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Teutenberg: T(ris)-Mobile - Doppietta per la potente velocista | Cicloweb

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Teutenberg: T(ris)-Mobile - Doppietta per la potente velocista

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Ci sono volate che restano incerte fino all'ultimo; magari serve anche il fotofinish per stabilire chi ha vinto la corsa. Oggi no.
Oggi è bastato un colpo d'occhio, lanciato addirittura a 200 metri dall'arrivo, per capire che nessuna avrebbe potuto passare questa Yoko-Ina Teutenberg, che dopo il mezzo passo falso nella prima tappa, dove evidentemente doveva ancora prendere le misure alle volate del Giro d'Italia, s'è andata a prendere con assoluta autorità le tappe di Novara e, oggi, quella di Ceriano Laghetto/Cogliate, nell'hinterland milanese.
Certo, sembra anche facile vincere in volata, se nel treno si hanno atlete del valore di Beltman, Bates, Villumsen, Arndt e Wood; fa molto più notizia la sconfitta, in certi casi, ma è il ruolo di favorite che dà responsabilità, e riuscire a vincere con tale autorità, lanciando una volata a 250 metri dalla linea d'arrivo, è anche indice di una grande gamba, di una gamba che non sa aspettare soltanto la volata, ma che, come ieri, sa anche tentare l'azione dalla media distanza, anche se in quel caso, viste certe volate di gruppo, è arduo trovare qualche compagna di fuga che possa darti una mano. Chi farebbe tanta fatica per una - quasi certa - seconda piazza?
È la Chirio-Forno d'Asolo ad animare i primi km di fuga, anche in maniera dovuta: la squadra piemontese, difatti, finora s'è vista praticamente mai, ed è quindi naturale che in questi ultimi due giorni di corsa le ragazze di Franco Chirio si diano da fare, anche per giustificare l'impegno degli sponsor. L'onore, e l'onere, tocca alla Ugolini, anche se la Lozano, evidentemente non ancora avvezza alla lingua italiana, ad un certo punto si mette a tirare il gruppo della Maglia rosa, con Rasa Polikeviciute costretta ad andare in testa al gruppo per intimare alla giovane collega un po' più di attenzione nelle fasi iniziali di gara.
La Martissova, russa del Team FRW, è senz'altro l'atleta più "fugaiola" del plotone, ed al km 63 è già in fuga, con la Cantele (Bigla), la Villumsen (T-Mobile), Maglia bianca in carica, e Leda Cox (Team Saccarelli); ma la Villumsen è troppo vicina alla Pucinskaite in classifica, e lasciarle spazio significherebbe dare morale alla T-Mobile ed alla Arndt in vista di domani, e l'Equipe Nürnberger non se lo può permettere, vista la vicinanza (meno di 1') della Brändli, della Moreno e della Luperini.
La fuga buona è un'altra, ed è quella che vede davanti la Adamsen (Dilà-Guerciotti), la Melchers (Team Flexpoint) e la Rasmussen (Menikini-Selle Italia), con la Van Paassen (DSB Bank) e la Ziliute (Safi-Pasta Zara) passive per favorire il rientro del gruppo che comprende le rispettive capitane, la Vos e la Bronzini. Il tentativo inizia al km 85 ed arriva fino a 15 km dall'arrivo.
In quello stesso istante si forma al comando un gruppetto niente male, comprendente anche alcune pericolose atlete di classifica: sulla scia di un allungo della campionessa kazaka, Zoulfia Zabirova (Bigla), si crea un gruppo inseguitrici con la Maglia verde Bubnenkova (Fenixs), la Corneo (Menikini-Selle Italia), la Wood (T-Mobile), la Treier (Michela Fanini), decima in classifica a 3'06" dalla Pucinskaite, la Gunnewijk (Team Flexpoint) ed ancora la scatenata russa Martissova (Team FRW). Il plotoncino è davvero ben formato, e il gruppo lo sa. Soprattutto la DSB Bank, rimasta fuori dal tentativo (anche per via della spaventosa caduta della campionessa belga, Ludivine Henrion, costretta al ritiro, al pari della Pisaneschi della Top Girls), che s'impegna in testa al gruppo Maglia rosa e lascia al massimo una quindicina di secondi di vantaggio al drappello formatosi in testa.
Il team olandese della campionessa del mondo in carica riesce nell'intento, ma i tentativi non sono terminati: è di nuovo Julia Martissova, guidata in ammiraglia da Luisiana Pegoraro, a provare l'anticipo quando mancano circa 6 km all'arrivo. Nel momento del ricongiungimento, prova la Maglia bianca danese, Linda Villumsen, con la rediviva Silvia Parietti (Team FRW) a ruota.
Il gruppo riprende anche loro, e parte l'olandese, compagna di squadra di Tatiana Guderzo nell'AA Drink Cycling, Irene Van den Broeck, che riesce a scavare un buon margine tra sé e il plotone condotto dalla Menikini-Selle Italia e dalla T-Mobile su tutte le altre squadre.
Un po' passiva la Safi-Pasta Zara, evidentemente la Bronzini non si sente propriamente in forma, e non vuole gravare la squadra di un duro lavoro. La Van den Broeck viene ripresa a circa 2 km dall'arrivo, ed è la T-Mobile a prendere in mano la situazione, con una coriacea Linda Villumsen a dettare l'andatura.
Fino ai 250 metri si vedono solo maglie magenta davanti, ed anche dopo la solfa non cambia: è Yoko-Ina Teutenberg a prendere in testa il rettilineo finale, ed a restarci fino alla linea d'arrivo, con Rochelle Gilmore, australiana della Menikini, che prova ad affiancarla senza successo, mentre Giorgia Bronzini sceglie un altro binario, quello opposto alla teutonica, ma senza risultati convincenti, visto che finisce quarta, dietro anche Marianne Vos, che a 50 metri dall'arrivo s'è leggermente toccata con Martina Corazza e che è stata costretta a smettere di pedalare.
La T-Mobile, dopo la stessa Yoko-Ina a Novara e dopo l'anticipo della Arndt a Cornaredo, si porta a casa la terza tappa di questo Giro Donne, mentre la velocista tedesca si dimostra così la più forte tra le ruote veloci presenti al Giro d'Italia; alla Gilmore, invece, va il premio della tenacia, seppur senza picchi che le abbiano permesso di eccelere in una tappa.
Domani, ultima tappa di questa 18esima edizione del Giro d'Italia femminile, non sarà appannaggio delle sprinter, visto che i Gpm di Colle Brianza (2a categoria) e di Lissolo (1a cat.), posti rispettivamente a circa 33 e 24 km dall'arrivo, rappresenteranno i trampolini di lancio ideali per tutte coloro che vorranno attaccare la Maglia rosa di Edita Pucinskaite, o magari (ci riferiamo alla Guderzo ed alla Vos) la Maglia bianca di Linda Villumsen.
Ci aspettiamo molto da Nicole Brändli, maestosa a Cittiglio, e Fabiana Luperini, un po' deludente sul Monte Serra, mentre suscita curiosità la prestazione di Maribel Moreno, che potrebbe cogliere un podio importantissimo per la propria carriera.
Ma tutto dipenderà da Edita Pucinskaite. Se la lituana starà bene (e la sua squadra correrà bene), difatti, sarà difficile toglierle l'insegne del primato.
Noi, ovviamente, siamo più che pronti per divertirci.

Mario Casaldi    

 

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