Sastre prova quel che può - Carlos all'attacco, tappa a Pérez
Luis Pérez saluta il grande ciclismo agonistico e lo fa in grande stile, aggiudicandosi la 18esima tappa della Vuelta sul prestigioso traguardo di Avila. Stamattina al raduno di partenza il corridore della formazione Professional Andalucía-Cajasur aveva annunciato il proprio ritiro al termine di questa stagione e appena quattro ore dopo si trova sul podio del vincitore della tappa dopo essere riuscito a staccare tutti a circa 10 km dall'arrivo.
Questo successo mette il sigillo ad una lunga carriera, durata ben tredici stagioni, in cui il corridore madrileno si è spesso distinto quando la strada iniziava a salire, sebbene abbia quasi sempre trovato qualcuno più forte di lui: infatti questa è appena la sua quarta vittoria da professionista, la terza dell'anno dopo la tappa regina e la classifica finale della Clasica a Alcobendas a cui va aggiunta la tappa della Vuelta 2003 con arrivo a Cangas de Onís. Certo, dopo questo successo qualcuno giustamente gli chiede se non sia magari il caso di rivedere le sue scelte per il futuro ma lui stesso conferma che «un successo così non va a cambiare nulla; anzi, è ancora più bello ritirarsi dopo una vittoria».
Quello di Avila è uno dei traguardi classici e più suggestivi della Vuelta, un po' per le salite che bisogna obbligatoriamente affrontare nella città di Santa Teresa, un po' per quel finale magnifico con lo strappo in pavè che costeggia le imponenti mura della città. Ci si aspettava spettacolo, quindi, ma forse oggi si andati ben al di là delle attese.
Già sulla prima salita di giornata, il Puerto de Mijares, dopo aver lanciato in fuga tre compagni, è Sastre ad attaccare con decisione: Menchov e Evans riescono ad accodarsi quasi subito mentre il russo Efimkin (insieme con Beltrán e Barredo, altri uomini della top-10) va in difficoltà e allo scollinamento accuserà già più di un minuto dal gruppo di testa. Davanti sono in 13 e Sastre può contare su ottimi gregari come Vandevelde, Sörensen e Gustov, con i primi due che inscenano una sorta di cronosquadre per tenere il più distante possibile il gruppo tirato dagli uomini Caisse d'Epargne prima di imboccare l'altra salita di giornata, il Puerto de Navalmoral. Vandevelde e Sörensen si staccano ma lungo la salita sono Gustov e il basco Antón a tenere alto il ritmo, e al Gpm al 30 km dall'arrivo il distacco degli inseguitori è di circa tre minuti.
L'accordo tra gli uomini di testa è perfetto fino al primo passaggio ad Avila: nel tratto in pavè è proprio Luis Pérez a scattare e a salutare la compagnia. Gli altri fuggitivi cominciano un po' a guardarsi anche perché Pellizotti e Karpets (che hanno dietro Beltrán ed Efimkin) ovviamente non danno cambi, Evans e Menchov non vogliono scoprirsi troppo, e l'inseguimento cade sulle coppie di Ag2r (Goubert e Dupont) e Euskaltel (Sánchez e un immeso Antón).
Per Luis Pérez ormai è una cavalcata trionfale e all'ultimo km va addirittura a doppiare il gruppo dei velocisti che stava passando per la prima volta sotto il traguardo. Staccati di 41" arrivano i suoi compagni di fuga regolati in volata da Evans davanti a Pellizotti e Sánchez. Il gruppo di Efimkin, decisamente scremato, arriva al traguardo con 3'07" dal primo classificato e il russo scivola così fino alla quinta posizione della generale, vedendo svanire le speranze di salire sul podio (Sastre è distante 1'25").
Domani un'altra tappa impegnativa con l'arrivo in salita all'Alto de Abantos: sarà l'ultima occasione per provare a mandare in crisi un Menchov che sembra assolutamente inattaccabile: siamo certi che Sastre (a dispetto di un percorso troppo facile in questa Vuelta, e quindi poco adatto ad attacchi vari), ci proverà fino all'ultimo come ha fatto oggi davanti alla sua gente; e chissà che qualcuno non paghi gli sforzi della tappa di oggi.