La Nazionale di Stoccarda
Paolo Bettini
Tutto ruota intorno a lui, capitano mio capitano, esce (si spera forte) da una Vuelta in cui ha vinto una tappa in volata e da cui si è ritirato per dedicarsi agli appunti tecnici mossi al ct reo di non avergli convocato Tosatto, preferendo Cunego. Che GambaVeloce segua LinguaSvelta, e tutti saremo contenti.
Danilo Di Luca
Il più grosso punto interrogativo non riguarda la sua forma, ma quella di Ettore Torri, che a seconda di come si sveglierà giovedì mattina deciderà che tipo di Mondiale farà l'Italia. Ettore Torri, per chi non lo conosce, è il cavilloso procuratore antidoping del Coni che sta per chiedere 3 mesi di sospensione per Danilo.
Alessandro Ballan
Già l'anno scorso definimmo straordinaria la sua stagione, e in effetti al Mondiale confermò la sua bravura spaccando le gambe a mezzo gruppo con una progressione memorabile. Stavolta ha dalla sua anche un paio di risultati grossi grossi (Fiandre e Amburgo bastano?), quindi non sarà più il gregarione da immolare.
Filippo Pozzato
Forse quello che arriva meglio di tutti (tra i nostri) all'appuntamento iridato. A Prato, domenica, ha dato l'ultimo colpo di fioretto che segnala la sua grande condizione. Potrebbe andare in fuga a due giri dal termine, o a uno, o aspettare la volata ristretta. Quel che conta è come interagirà con Bettini.
Davide Rebellin
Titolare inamovibile sin dal suo splendido Mondiale 2006, decisivo per la vittoria di Bettini. Poi nel corso dell'anno ha confermato la sua affidabilità, e Ballerini ormai si fida ciecamente di lui. Il ruolo di regista in corsa gli calza alla perfezione, anche se su quel percorso non facilissimo potrebbe inventarsi qualcosa.
Damiano Cunego
Il secondo grosso punto di domanda della nazionale: convocato per ultimo, quando tutti i bookmakers davano per certo in azzurro Bennati, sconta un po' di diffidenza da parte dell'ambiente-Bettini, e dovrà eseguire per filo e per segno gli ordini di Ballerini, quali che essi siano. Nessun dubbio che darà tutto.
Alessandro Bertolini
Arrivare in azzurro a 37 anni: se l'emozione non lo stronca, potrebbe svolgere un ruolo tatticamente interessante (è il più vincente dell'ultimo scorcio di stagione), sempre se Ballerini, vista la carenza di ruote operaie, non lo destina ad un semplice ruolo da gregario in cui potrebbe non esprimere tutto quello che ha.
Marzio Bruseghin
Ed eccoci al reparto vogatori. Il Gregario Incarnato, capace di tirare il gruppo per chilometri e poi di riuscire anche a coltivare idee meno proletarie (vedi Giro d'Italia corso nelle zone alte). Il suo ruolo lo conosciamo: se ci sarà la necessità di ricucire su qualche fuga poco promettente per noi, Marzio sarà lì davanti.
Giovanni Visconti
La convocazione per il campione nazionale italiano è stata una piccola sorpresa, comunque un premio per un ragazzo costante (ad alti livelli) tutto l'anno. Se Torri fa fuori Di Luca (possibilità ahinoi presente) sarà gettato nella mischia. Non sognerà per caso di succedere a Bettini anche in questo albo d'oro?
Andrea Tonti
L'attendente del capitano. Ruolo impegnativo e di responsabilità, ma non si pensi che il gregario di Bettini sia arrivato in nazionale grazie ai buoni uffici del suo superiore: di suo ci ha messo una grande Vuelta, e si prepara a correre altrettanto bene a Stoccarda, dopo essere stato riserva l'anno scorso a Salisburgo.
Vincenzo Nibali
Con Visconti è il più giovane della compagnia, candidato naturale al ruolo di riserva, anche perché avrà sul groppone la fatica della crono di giovedì. Certo, se Ballerini lo vedrà brillante, potrà ripetere la mossa a sorpresa di Frigo 2003, convocato per correre contro il tempo e poi promosso anche nella prova in linea.
Matteo Tosatto
Chiamato in fretta e furia per ovviare al deferimento della Procura antidoping del Coni verso Di Luca, sarà il solito meticoloso lavoratore in grado sia di piazzarsi in una fuga (vedi Salisburgo) sia di tenere davanti i capitani nel finale per un eventuale arrivo allo sprint, anche se Ballerini vuole una corsa dura.
La Crono iridata
Vincenzo Nibali
Ballerini sta facendo con lui un discorso di lungo termine, iniziato l'anno scorso quando il siciliano ha esordito in nazionale con la cronometro di Salisburgo e ha centrato un risultato discreto (16esimo); ora si presenta con un campo di rivali meno nutrito e con qualche legittima aspirazione a entrare nella top ten.
Marco Pinotti
Nell'anno del suo Giro da protagonista, non poteva mancare - lui che è un habitué - alla crono iridata. Ascani l'ha battuto nella prova per il titolo nazionale di specialità, ma poi si è perso nelle nebbie della Aurum Hotels, e quindi spazio ancora al veterano bergamasco, che proverà a migliorare il 20esimo posto del 2006.