Cancellara Sweet Suisse - Delfinato, gioia Iglinskiy-Moreau
Sul Mont Ventoux, con la vittoria di Moreau, avevamo lasciato il kazako dell'Astana Kashechkin in maglia giallo-blu di leader della classifica generale anche se con un margine tutt'altro che rassicurante sui suoi diretti rivali.
Fin da prima della partenza da Grenoble si sapeva che probabilmente la 6° tappa tra Gap e Valloire sarebbe stata decisiva: una cavalcata su e giù per le Alpi con salite storiche del ciclismo tra cui il Col de la Croix del Fer, il Col du Mollard e il Col du Télégraphe; ebbene questa tappa non deluso le attese ed ha visto il primo successo stagionale di Maxim Iglinskiy, 26enne kazako dell'Astana e la conquista della maglia di leader da parte di Christophe Moreau che si sta dimostrando come uno dei più in palla della corsa francese. Il 36enne della Ag2r sta correndo molto bene con grande consapevolezza dei propri mezzi: raggiungere il podio al Tour è un obiettivo troppo grande per Christophe e una vittoria al Delfinato, tra l'altro sempre sulle strade di casa, è comunque molto meglio di un ottavo posto alla Grande Boucle.
Da segnalare anche l'ottima prova del giovanissimo Di Gregorio, quarto (anticipato da Botcharov e Fedrigo) dopo una lunga fuga che gli è valsa, però, la maglia di miglior scalatore.
La corsa parte subito con un ritmo infernale con il gruppo che si divide in tre tronconi già sulla prima salita, il Col de Bayard, la cui cima è posta dopo soli 7 km. Verso lo scollinamento riescono ad evadere dal gruppo Di Gregorio, Kuschynski e il nostro Possoni a cui si riescono ad agganciare lungo la discesa anche Egoi Martinez, Kohl, Zandio, Botcharov, Astarloza, Fedrigo, Goubert e Iglinskiy. A questo punto il gruppo lascia fare e gli undici uomini di testa raggiungono un vantaggio di 7'10” ai piedi della Croix de Fer al km 118. Il meglio messo in classifica è il basco Astarloza a 4'19” da Kashechkin e a questo punto l'Astana si mette in testa a tirare per cercare di limitare il distacco dei fuggitivi.
Sulla Croix de Fer il ritmo è abbastanza sostenuto ma regolare e non si muove nessuno tra gli uomini di classifica: il traguardo è ancora distante e nessuno se la sente di rischiare più del necessario. Nonostante tutte le salite in programma la corsa, quasi paradossalmente, si anima lungo la tecnica discesa del Col du Mollard grazie ad un forcing di Astana e Ag2r Prévoyance che spezza il gruppo e davanti, tra i big, restano solo Kashechkin, Vinokourov, Moreau e Sylvain Chavanel.
L'inseguimento del gruppo di Menchov e Evans (da cui si è staccato Leipheimer che arriverà al traguardo a 14' da Iglinskiy) dura una decina di km e ha buon fine grazie al lavoro di Millar e degli uomini Predictor. Ai piedi del Télégraphe i fuggitivi hanno ancora un margine molto ampio intorno ai 5' e la vittoria di tappa se la giocheranno loro. Sulle prime rampe della salita finale (la cui vetta è a 6km dall'arrivo tutti in discesa) attacca per primo Astarloza seguito a ruota dal russo Botcharov; a questo punto, a 12 km dall'arrivo, parte deciso Iglinskiy che si invola tutto solo verso il successo.
Nel gruppo maglia giallo-blu Ridondo tiene alto il ritmo e ne fanno le spese Pereiro, Szmyd e Zubeldia. Lo scatto decisivo lo porta a 10 km dall'arrivo il francese Christophe Moreau seguito da Evans e Piepoli: Vinokourov si stacca e sale del proprio passo e così Kashechkin rimane solo con la maglia di leader in grande pericolo; il kazako riesce a trovare qualche cambio da Menchov, Beltran e Valjavec ma i tre attaccanti condotti dal 36enne Moreau hanno un ritmo decisamente superiore. A Valloire il gruppo con Kashechkin, Menchov, Beltran, Chavanel e Valjavec accusa un ritardo di 1'40” da Moreau, Evans e Piepoli.
Adesso la lotta per la vittoria finale è ristretta al francese dell'Ag2r (la squadra si sta comportando molto bene in corsa) e all'australiano della Predictor che sono separati da soli 14” mentre Kashechkin è terzo a 1'27”: la tappa di domani presenta il Col de Tamié (gpm di 2° categoria) e il Col de la Forclaz (gpm di 1° categoria) negli ultimi 50 km; la mancanza di abbuoni al traguardo potrebbe favorire leggermente la difesa da parte di Moreau, ma spazio per attaccare ce n'è, staremo a vedere.
Oggi ha preso il via anche il Giro di Svizzera con un cronoprologo abbastanza tecnico di 3,8 km per le strade di Olten che in passato ha già ospitato diverse tappe della corsa a tappe elvetica. Come dicevamo un percorso impegnativo con un paio di strappetti facili e soprattutto tante curve in cui rilanciare l'andatura.
Il favorito numero uno per la prova odierna era il corridore di casa, nonché campione del mondo in carica a cronometro Fabian Cancellara: il ragazzo della CSC si è esaltato davanti a tutti i suoi tifosi e ha portato a termine una prova quasi perfetta. Fin dalle prime pedalate si poteva intuire tutta la sua determinazione e la voglia di fare bene, ha aggredito ogni curva del percorso disegnando traiettorie quasi al limite (limite che invece ha oltrepassato Brajkovic caduto a metà percorso) e rifilando distacchi importanti a tutti: al secondo posto, infatti, ha chiuso un sorprendente Daniele Bennati distanziato però di ben 8”. L'aretino della Lampre mostra uno stato di forma eccellente che lo potrebbe portarlo ad essere protagonista già ai campionati italiani, il primo luglio a Genova, e poi sulle strade del Tour de France per provare magari a vestire la maglia gialla in una delle prime tappe.
Alle sue spalle si è piazzato lo specialista delle prove contro il tempo della Caisse D'Epargne Ivan Gutiérrez. Tra i primi si piazzano anche i tedeschi Schumacher e Klöden (rispettivamente a 12 e 13 secondi dallo svizzero) e il nostro Franco Pellizotti che è uscito dal Giro con un'ottima gamba che gli ha già permesso di imporsi al Memorial Pantani. Delude decisamente l'australiano Rogers e anche Cunego e Simoni perdono un po' più del previsto ma potranno rifarsi nelle prossime impegnative tappe.
La tappa di domani tra Olten e Lucerna sembra favorevole ai velocisti e Bennati, grazie agli abbuoni, potrebbe anche cercare di sfilare la maglia gialla di leader a Fabian Cancellara ma non sarà facile: McEwen, Freire, O'Grady, Zabel e Davis sono per cercare il varco giusto.