalla fine, trovando la risposta della Vos (fin lì nascosta) e ponendo le basi per lo strepitoso contropiede della Bastianelli. Quinta al traguardo, ma una così prima o poi un Mondiale se lo porta a casa. 

 

Vos - 9

L'Imbattibile per una volta viene battuta... Fa la corsa che deve fare, nascosta per 6 giri, tanto da ingenerare in qualcuno il sospetto che non sia la Vos dei giorni migliori (furba!), e poi di colpo protagonista nel momento decisivo. Bravissima nel rispondere a Noemi Cantele, lascia andare Bastianelli forse sottovalutandola, ma comunque fa la non biasimevole considerazione che c'è spazio per riprendere Marta. Del resto, se si mettesse a inseguire tutte le avversarie (ci sono 3 italiane!), finirebbe la benzina. Purtroppo per lei le squadre sono sparigliate, l'Italia è in superiorità numerica e psicologica, e l'inseguimento non si compie. Al traguardo fa comunque il suo dovere, vincendo la volata che le vale l'argento iridato. Saremmo tentati di metterle mezzo voto in meno non tanto per il parrucchiere (e sì che ce ne sarebbe) quanto per l'espressione terrea sul podio: e su Mariannina, non si può mica sempre vincere!


Guderzo - 8

Nella fase centrale di gara è uno spettacolo: due attacchi in fila, e il secondo è decisivo perché, con lei da sola al comando, quando Cantele finisce per terra, le altre azzurre, non avendo compiti di controllo o inseguimento in testa al gruppo, possono staccarsi per riportare dentro la capitana. Componente irrinunciabile della spedizione azzurra.


Bubnenkova - 7,5

Attivissima, sempre nelle prime file, è attenta a prendere il treno giusto e poi si scatena nel vano inseguimento a Marta nell'ultimo giro. Al traguardo sprinta con quel che le rimane, Bronzini le soffia il podio, ma la prestazione della Buba resta di grande spessore.


Tamanini - 7,5

Non va in fuga da sola come la Guderzo, ma è sempre lì a dare all'Italia una costante superiorità numerica nei momenti che contano. Aiuta la Cantele a rientrare dopo la caduta, e poi dopo tanto gregariato conclude anche la gara, in ritardo ma esultando come se avesse vinto lei l'iride: sintomo di un gruppo eccezionale.


Kupfernagel - 7

Dopo l'oro nella cronometro, si spende totalmente per la causa della nazionale tedesca. Ma i suoi sforzi, se sono fondamentali per annullare l'attacco di Cantele e Neben, si rivelano vani ai fini delle ambizioni della squadra di casa. Non certo per colpa sua.


Baccaille - 6,5

Il suo compito è farsi vedere nella prima metà di gara, e infatti prova un attacco, e poi contribuisce a rendere la corsa dura, secondo le direttive di Dino Salvoldi. Sfiancata, non conclude la gara (così come Guderzo), ma ciò non le impedisce di partecipare alla grande festa azzurra.


Neben - 6,5

Promuove con la Cantele l'attacco che mette in croce le gambe di molte avversarie, ma poi, una volta riprese, mentre Noemi continua ad essere protagonista, lei si spegne. Comunque può ben dire di averci provato.


Pooley - 6

Capitana britannica in seguito alla defezione di Nicole Cooke, si fa vedere spesso davanti, e quando vengono riprese Cantele e Neben prova un contropiede che potrebbe dare il la a un'azione importante, ma che viene annullato in fretta. Alla fine è decima, ma comunque deve crescere.


Wood - 6

Annata di vacche magre per l'Australia, che raccoglie solo un ottavo posto con Oenone. Che comunque, su un percorso non propriamente tagliato sulle sue caratteristiche, tiene bene e arriva col gruppetto che conta.


Moreno - 6

Pronta a inseguire questa e quella, vittima anche lei della caduta causata dalle transenne, le manca forse un po' di lucidità nel finale per far meglio di un 14esimo posto.


Pucinskaite - s.v.

Messa fuori gioco dalle transenne che si sono abbattute sulla prima parte del gruppo. Non ha potuto, come invece ha fatto Cantele, rientrare nei giochi per le posizioni che contano.


Worrack, Arndt - 4

Protagoniste del tracollo tedesco: Trixi, la migliore delle sue, è solo 18esima; Judith 21esima. E dire che le si attendeva ad una prova di rilievo, ma all'inizio dell'ultimo giro di fatto si sciolgono.


Organizzazione - 4

Invece di rompere le scatole a Bettini, avrebbero potuto spendere il loro tempo per mettere bene le transenne sul percorso.

Marco Grassi

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