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Edita 9,5, 6,5 alla Vos - Le nostre pagelle del Giro Donne

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Edita Pucinskaite - 9,5
La vincitrice uscente, e favorita della vigilia, si presenta alla partenza con una squadra ridotta a sole cinque unità, quindi con un possibile handicap rispetto alle altre attese protagoniste. Ciò nonostante, e pur mancando tappe di alta montagna congeniali alla lituana, Edita si mostra sempre molto concentrata e sicura di sé. Si impone un po' a sorpresa nel prologo di Crocetta del Montello e nel giorno della verità, ovvero in occasione della cronoscalata del Monte Serra, ipoteca il Giro relegando a debita distanza molte delle principali rivali. Edita deve però soffrire parecchio a Cittiglio: la verve di Nicole Brändli ed un suo dritto in discesa rischiano infatti di farle perdere la Maglia rosa. La lituana ha il merito di non scomporsi particolarmente e così, stringendo i denti nei chilometri conclusivi, riesce a difendere con orgoglio il segno del primato. Nonostante l'incertezza dovuta ai pochi secondi di vantaggio sulle avversarie, le tappe successive scorrono via senza particolari problemi, e anche nell'ultima insidiosa frazione la lituana si mostra inattaccabile. Davvero una stagione d'oro per la trentunenne di Monsummano Terme, che a questo punto può preparare con grande serenità e fiducia i mondiali di Stoccarda.

Nicole Brändli - 8+
La triplice vincitrice del Giro era sicuramente una delle atlete più attese della vigilia. Partendo con l'obiettivo dichiarato di fare poker, la svizzera delude parzialmente nella cronoscalata di lunedì, ma già nell'impegnativa frazione di Cittiglio fa tremare la Maglia rosa grazie ad uno spettacolare attacco nel finale di tappa. È ad un niente dal conquistare il primato, ma alla fine deve arrendersi per soli 18". Nelle tappe successive non trova un terreno adatto per provarci ulteriormente, ma anche quest'anno è stata protagonista.

Maribel Moreno Allue - 9-
La vera sorpresa di questo Giro. Grazie ad un'eccezionale cronoscalata diventa una delle avversarie più pericolose di Edita Pucinskaite. Tiene bene anche nelle tappe successive, ma l'attacco di Nicole Brändli nella tappa di Cittiglio le fa perdere una posizione. Il suo terzo posto conclusivo è sicuramente il risultato più importante della sua carriera. La scalatrice aragonese si era messa in evidenza già nel 2005, cogliendo un ottimo quinto posto, ma quest'anno il livello delle avversarie era ancora superiore.

Fabiana Luperini - 7
Ancora una volta la Luperini è stata la migliore italiana al Giro. Il suo obiettivo della vigilia era sicuramente più ambizioso: vincere davanti alla sua gente la decisiva cronoscalata del Monte Serra per vestirsi di rosa. La sua prova non è sicuramente negativa, ma le aspettative erano veramente alte: alla fine deve inchinarsi ad Edita Pucinskaite e Maribel Moreno Allue. Fabiana non si arrende e lotta ancora con grande determinazione nelle tappe successive, ma senza riuscire a raddrizzare il suo Giro, che termina in quarta poszione. C’è anche da dire che il percorso non molto montagnoso non le ha permesso di esaltare appieno le sue doti di scalatrice.

Tatiana Guderzo - 7-
Dopo una stagione piuttosto incolore, la vicentina emigrata in Olanda riesce a concludere il Giro con un buon quinto posto. Sua la Maglia bianca di miglior giovane, conquistata grazie ad un'ottima tappa conclusiva. È la seconda migliore italiana in classifica generale.

Judith Arndt - 7
Uscita dalla lotta per la classifica generale in occasione della cronoscalata, la campionessa del mondo di Verona 2004 ha messo in mostra la sua grande classe con un allungo da perfetta finisseur nella tappa di Cornaredo. Una vittoria di tappa ed un settimo posto finale che possono sicuramente soddisfare la tedesca.

Svetlana Bubnenkova - 7+
La cronoscalata è fatale pure a lei, ma la "Bouba" corre sempre con grande generosità. Negli ultimi chilometri della frazione conclusiva ci prova più volte ed ad alla fine riesce a conquistare una meritatissima vittoria di tappa. Ottiene inoltre la Maglia verde di miglior scalatrice ed un nono posto in classifica generale.

Marta Bastianelli - 6,5
Al suo primo Giro d'Italia la giovane laziale ha fatto vedere di che pasta è fatta. Lontana nella cronoscalata, ma molto attiva nelle tappe più impegnative. Ci prova a Novara da molto lontano, a Cittiglio deve inchinarsi solo di fronte ad una strepitosa Brändli, e si mette in evidenza anche nella tappa conclusiva di Seregno dove termina al terzo posto. Alla fine Marta è undicesima e terza migliore italiana. Un Giro più che positivo soprattutto in prospettiva futura.

Susanne Ljungskog - 5,5
Recente vincitrice di Tour de l'Aude ed Emakumeen Bira, la coriacea svedese alla vigilia partiva con l'obiettivo di entrare nelle prime cinque. Non si vede moltissimo, ma disputa in ogni modo un Giro solido che le permette di terminare in sesta posizione. Viste le sue doti di fondista, un percorso più selettivo le avrebbe forse permesso di uscire alla distanza.

Marianne Vos - 6,5
L'iridata e numero uno al mondo parte malissimo con una caduta nel prologo di Crocetta del Montello. Si rifà due giorni dopo con la vittoria di Correggio, ma non brilla nella cronoscalata del Monte Serra. Nelle tappe successive si piazza spesso nelle prime posizioni e grazie alla sua regolarità riesce a conquistare la Maglia ciclamino. Da una campionessa come Marianne Vos ci si aspetta sempre tantissimo, ma anche lei è un essere umano. Dopo un'intensa primavera corsa sempre a tutta, onora comunque la Corsa rosa e siamo sicuri che nelle prossime edizioni tornerà da protagonista.

Monia Baccaille - 5,5
La sua precaria condizione fisica ne ha condizionato il rendimento. Qualche piazzamento minore, in particolare il bel quarto posto a Cittiglio, ma nessun acuto. È giovane e ha davanti a sé ancora tanti Giri: talento e grinta non le mancano certamente.

 

Yoko-Ina Teutenberg - 7,5
Non in buone condizioni ad inizio Giro per via della lunghissima stagione disputata finora, la tedesca ha poi dimostrato ancora una volta di essere la migliore velocista del ciclismo femminile. Due sprint vincenti che non hanno proprio lasciato scampo alle avversarie.

Giorgia Bronzini - 6,5
Il suo Giro inizia nel migliore dei modi con la volata regale di Pontecchio Polesine. Nelle altre tappe riesce a conquistare altri due podi, ma forse Giorgia avrebbe sperato in altre vittorie parziali.

Rochelle Gilmore - 5,5
Ad una velocista del suo calibro si chiede anche qualche spunto vincente. In questo Giro, così come spesso era accaduto durante la stagione, sono arrivati solo piazzamenti d'onore. La gamba e la determinazione non sono sicuramente mancate: tre bei podi conquistati e battuta in due occasioni dalla quasi inarrivabile Ina Teutenberg.

Regina Schleicher - 5
Era una delle più attese velociste, ma alla fine riesce a mettersi in mostra solo nelle prime due tappe in linea ottenendo rispettivamente un secondo ed un quarto posto. Forse uno stato di forma non eccellente o forse il lavoro a favore della Maglia rosa ne condizionano il resto della corsa. Abbandonerà nel corso dell'ultima tappa.

Julia Martissova - 6+
Alla russa spetta senza dubbio il premio della combattività di questo Giro 2007. Sempre all'attacco, sempre col vento in faccia, appena ha avuto l'occasione di provarci non se l'è fatto ripetere due volte. D'altronde, anche per via della scarsa vena di Martina Corazza (a cui va un 4,5 pieno), il Team FRW aveva il dovere di provarci da lontano.

Grete Treier - 6,5
Inizia con le volate, poi cincischia sul Monte Serra, e poi torna davanti, piazzandosi spesso e volentieri, sia negli sprint compatti sia in quelli ristretti, tentando anche la sortita nell'ultima tappa, battuta solo da una straripante Bubnenkova. Ottima prova dell'estone della Michela Fanini Record Rox.

Diana Ziliute - 6
Era al Giro come "chioccia" verso la giovanissima Bastianelli, e come donna d'esperienza per le volate della Bronzini. Nella tappa di Correggio è lestissima a seguire la Beltman, anche se poi si fa bruciare dallo sprint della Vos. Indossa la Maglia rosa per un giorno, ma la cronoscalata per lei era davvero troppo.

Olga Slyusareva - 4
Tutta la Fenixs HPB è partita da Crocetta del Montello con un macigno sulle spalle grosso come una casa, e lo sappiamo. Però la Bubnenkova ha reagito in un modo, e la sprinter russa in un altro. E dire che gli arrivi in volata, per la plurivincente del Giro 2006 (con ben 3 tappe) non mancavano, ma evidentemente mancavano testa e gambe.

Noemi Cantele - 6+
Ha svolto praticamente alla perfezione il ruolo di luogotentente della Brändli, anche se nella tappa di Cittiglio una noia meccanica (problemi ai freni) le hanno impedito di dare un'ulteriore aiuto alla capitana. Brava anche nell'ultima tappa, con quell'attacco da lontano che poi non ha avuto seguito per la classifica generale, ma se Edita s'è dimostrata inattaccabile la colpa non è certo della varesina. Il distacco patito dalle altre fuggitive nell'ultima frazione, però, deve farla pensare: è davvero il caso di triturarsi le gambe con certi rapportoni in salita?

Chirio-Forno d'Asolo, Top Girls, Dilà-Guerciotti, Bizkaia - 3
Erano presenti al Giro?

Luisa Tamanini - 5
La trentina è una caparbia, coriacea, che non molla facilmente. Cerca con ostinazione una tappa, ma sembra che corra più da isolata che da compagna di squadra delle altre Safi-Pasta Zara. Nella tappa di Cittiglio aiuta poco e niente la Bastianelli, nella tappa di Seregno si fa beffare da Cantele e Corneo sul Gpm di Lissolo che le sarebbe valso, in caso di passaggio in prima o seconda posizione, la Maglia verde di migliore scalatrice, sicuramente un traguardo importante. Da rivedere, soprattutto tatticamente.

Linda Villumsen Serup, Claudia Häusler - 6,5
La danese e la tedesca sono state rispettivamente la penultima e la seconda Maglia bianca di questo Giro 2007 (la prima è stata la svedese Holler, naufragata sul Monte Serra). E se l'atleta della T-Mobile ha potuto godere di una certa libertà in corsa (anche se è stata ingenua nel farsi scappare la Guderzo proprio nell'ultima frazione), la compagna di squadra di Edita Pucinskaite ha dovuto lavorare per la Maglia rosa, soprattutto nella tappa di Cittiglio, frazione alla termine della quale ha perso il primato delle giovani. Due ottime prove, però, che fanno ben sperare.

Oenone Wood - 5
All'australiana dice male, visto che la T-Mobile fa un Giro veramente buono (3 vittorie di tappa, Arndt e Villumsen nelle prime 10 in classifica generale, la Beltman e la Bates spesso in fuga) e lei è quella un poco più in ombra. Da un'atleta del suo calibro ci si aspetta sempre qualcosa di più.

Raleigh Lifeforce Creation HB - 4
Orfana di Nicole Cooke, la squadra svizzera combina veramente poco. La Kiesanowski ci prova con gli sprint, ma si fa scappare tutte le fughe. La Thürig puntava forte sul prologo, ma si fa beffare per 1" dalla Pucinskaite. Ci provano anche le altre, la Duster su tutte, con tentativi da lontano, ma il bottino è davvero troppo magro per essere vero.


Davide Ronconi
(con la collaborazione di Mario Casaldi)



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