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Gli manca solo Milano - Bennati: «Correrò Giro e Tour»

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Tantissime luci durante l'ultima annata di Daniele Bennati alla Lampre-Fondital. Ma anche qualche ombra. Le luci, ovviamente, dettate dalle (tante) affermazioni in volata, addirittura dopo delle fughe da lontano: le due tappe al Tour de France e le tre tappe alla Vuelta a España, con tanto di vittorie a Parigi e Madrid, e la maglia a punti della corsa a tappe spagnola, non hanno però impedito a Bennati di cambiare squadra, destinazione Liquigas. Qualche screzio coi vecchi ds per questioni di compatibilità con Napolitano (prima al Tour, poi alla Tours), ed ecco un nuovo team, con problemi di convivenza forse maggiori, che potrebbero sfociare in un "duello" interno con Filippo Pozzato. (Ma.C.)
Daniele, iniziare la nuova stagione significa pensare alla Milano-Sanremo. Qual è il tuo programma, di allenamenti e corse, in vista del primo grande obiettivo di stagione?
«Dopo il ritiro a Cecina, dal 23 gennaio all'8 febbraio sarò in Sudafrica, dove proseguirò la preparazione atletica, ma soprattutto disputerò le prime cinque-sei gare (quelle del Super Challenge Series, ndr). Al rientro in Italia, dovrei fare il Giro della Provincia di Grosseto e poi, come l'anno passato, Vuelta Valenciana e Parigi-Nizza».
La scorsa Sanremo non si può certo considerare un momento memorabile della tua stagione 2007: c'è qualcosa che, col senno di poi, ti sei reso conto di aver sbagliato, nel percorso di avvicinamento, e che quindi tenterai di correggere quest'anno?
«In verità no... Le corse sono così: anche prepararle bene non significa avere la garanzia che poi questo si traduca in un grande risultato. In ogni caso, quest'anno cercherò di partire, volontariamente, più piano, in modo più graduale rispetto all'annata scorsa; durante la stagione dovrò affrontare Giro e Tour e non sarà certo uno scherzo».
Si è molto scritto del dualismo tra te e Pozzato in casa Liquigas, dualismo che proprio in ottica Sanremo potrebbe rivelarsi in realtà un vantaggio: correre al fianco di Pozzato, che una Sanremo l'ha già vinta, potrebbe essere una componente tattica importante, nonché un modo per avere meno responsabilità sulle tue spalle all'interno del team.
«Probabilmente a livello tattico potrebbe agevolarmi, e agevolarci, tutto questo. In ogni caso, se sarò al cento per cento e l'arrivo sarà allo sprint, la volata me la voglio giocare, visto che comunque sono più veloce di Pippo».
Prima accennavi alla tua partecipazione al prossimo Giro: quasi una liberazione, visto che sono anni che vorresti essere al via e, per le scelte del team, finisci per dover guardare gli altri in tv. Ironia della sorte, però, quest'anno il percorso sembra piuttosto avaro quanto ad arrivi per velocisti.
«Certo, non è il Giro dei miei sogni, a livello di percorso... Comunque, in cinque o sei tappe si dovrebbe finire in volata e bisognerà saper sfruttare quelle occasioni al meglio. In ogni caso, poi verrà il Tour, dove ci sarà più spazio per sprint di gruppo: l'anno scorso ho fatto Tour e Vuelta ed è andata bene, quest'anno proverò l'accoppiata Giro-Tour e conto di potermi togliere delle belle soddisfazioni».
A proposito di Tour, certo il miglior auspicio per la nuova stagione viene dalle due splendide vittorie nell'ultima settimana di corsa del 2007, la prima al termine di una fuga e la seconda sui Campi Elisi. Quale delle due vittorie ricordi con maggiore orgoglio?
«Sono stati due successi molto differenti: la vittoria a Castelsarrasin fu soprattutto il premio alla grande fatica di una fuga lunga 180 chilometri, una soddisfazione enorme. Però, a livello di prestigio e di scenografia, Parigi è unica, c'è poco da fare...».
Proprio le due vittorie al Tour, insieme all'ottimo avvio di Vuelta, ti proiettarono, lo scorso anno, verso una convocazione in Nazionale che poi non sarebbe arrivata. Nel 2008 ti riproponi per la maglia azzurra?
«Mah, non so... Neppure ci penso più: non ci penso perché nessuno mi ci fa pensare».

Stefano Rizzato

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