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Nicole sogna in Brändli - La svizzera si porta a 18" da Edita

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Ci sono atleti che le vittorie le costruiscono nella testa, prima ancora che nelle gambe, o sulla strada. Ci sono atleti che non si fanno intimidire dalla lontananza dell'ultima erta prima dell'arrivo, e che sanno anche approfittare delle sventure (che fanno parte del gioco) altrui, avendo comunque già predisposto la tattica di gara per qualcosa di simile. Ci sono atleti che, nonostante abbiano vinto già tre volte una corsa, e quest'anno non sia stato finora il più brillante fra quelli agonistici, ci provano, perché piazzarsi in quinta posizione con 1'20" di distacco non ha gran valore, se non si tenta di far saltare il banco.
Ci sono atleti, atlete in questo caso, che rispondono al nome&cognome di Nicole Brändli, svizzera di Zurigo guidata in ammiraglia da Felice Puttini che oggi, in quel di Cittiglio, stava per far saltare il banco in maniera incredibile, ad inizio tappa, e che comunque è riuscita, in maniera spettacolare, nel mischiare le carte e, soprattutto, togliere ogni certezza a chi la precede in classifica: la Maglia rosa (sì, solo lei), Edita Pucinskaite.
Sfortunata la Pucinskaite, in effetti, visto che la caduta di ieri le ha rotto la bici e che è costretta a partire con una bici di fortuna, certamente non la sua, e si sa quanto la confidenza con il mezzo sia importante per i professionisti. Anche l'altimetria della frazione di oggi non aiuta la lituana, una frazione, quella del circuito di Cittiglio che ricalca il Trofeo Alfredo Binda di Mario Minervino, che ha fortemente voluto questa tappa nella Corsa rosa, piena di insidie, con la salita di Arcumeggia a 35 km dal traguardo che sembra il trampolino ideale per coloro che vorranno provare a far saltare il banco.
La prima a tentare la sortita, quest'oggi, è la statunitense Pic, ma la sua indole da ruota veloce fa capire subito che non andrà molto lontano. Al primo Gpm passa prima Svetlana Bubnenkova, lontana dalla Maglia rosa, è vero, ma comunque protagonista con la ricerca della Maglia verde di miglior scalatrice del 18esimo Giro d'Italia femminile.
Oggi la Colavita/Sutter ci tiene a mettersi in mostra, e Powers trova la fuga giusta insieme alla Kuhn, compagna di squadra della Brändli e dell'atleta di casa, la varesina Noemi Cantele. La Kuhn però non riesce a tenere il passo dell'americana, e sul secondo Gpm l'atleta a stelle&strisce è già da sola, in una fuga che avrà il suo apogeo in 2' di vantaggio sul gruppo, decisamente determinato a fare corsa dura e vera, quest'oggi. Nel frattempo, Bubnenkova si prende altri punti Gpm, con la Luperini a ruota, e mette quasi al sicuro la Maglia verde, obiettivo comunque onorevole, soprattutto in memoria della compianta Liane Bahler.
Come da pronostici, è la salita di Arcumeggia ad accendere la miccia in gruppo: partono in quattro, Noemi Cantele (Bigla), Luisa Tamanini (Safi), Kimberly Anderson (T-Mobile) e, da brava stopper, Charlotte Becker (Nürnberger). L'azione è importante, ci sono due squadre di classifica, con la Cantele e la Anderson in eventuale appoggio alle azioni della Brändli e della Arndt, e un'atleta che cerca il successo di tappa, come la Tamanini, che cerca il riscatto dopo il 2° posto di Varazze ai Campionati Italiani su strada.
Il gruppo, con la Bubnenkova in testa, insegue a circa 30", ma non è tanto l'azione in sé a preoccupare la Maglia rosa, quanto quello che potrà accadere da lì a poco. In questo, la presenza della Becker è fondamentale.
Poi, l'imponderabile: quello che non succede in salita, succede in discesa, anche per la già citata sfortuna di Edita Pucinskaite. In testa allunga la Anderson, ma è il drittone, in curva, della lituana in Maglia rosa a dare linfa vitale alle motivazioni di Nicole Brändli, che sfrutta l'attimo di indecisione (fortunatamente senza caduta annessa) della Pucinskaite e s'invola alla caccia delle fuggitive, con la Bastianelli a ruota.
Le cose si mettono male per Edita: la Brändli ha la Cantele davanti, la Bastianelli ha la Tamanini, e non è difficile immaginare una comunione d'intenti; le ragazze di Puttini per la Maglia, le ragazze di Fabretto per la tappa. La Nürnberger non ferma la Becker, bensì la attacca alla ruota della Brändli, che purtroppo deve far fronte ai problemi meccanici occorsi ai freni della varesina Cantele, che è costretta a lasciare andare la propria capitana, nella discesa tecnica dall'Arcumeggia.
Fortunatamente la Pucinskaite trova la collaborazione della Antoshina, anche lei attardata, mentre la Valsecchi fa il gioco della propria capitana, Fabiana Luperini, e non dà neanche mezzo cambio alla Maglia rosa, che si trova a dover inseguire non solo la fuggitiva Brändli, ma anche il gruppo delle inseguitrici, trainato da una locomotiva come la tedesca Arndt.
Per sua fortuna, Edita riesce a rientrare prima dello strappo di Mombello, che non sarà un Gpm, ma che, a fine tappa, è un trampolino niente male. È proprio qui che la Brändli lascia anche le ultime due compagne di avanscoperta, la Becker, tenace e testarda fino all'ultimo alla ruota dell'elvetica (sbaglio della tedesca o errore dall'ammiraglia?), e la Bastianelli, che non riesce a tenere il ritmo della zurighese, ma che non affonda, e resta ad una 30" dalla battistrada.
La Brändli si scatena, mancano 8 km al traguardo ed ha la seria opportunità di rivestirsi di Rosa e di ricambiare il "favore" che la Pucinskaite le rifilò in cima al Santuario della Madonna del Ghisallo durante l'ultima tappa del Giro 2006. La Pucinskaite trova un po' di collaborazione dalla Moreno e dalla Ljungskog, ma il grosso del lavoro ricade inevitabilmente sulle sue spalle.
All'ultimo km la Brändli ha 55" sul gruppo, con la Bastianelli sempre nel mezzo. Non demorde Nicole, anche se la Maglia rosa virtuale le è caduta dalle spalle già a 4 km dall'arrivo di Cittiglio.
All'arrivo il distacco dalla Bastianelli sarà di 46" (bravissima la ragazzina laziale, a cui auguriamo un successo di tappa), mentre il gruppo Maglia rosa, regolato da Marianne Vos (con la Baccaille e la Treier piazzate), patirà 52" di svantaggio dalla capitana del Bigla Cycling Team. Calcolando l'abbuono, la Brändli sale in 2a posizione in classifica generale, a soli 18" dalla lituana di Monsumano Terme.
Adesso Edita deve soltanto riordinare le idee, non perdere la tranquillità, ignorare la caduta di ieri e il dritto in discesa di oggi, fregarsene della bicicletta non sua, o della crisi della Häusler (con la Maglia bianca passata sulle spalle della danese Villumsen), e cercare di capire se la Becker ha sbagliato da sé o se è stata malguidata dall'ammiraglia.
Perché la strada, per la Pucinskaite, sembra tutta in salita, nonostante la Maglia rosa mantenuta e gli altri 4" rifilati alla Moreno ed alla Luperini (un po' distratte, la spagnola e la pisana, nel finale); e se domani la strada non dirà granché, e forse non lo farà neanche venerdì, è la tappa di sabato, quella finale, quella di Seregno, che potrebbe mandare in crisi la capitana dell'Equipe Nürnberger: i Gpm di Colle Brianza e Lissolo, e lo strappo - seppur lieve - di Giussano, potrebbero favorire dei giochi tattici come quelli visti quest'oggi. La squadra di Puttini, con la Brändli, la Cantele e la Zabirova, è super attrezzata, così come la T-Mobile di Arndt e Villumsen e, anche se un po' meno, il Team Flexpoint della Ljungskog e della Melchers, già in luce ieri.
Di certo, se la Brändli dovesse riuscire a rosicchiare qualche secondo alla Pucinskaite tra domani e venerdì, la tappa di sabato sarebbe un thrilling dal sapore del déjà vu, seppur al contrario.
Brändli-Pucinskaite, Pucinskaite-Brändli. Roba da far venire i brividi.

Mario Casaldi    

 

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