PISTAAA!!! - DiarioItalia dai Mondiali
Versione stampabile Apriamo una finestra sulla pista, che dal 29 marzo al 1° aprile vive l'appuntamento cardine della stagione, con i Mondiali di Palma di Maiorca. E chi meglio dei protagonisti azzurri per raccontarci, dal di dentro, questa magnifica esperienza? I rappresentanti della pattuglia italiana, dai tecnici agli atleti, si daranno il cambio in questi giorni per raccontarci tutto, ma proprio tutto, dei Mondiali su pista. Nella speranza di bagnare il tutto con qualche medaglia!
Domenica 1° aprile - Federico Paris: Il bilancio della velocità
In albergo c'è la classica aria da "rompete le righe", da ultimo giorno di scuola; suonano tutti i cellulari possibili ed immaginabili, ed anche i telefoni dell'albergo hanno il loro da fare.
Da parte nostra proviamo un pochino a fare il punto su questa spedizione a Palma de Mallorca del Gruppo Velocità: Chiappa e Brossa si sono ben comportati per quelle che erano le aspettative, e soprattutto tenendo conto della grande condizione degli avversari.
Iniziando proprio dal più esperto Chiappa, c'è da annotare la sfortuna e qualche fattore avverso che nel keirin lo hanno fatto declassare dai giudici; e poi, nella batteria di spareggio, Roberto è rimasto un po' spiazzato, per così dire, da un "magheggio" degli atleti giapponesi che non era facile neanche intuire. Però poi il 7° posto nella velocità ha dimostrato che il ragazzo c'è ancora, e che ha la gamba per far bene, e può averla anche per fare meglio. So che lui – anche sulle vostre pagine – considerava l'appuntamento della velocità come un test su cui basarsi per il prosieguo della carriera; ebbene, io se fossi in lui, al termine di questo Mondiale, sarei più contento delle mie prestazioni, ed anche se l'età avanza e non si è più ragazzini, un po' di entusiasmo nel cercare nuove motivazioni al fine di raggiungere nuovi traguardi ce lo metterei.
Per Marco Brossa vale il discorso che facemmo insieme qualche giorno fa; il ragazzo è giovane, e seppure il tempo di oggi nel km da fermo non sia eccezionale, è ciò che attualmente è nelle sue corde, e quindi noi siamo contenti così, anche se probabilmente di un pelino lo si poteva abbassare. Ma queste sono piccolezze, ora, che diventeranno però molto importanti da oggi in poi, visto che dovremo pianificare il futuro: inizieremo di nuovo da Chiappa e Brossa? Può darsi, ma non lo so con certezza, visto che il lavoro da fare è soprattutto in prospettiva e dunque bisognerà lavorare sui giovani, possibilmente motivati e talentuosi, mentre chi ha già più esperienza può essere ancora utilissimo, se non fondamentale, sui programmi a più breve scadenza, ed anche per istruire i ragazzi meno esperti e più acerbi sulle varie tecniche da affinare in pista.
Le mie aspettative sono state dunque confermate; probabilmente ci si poteva aspettare un risultato un pochino migliore nella velocità da Chiappa, ma ripeto che il mio è un analizzare che esula un po' da discorsi più profondi. Scavando in profondità, invece, dico che il 7° posto di Chiappa è stato un grossissimo risultato.
Ora si chiudono le valigie, domani si parte. Appena atterreremo in Italia, difatti, bisognerà tornare a lavorare.
a cura di Mario Casaldi
Domenica 1° aprile - Daniel Oss: Sono sereno, dopo tutto
Eccomi qui, pronto a preparare le ultime cose prima di tornare a casa. Ieri devo dire che la corsa me l'aspettavo durissima, e così è stata: i concorrenti sono di un livello molto alto, oserei dire di un altro pianeta, e quindi io ero molto tranquillo, perchè sapevo che son venuto qui solo per fare esperienza e mettere tutto in saccoccia in vista delle gare future. Ho imparato molto, sono esperienze che mi saranno molto preziose in futuro. Insomma, avere a che fare con gente di quel livello non è stato traumatico come molti possono pensare, anzi, tutto il contrario, sono molto tranquillo. Cosa mi è rimasto da questa esperienza? Sicuramente un mal di gambe incredibile!! E comunque, come dicevo, ho visto molte cose che mi torneranno utili più avanti.
Ora il mio calendario prevede il ritorno su strada, con impegni fino a ottobre come sempre, anche se sicuramente avrò altri impegni con la nazionale e la pista. Spero di far sentire ancora il mio nome!
A presto!
a cura di Elisa Marchesan
Sabato 31 marzo - Edoardo Salvoldi: La delusione di Annalisa
Abbiamo appena finito di mangiare e le ragazze sono tornate in camera, ché sono stanche. L'alimentazione che si cura per gli atleti su pista è simile, se non uguale, a quella dei ciclisti su strada, con la sola unica grande differenza che – ovviamente – gli atleti che gareggiano su pista non hanno alcun rifornimento in corsa.
Oggi è stata una giornata piuttosto piena, come potrete immaginare, visto che al mattino siamo usciti in allenamento su strada, che è stato utile alle nostre atlete soprattutto per scaricare un po' la tensione in vista delle loro competizioni, e siamo stati anche fortunati perché sabato il tempo qui a Palma de Mallorca è stato molto bello e soleggiato, ma devo dire che soltanto il primo giorno in cui siamo arrivati era un po' coperto, mentre poi siamo sempre stati più che bene.
Stasera Annalisa era un po' delusa dalla sua prova nello scratch, che l'ha vista piazzarsi al sesto posto. Certamente non è un risultato da buttar via, ma tutti in cuor nostro, ed anche lei nel suo, sapevamo che poteva andare molto meglio ed ottenere di più. Purtroppo, i fattori cui facevo riferimento ieri, l'hanno vista toccarsi con un'atleta a tre giri e mezzo dalla conclusione, e quel contatto le ha fatto perdere posizioni importanti in vista della volata con la quale si sarebbe giocata un posto sul podio.
E il rammarico è ancora più evidente visto che poi in volata Annalisa è stata l'unica tra le atlete di testa a rimontare qualche posizione, terminando appunto sesta, mentre le altre hanno soltanto confermato la loro posizione di partenza al momento del lancio dello sprint. Insomma, avremo potuto festeggiare una medaglia stasera, anche perché lo scratch è la specialità a cui la Cucinotta puntava maggiormente, visto che già come detto ieri il keirn che farà domani è principalmente finalizzato verso gli Europei Under23.
Domani, dunque, oltre ad Annalisa nel keirin ci sarà la Carrara nella corsa a punti. Oggi ho voluto che Vera mi raggiungesse all'interno del velodromo per guardare la corsa a punti maschile, al fine di poter trarre qualche indicazione utile per la corsa di domani: innanzitutto vi dico che Vera oggi era molto contenta per la vittoria di Llaneras, che è sempre stato un po' il suo idolo, e poi vi dico anche che dalla corsa maschile di oggi abbiamo capito che tenere un ritmo alto sin da subito potrà favorire le atlete di fondo nella parte conclusiva della corsa, e Vera è un'atleta che ha nel fondo una delle proprie qualità migliori. Insomma, ce la giocheremo, anche se ripeto che l'obiettivo è quello di dare tutto e non avere rimpianti; poi qualunque sarà il verdetto della pista, lo accetteremo senza problemi.
La cosa veramente bella, qui, è il pubblico: oggi c'era sicuramente il tutto esaurito, anche – penso – per il fatto che l'idolo locale Llaneras si giocava l'oro, che poi ha vinto, nella corsa a punti. Ma anche domani gli organizzatori ci hanno preannunciato che il velodromo sarà pieno. Bello quando è così, sembra di essere veramente all'interno di uno stadio: tutti che incitano, applaudono, tifano, urlano. Veramente una bella sensazione.
A noi non resta che aspettare domani, con la speranza di avere il vostro appoggio...
a cura di Mario Casaldi
Venerdì 30 marzo - Edoardo Salvoldi: Niente drammi se Vera non vince
Domani tocca a noi, finalmente! Con lo scratch ed Annalisa Cucinotta avrà inizio anche l'avventura della selezione femminile della Nazionale italiana qui a Palma de Mallorca, mentre il 1° aprile toccherà a Vera Carrara con la corsa a punti e di nuovo alla Cucinotta con il keirin.
Purtroppo la rappresentanza azzurra si ferma qui, anche se ci eravamo qualificati per altre discipline, grazie alle belle prove in Coppa del Mondo offerte da Elisa Frisoni, impossibilitata a correre qui in Spagna. Avremmo disputato la velocità, proprio con lei, e la velocità olimpica in duetto con la stessa Cucinotta. Purtroppo però i problemi virali che la tempestano ormai da un anno non si sono risolti per il meglio e non hanno permesso alla ragazza di prepararsi come si deve ad un appuntamento importante come quello iridato. Abbiamo quindi deciso di non rischiarla, anche perché portarla in quelle condizione sarebbe equivalso a delle prestazioni assolutamente sottotono.
La Carrara e la Cucinotta stanno bene, hanno seguito un percorso di avvicinamento a questa competizione che non ha visto intoppi né altri problemi di sorta. Entrambe sono in condizione, e certamente con la Carrara puntare al tris iridato, dopo le affermazioni del 2005 e del 2006, non è un sogno così lontano; però non è la conferma dei vecchi risultati ciò che lei e noi cerchiamo, ma soprattutto è il fornire una prova convinta, serena e concentrata: questo è l'obiettivo. Anche per la Cucinotta vale lo stesso discorso: correre da protagonista, per una ragazza giovane come lei, sarebbe già un ottimo risultato.
Essere protagonisti non è mai facile, vincere neanche; figuriamoci quindi se può esserlo farlo per tre volte di fila!
Proviamo dunque ad individuare le principali antagoniste delle nostre atlete: nella corsa a punti direi che la messicana Guerriero, la russa Slyusareva e l'australiana Bates saranno le ragazze a cui prestare maggiore attenzione; nello scratch vedo favorita l'americana Quinn (anche se la lista partenti definitiva non ci è stata ancora segnalata e non so se gli Usa schiereranno lei), con la cubana González subito dopo; nel keirin è inutile che vi dica le antagoniste della Cucinotta, perché credo davvero che in quella specialità non possiamo avere alcuna chance di risultato.
La Cucinotta disputerà questa specialità soprattutto in vista degli Europei Under23, dove l'anno scorso si piazzò seconda; è un'atleta veloce anche se non è una velocista, può far bene, ma contro le navigate specialiste non potrà far molto. Invece agli Europei potrà anche puntare al successo, e l'esperienza di questo Mondiale le sarà utile. Voglio ricordare che Annalisa ha 20 anni, ma è un'atleta forte e sicuramente farà bella figura.
In questi giorni s'è parlato un po' della Bronzini, che era la terza atleta azzurra convocata e che poi è tornata a casa: ci tengo a precisare che non c'è alcun segreto. Purtroppo le regole sono precise, e possiamo schierare soltanto 1 atleta per specialità, e Giorgia sapeva già che un'atleta come la Carrara si sarebbe battuta per difendere il doppio titolo conquistato. Poi la Cucinotta, attualmente, va fortissima, ed anche se Giorgia sta andando forte, la scelta ci doveva essere, ed ho preferito scegliere l'atleta con la condizione migliore. Certamente non è il valore della Bronzini che è messo in discussione, anzi.
Per quanto riguarda le mie aspettative, che dire? Non vorrei sembrare uno che mette le mani avanti, ma statisticamente è difficile mantenere un così alto livello, come quello dimostrato dalle azzurre su pista negli ultimi 5/6 anni, e quindi un risultato non troppo positivo non mi sorprenderebbe. Non sarebbe un dramma, ecco.
Io sono tranquillo perché so di aver lavorato bene con le ragazze, le atlete sono nella condizione migliore possibile, tutto è andato come avevamo pensato e come avevamo progettato. Poi, come sappiamo, il risultato dipende da tanti fattori, che a volte sono positivi, a volte negativi. Anche tattici, ovviamente, non vorrei sembrare un fatalista.
Ultimamente questi fattori ci hanno sorriso, speriamo di continuare così.
a cura di Mario Casaldi
Venerdì 30 marzo - Roberto Chiappa: L'ora delle decisioni irrevocabili?
Che giornataccia! Avrei voluto darvi migliori notizie, ma la gara del keirin di oggi non è andata certo come speravo, vista l'eliminazione nelle qualificazioni, ai ripescaggi. In verità la gamba non era male, ma mi sono scontrato con avversari che si sono presentati qui a Mallorca con una condizione esagerata; dipenderà dal fatto che, correndo poche gare, mi mancavano un po' i riferimenti, ma non mi aspettavo che gli altri andassero così forte.
Paradossalmente peraltro la mia forma è migliore di quella dell'anno scorso, quando invece arrivarono i risultati; ora domani ci riproverò nella Velocità, sperando ovviamente di riuscire a qualificarmi stavolta. Certo sarà dura, perché l'impressione è che i miei avversari vadano realmente più forte; oltretutto questo mi fa pensare in prospettiva futura e c'è il rischio che questo sia davvero il mio ultimo Mondiale. Alla mia etá è impensabile lavorare per preparare Pechino senza le motivazioni che mi darebbe la consapevolezza di potermela giocare fino in fondo: a trentatré anni non mi posso permettere un passaggio a vuoto come sarebbe un'Olimpiade corsa da comprimario.
A questo punto la prova nella Velocità di domani sarà un vero e proprio test: se andasse male confermerei l'idea di farmi effettivamente da parte; se invece le sensazioni e il risultato fossero di tutt'altro tipo rispetto ad oggi, beh allora le cose sarebbero diverse e si rivaluterebbe il tutto.
a cura di Stefano Rizzato
Giovedì 29 marzo - Enrico Peruffo: Stanchissimo dopo la mia prova
Il risveglio e la colazione sono come da programma, in questo fatidico giorno, e in un battibaleno mi ritrovo a girare in pista dietro derny; sono soltanto le 8.30 del mattino e mi aspetta una giornata lunghissima. Prima di iniziare a gareggiare, il contachilometri segna già 50 km percorsi. Questo fatto rientra nella normalità, perché bisogna partire caldi e nel pieno delle forze!
Una delle sostanziali differenze fra la strada e la pista è questa: salendo in pista devi essere al top a partire dal momento in cui danno il via, il margine d'errore non esiste essendo, il più delle volte, una corsa breve o brevissima; differente è invece il discorso strada perché distanza, numero elevato di corridori e ampia varietà di situazioni che possono verificarsi rendono riparabile un errore. Su strada inoltre - cosa molto importante - si può decidere di attaccare quando ci si sente pronti, cosa che non accade in pista dove il detto "cogli l'attimo" è l'unica regola da seguire.
Tornando al Mondiale in sé, le varie prove scorrono veloci, alcune sono per me positive e altre meno, però preferisco evitare di farmi il "processo" da solo, soprattutto se stanco e con poco tempo a disposizione per descrivere e analizzare. Passa la mattinata e viene l'ora di pranzo: è la prima volta che me ne sto a tavola senza i compagni di squadra.
Quando sono ormai passate le due salgo in camera per farmi un leggero riposino sdraiato sul letto. Anche quest'attimo di relax finisce presto: devo ripartire per la seconda sessione, quella serale.
Arrivo in pista e la trovo, a differenza di questa mattina, gremita di persone. Stasera c'è la cerimonia di apertura... guardo ancora gli spalti: ma quanta gente c'è?!
Per scaldarsi la pista è sì accessibile, ma solo 30 minuti prima della mia penultima prova, ovvero la corsa a punti. Le sensazioni non sono delle migliori ma appena rimonto sulla mia bicicletta qualcosa cambia; forse è anche tutta quella gente assiepata sugli spalti che mi trasmette un'energia positiva, fatto sta che mi sento molto meglio di stamattina.
Quando le corse finiscono, sento una gran fame e non vedo l'ora di andare in albergo prima che la cucina chiuda. Stiamo per salire in macchina quando una chiamata da parte del tecnico mi annulla la sospirata cena: sono stato sorteggiato all'antidoping. Sapete, il controllo delle urine, soprattutto davanti a estranei, non è così semplice a volte... la riservatezza... sì insomma... mentre uno ti guarda non è facile, ma avevo così tanta fame che alla fine ce l'ho fatta. Fortunatamente poi siamo arrivati ancora in tempo per la cena.
Ora sono veramente stanco ma vi sto scrivendo, così da completare la mia "opera".
La mia giornata mondiale si è così conclusa, avrete notato sicuramente che mi sono astenuto da qualsiasi commento sulle mie prove... sapete, le idee le ho ma spiegare errori e non in poche righe, ammetto che è difficile, soprattutto con addosso tanta stanchezza.
Un saluto a tutti, ora mi merito una bella dormita!
a cura di Enula Bassanelli
Giovedì 29 marzo - Danilo Napolitano: Scratch, e poi di corsa a casa!
Sono le sei e un quarto del pomeriggio e sono appena tornato da un giretto in pista tanto per far girare le gambe e provare i rapporti, dopo il mancato allenamento di stamattina a causa della troppa pioggia... è incredibile, siamo a Palma de Mallorca e qui piove da giorni! Stamattina pareva schiarirsi, siamo usciti in bici e zac, ha iniziato a diluviare. In ogni caso le sensazioni sono buone, e domani vedremo come andrà: domani mattina mi fanno sapere se dovrò affrontare prima le qualificazioni o se invece faremo direttamente le finali... o almeno spero che me lo dicano entro domani mattina!
Per il resto oggi non ho fatto molto: di certo con tutta quest'acqua non c'è tempo per fare shopping! Pensate che piove così tanto che a tratti l'acqua filtrava dal pavimento della pista... Comunque, per quanto riguarda la pista stessa, devo dire che hanno fatto davvero un grande lavoro: pensate che l'hanno messa in piedi in pochissimo tempo, e a inizio mese ci si poteva allenare soltanto con le maschere in mezzo ai cantieri... tuttora non è finita, ma hanno fatto davvero una corsa contro il tempo per costruire tutto in meno di un anno: oggi un giornale del posto mostrava con delle foto mese per mese come procedevano i lavori e davvero il ritmo era impressionante.
In ogni caso, domani [venerdì] corro alle 15, e se ci saranno prima le qualificazioni, le finali saranno alle 19.30. Insomma, sarà la mia giornata in tutti i sensi! La mia specialità è lo scratch, che è anche strutturalmente la più semplice di tutte le prove: in pratica si parte, e si arriva in volata, dopo 7,5 km per quanto riguarda le qualificazioni, e 15 km per le finali.
E poi finalmente sabato si torna a casa... sapete, dalla Ruta del Sol in poi ho sempre corso, e non ho mai avuto tempo per stare a casa, se non per qualche giorno ogni tanto... e infatti da martedì ancora in giro per la Settimana Lombarda... ma per fortuna poi starò tranquillo almeno fino al Giro del Trentino. Io sono uno a cui piace starsene rilassato a casa, e andare sempre in giro dappertutto ha sì il suo fascino, ma poi casa manca sempre, e anche mentalmente si sente un calo.
Ma ora ciò che conta è dare tutto domani. Fatemi l'in bocca al lupo!
a cura di Elisa Marchesan
Mercoledì 28 marzo - Sandro Callari: Pedalando verso Pechino
E siamo arrivati alla vigilia della rassegna iridata; mentre tra gli atleti inizia a farsi sentire la tensione, approfitto anch'io di questo spazio per spiegare brevemente le gare del comparto Endurance, di cui sono responsabile per la Nazionale Italiana.
In primo luogo, l'inseguimento: basato su una prova cronometrata di quattro chilometri, si articola in una fase eliminatoria, che serve per fissare i quattro migliori tempi, e le finali tra il primo e il secondo classificato e tra il terzo e il quarto, per assegnare le medaglie. È una specialità che prevede sia una gara individuale, che per noi vedrà impegnato Giairo Ermeti, che una a squadre, con il medesimo meccanismo.
Nella corsa a punti invece si gareggia in linea, con gli atleti che percorrono quaranta chilometri e si danno battaglia in traguardi volanti posti ogni dieci giri, dove si assegnano 4-3-2-1 punti ai primi quattro dello sprint; in più, i corridori che riescono ad avvantaggiarsi sul resto del gruppo di un giro, guadagnano ulteriori venti punti, tanto che di fatto sono questi a giocarsi le medaglie. Formula analoga è quella dell'"americana" (o Madison), con la differenza che in questo caso la distanza è di cinquanta chilometri e soprattutto si gareggia a coppie, fatto che la rende la disciplina forse più spettacolare. Da ultimo lo scratch, in cui avremo Napolitano a difendere i colori azzurri: è la tipologia più semplice, con una corsa in linea di quindici chilometri che si risolve nella volata finale, senza traguardi intermedi.
Ci presentiamo a tutte queste gare con ambizioni importanti, sicuramente aumentate rispetto all'anno passato, ma comunque con la finalità principale di capire come si possa e debba migliorare in vista del grande obiettivo dei Giochi Olimpici di Pechino 2008. Anche e soprattutto in quest'ottica abbiamo investito su una selezione molto giovane, ma con ragazzi di grande talento: Ermeti è paradossalmente il più "vecchio", con venticinque anni, Amerighi ne ha ventiquattro, Biolo ventuno; i più giovani sono Coledan, che a diciannove anni è campione europeo under 23 dell'inseguimento [titolo ottenuto ai Campionati di Atene 2006, ndr] e Oss, un ventenne di grande talento, su cui puntiamo non solo per la pista, in vista di Pechino, ma anche per Europei e Mondiali su strada under 23, che si svolgeranno quest'anno a Sofia e Stoccarda.
Come si vede c'è anche la volontà di inserire nella Nazionale quegli elementi che ci potranno consentire il necessario ricambio generazionale; volontà che spiega in parte l'assenza di Ciccone, da non interpretare come una bocciatura. In sostanza, stiamo cercando di formare una rosa di atleti che sappiano ricoprire al meglio il proprio ruolo e che sopattutto indossino con grande rispetto ed orgoglio la maglia azzurra. Poi, chiaro, bisogna andar forte...
a cura di Stefano Rizzato
Mercoledì 28 marzo - Enrico Peruffo: Che emozione, tra un po' tocca a me!
Il telefono squilla forte... sono le 6.45... domani a quest'ora avrà inizio il mio primo Mondiale su Pista e di una cosa sono già certo: il risveglio sarà migliore, perché userò la sveglia del cellulare, più discreta del telefono dell'hotel!
La colazione è presto fatta e alle 8.10 siamo già tutti in pulmino, diretti al velodromo. Piove e il tempo non concilierebbe altro che il sonno... ma non ci mettiamo molto a trovare il buon umore e tra una battuta e l'altra siamo in pista. Ormai è tutto pronto. Io che sono arrivato solo settimana scorsa no, ma i miei compagni - che sono qua da un mese - affermano: "L'abbiamo visto crescere", riferendosi al velodromo; non fatico a dirvi che salire dal tunnel sotto la curva ed entrare nella zona box all'interno del velodromo, con ogni cosa già pronta per la manifestazione, mi provoca una strana sensazione... non oso immaginare domani, con il pubblico assiepato sugli spalti, quanto sarà emozionante!!!
Io mi cimenterò in una nuova specialità, introdotta per la prima volta nelle corse del Mondiale su Pista: l'omnium. Si tratta di una classifica basata su 5 prove: 200 metri cronometrati, scratch, inseguimento individuale (queste specialità si faranno al mattino), corsa a punti e chilometro cronometrato da fermo (di sera). Ad ogni prova verrà assegnato un punteggio in base al risultato.
L'allenamento dura 2 ore ed il tempo sembra volare. Dopo il riscaldamento e il dietro derny (guidato dal cittì), faccio le ultime pedalate guardando i miei compagni dell'inseguimento a squadre sfrecciarmi a fianco: stanno eseguendo le ultime prove cronometrate prima della gara; loro correranno sabato.
Dopo pranzo ho il tempo di fare un leggero massaggio più che altro per togliere la tensione, poi il resto del pomeriggio è dedicato al riposo. Prima di cena vado nella hall dell'hotel dove, grazie ad internet (invenzione fantastica per i girovaghi come noi!), mi metto in contatto con la mia famiglia, rassicurandola, e raccogliendo gli ultimi incoraggiamenti anche da Cristina, la mia ragazza.
Dopo cena riunione tecnica dove vengono date le ultime disposizioni, e poi a letto... ma non sarà facile addormentarsi. Sinceramente inizio a sentire la tensione... ma volentieri, prima di dormire, mi dedico alla scrittura, per raccontarvi le mie giornate a Palma de Mallorca.
Questo è un luogo frequentato da moltissimi amanti della bicicletta che vengono per le vacanze; molti alberghi (così come il nostro) sono accessoriati di officina e garage in cui, per ogni bicicletta, esiste un posto numerato comprensivo di lucchetto... e anche le nostre sono tra queste! Mai vista una cosa del genere!
È facile immaginare come nei nostri allenamenti su strada ci sia un continuo scorrere di gruppi composti da appassionati di ogni età, e molti singoli che trovano nella nostra scia un passaggio...
Ieri il primo allenamento della giornata è durato due ore e mezza, abbiamo fatto 86 km su strada; il clima non era dei migliori ma tra una nuvola e l'altra a volte riusciva a spuntare un tiepido sole. Il secondo allenamento, stavolta su pista, ha avuto luogo dalle 19 alle 21 (le nazionali si allenano a turni prestabiliti, nel velodromo). Non si è svolto nessun lavoro specifico, solo di rifinitura e di messa a punto dei rapporti da utilizzare nelle varie prove. Il velodromo è nuovo, in legno, ed è stupendo. Quando sei in pista senti solo il rumore del vento... a dir la verità non è tra le piste più veloci, ma in confronto a quelle in Italia, tutte in cemento... non c'è paragone!!!
Adesso vi saluto, è tardi, e domani per me sarà una giornata davvero importante!
a cura di Enula Bassanelli
Martedì 27 marzo - Federico Paris: Ripartiamo in... Velocità!
Eccoci qua, a Palma de Mallorca, che ci apprestiamo a vivere questo nuovo Campionato del Mondo su pista. Il sottoscritto, insieme a Pavel Buran, si occupa da questa stagione, e quindi dal mese di novembre del 2006, del settore velocità che comprende non solo la specialità da cui prende il nome, cioè la Velocità, ma anche il Keirin ed il Km da fermo.
So che il vostro sito si occupa principalmente di ciclismo su strada, quindi magari vi farà piacere una piccola disamina tecnica sui regolamenti delle tre specialità di cui mi occupo, al fine di capire meglio, anche guardando in tv, ciò che state osservando e ciò di cui leggerete in questo diario.
Direi di iniziare proprio dalla Velocità, esercizio che vedrà al via Roberto Chiappa: la specialità è praticamente un torneo che prevede un sistema di qualificazione iniziale tra i 50 atleti che parteciperanno al Mondiale. Di questi 50 ne passeranno 24. Il criterio di passaggio è abbastanza semplice: si cronometrano i 200 metri lanciati di ogni atleta e i migliori 24 tempi entreranno a far parte di un tabellone che prevede gli scontri diretti tra due corridori, ordinati secondo questo schema: l'atleta che ha ottenuto il miglior tempo affronterà l'atleta che ha ottenuto l'ultimo (cioè il ventiquattresimo) tempo, il secondo affronterà il ventitreesimo e così via.
Roberto Chiappa correrà anche nel "Keirin", disciplina tanto spettacolare quanto complicata e pericolosa: non più uno sprint a due, bensì a sei corridori. La finale se la giocheranno i ciclisti che avranno passato le batterie e le semifinali. In pratica qui a Palma de Mallorca si affronteranno 3 turni dove a seconda del turno passeranno i primi 3 o i primi 2 con i terzi classificati che disputeranno una specie di spareggio per il ripescaggio. In semifinale arrivano così 12 corridori divisi in due batterie (determinate dai tempi) e i migliori 3 di ogni batteria si affronteranno nella finale per la maglia iridata, mentre i 6 battuti disputeranno la finale per le posizioni dalla 7a alla 12a. La volata di questi 6 atleti viene lanciata da una motoretta (il keirin, appunto) che lascia i corridori a 750 metri dal traguardo dopo aver loro scandito il tempo per tre giri e mezzo.
Passiamo adesso al "Km da fermo", forse la specialità più facile da spiegare visto che il nome dice già praticamente tutto. Qui non ci sono né eliminatorie né confronti diretti, il nostro portacolori Marco Brossa dovrà praticamente partire da una "starting block" che gli tiene la ruota posteriore e dovrà percorrere i 1000 metri della pista spagnola nel minor tempo possibile. La competizione si disputa su prova unica, quindi non c'è appello.
Dei due atleti, Chiappa è probabilmente quello più conosciuto anche per passati risultati, ed anche quest'anno, dopo uno stop di quattro anni, Roberto si è ripresentato al grande pubblico della pista in ben tre prove di Coppa del Mondo dove ha fatto sempre molto bene, piazzandosi addirittura al 2° posto a Los Angeles nella Velocità.
Marco Brossa ha invece partecipato a sole due prove di Coppa, ed in entrambe ha conquistato un più che dignitoso 5° posto, due buoni piazzamenti che gli sono valsi il posizionamento necessario, all'interno del ranking Uci, per poter disputare i Campionati del Mondo.
Gli obiettivi non è purtroppo facile prevederli né fissarli, visto che – come già detto – il settore velocità ha vissuto un periodo molto difficile. Fortunatamente i due ragazzi che difenderanno i colori dell'Italia ai Mondiali si sono tenuti in allenamento in queste tre specialità. Un applauso forte va quindi a loro per la costanza e l'impegno nonostante gli scenari che allora non erano affatto rosei.
Ci sono senz'altro i presupposti per far bene, soprattutto con Chiappa, che ha un ottimo potenziale, mentre Brossa potrebbe ottenere un altro buon piazzamento. Certo, vincere sarebbe un sogno, ma anche dei discreti risultati servirebbero, eccome, per ampliare il movimento.
Nell'attesa di risentirci, vi do appuntamento per il 30 marzo con il Keirin, il 31 marzo con i primi turni della Velocità e l'1 aprile per le finali della Velocità e per il Km da fermo.
a cura di Mario Casaldi