Un Freire col turbo - Bel duello Gasparotto-Cancellara
Se c'era ancora qualche marziano che non temeva più di tanto Oscar Freire per la Milano-Sanremo di sabato, ora sarà definitivamente servito: il grande campione spagnolo ha vinto a Castelfidardo la seconda tappa in questa sua Tirreno-Adriatico, con una volata clamorosa, in cima a uno strappetto su cui tutti gli altri velocisti sono rimbalzati. Lui no.
Perché lui ha davvero una marcia in più in certe condizioni: e quindi è perfettamente in grado, pur con la corsa resa dura dalla lotta per la maglia azzurra, di trovare uno spunto bruciante che gli permette di battere fior di avversari. In questo caso, Pozzato e Di Luca, che a turno (prima Danilo, poi Filippo in rimonta) avevano sentito in tasca il successo, e invece si sono dovuti arrendere all'irresistibile progressione di Freire.
Il quale ha poi con tutta l'umiltà del mondo ricordato che quando in passato ha vinto alla Tirreno, non si è poi ripetuto a Sanremo, dove invece ha trionfato un anno fa dopo essere uscito a secco dalla corsa dei due mari. In realtà proprio oggi Oscarito ha dimostrato di essere veramente il favorito numero uno per la Classicissima: è l'unico dei velocisti a saper essere irresistibile anche sulle salitelle.
E la salitella di Castelfidardo è stata anche lo scenario di un grande duello tra Cancellara e Gasparotto: quest'ultimo, dovendo recuperare 16" in classifica sul leader, ha attaccato con decisione nell'ultimo chilometro; ma Fabian ha reagito immediatamente, prendendo la ruota dell'italiano e addirittura affiancando il rivale, per fargli capire che col suo scatto non lo avrebbe certo staccato. E a quel punto Gasparotto, con un certo senso di frustrazione, si è arreso alla superiorità dello svizzero, ormai inamovibile dalla vetta della classifica.
E la Tirreno che si chiuderà domani a San Benedetto del Tronto, con l'ultima classica tappa tutta riservata ai velocisti (Petacchi è chiamato in causa), ci lascia in eredità anche quest'altro pezzo da 90: Fabian è in un momento eccezionale, viene quasi il sospetto che sia troppo in anticipo, come condizione, rispetto alla Settimana Santa (no, non quella liturgica attualmente in corso: quella vera, quella di Fiandre e Roubaix) su cui sono puntate le sue ambizioni. Anche se, tutto sommato, scambiare uno dei due monumenti del pavè con una Milano-Sanremo non dovrebbe propriamente rovinargli la primavera.