(Ciclo)cross al centro... - ...dei pensieri di Enrico Franzoi
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Un anno fa, di questi tempi, precisamente il 28 gennaio, Enrico Franzoi coglieva il terzo posto al mondiale di ciclocross ad Hooglede-Gits (Belgio), portando il tricolore sul podio 10 anni dopo la vittoria di Daniele Pontoni. Per quest'anno, l'obiettivo centrale è tentare di ripetersi nel mondiale casalingo al Lago Le Bandie, in quel di Treviso, ma sfortunatamente un infortunio alla caviglia procuratosi nella prova di Coppa del Mondo di Koksijde (Belgio), ha rischiato di far svanire non solo le speranze di un podio, ma anche quelle di participare alla prova iridata.
Innanzitutto, Enrico, come va il piede?
«Quando mi alleno su strada non sento dolore; i problemi, però, iniziano con la corsa a piedi e continuano quando devo scendere di sella. In questi giorni sto cercando di sforzare il piede il meno possibile, aiutandomi anche con una stampella».
In questa condizione ti ha pesato dover rinunciare a disputare il Campionato italiano da campione uscente?
«Certamente. Avrei voluto essere lì, a giocarmela, però un mondiale in Italia, e per giunta vicino casa, è un appuntamento speciale, un'occasione irripetibile...».
La tua partecipazione a Le Bandie è dunque sicura?
«Il 15 mi sono consultato con dottori e specialisti, ed abbiamo preso la decisione: sì, ci sarò. Ho fatto veramente qualsiasi sacrificio per esserci».
Mettiamo da parte il discorso ciclocross e parliamo un po' della stagione su strada che sta per iniziare. Quale sarà il tuo programma?
«Fortunatamente, come ho già detto prima, l'infortunio alla caviglia non mi impedisce di allenarmi bene su strada, quindi penso che esordirò il 26 febbraio al Giro di Sardegna, per cercare la condizione migliore per le grandi classiche, Fiandre e Roubaix su tutte».
Nelle scorse stagioni, in queste corse ti abbiamo sempre visto in fuga o battagliare con i migliori: tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, quale ti piace di più e quale pensi ti si addica di più come caratteristiche?
«Sicuramente la Roubaix. Già lo scorso anno sono riuscito a correre bene ed a cogliere un ottimo ottavo posto, non tanto lontanto dal podio. Chissà che quest'anno non riesca a migliorarmi...».