Incubo OP, Ivan sospeso - In Trentino Cunego torna vincente
Versione stampabileE allora, dicevamo: Ivan Basso è tra i favoriti del Giro, vero? Sì, forse del Giro 2009. Perché per quello che inizierà tra 20 giorni la questione si fa difficile. Il varesino è ripiombato nel baratro di Operación Puerto, l'indagine antidoping spagnola che ci accompagnerà probabilmente per l'eternità.
Il giornale iberico Interviú (oddio, giornale è una parola grossa), tra una tetta e un perizoma ha pubblicato l'indiscrezione secondo cui inviati di una procura italiana sarebbero andati a Madrid a rilevare delle sacche contenenti sangue che - secondo gli inquirenti - può essere di Basso. Tali sacche erano state rinvenute nello studio del dottor Fuentes, e forse erano trattate con Epo o altre diavolerie. Solo che poi i giudici spagnoli avevano disposto il non luogo a procedere, perché nel loro paese non esisteva (un anno fa) una legge antidoping, e i corridori non erano perseguibili.
Ma il confronto col Dna era fattibile qualora un magistrato del nostro paese lo predisponesse. Già Jan Ullrich, altro coinvolto, era stato in questo modo smascherato. Ora sarà la volta di Basso? Di certo c'è che la Discovery Channel l'ha sospeso, la procura antidoping del Coni (che l'aveva assolto in autunno) ha riaperto il fascicolo e ha convocato il varesino per il 2 maggio. Difficilmente Ivan proverà la sua innocenza in tempo per il Giro, che parte il 12.
Se poi (com'è abbastanza possibile, vista la generale commistione dell'intero sport professionistico - non solo il ciclismo - col doping) risulterà colpevole, sarà squalificato per 2 anni e pace.
Intanto continuiamo a chiederci: perché di 150 calciatori, tennisti, atleti, pugili, automobilisti e via dicendo, ugualmente coinvolti in Operación Puerto, non si sa nulla? Perché paga sempre solo il ciclismo, quando il doping è una piaga generalizzata?
Dopo il compitino sugli ultimi eventi di OP (dettato - senza alcun piacere - solo dal dovere di cronaca; per il resto cercate le più varie opinioni nel nostro Forum), possiamo buttare uno sguardo al Giro del Trentino, dove Cunego ha centrato il primo successo stagionale battendo allo sprint Gasparotto, Garzelli e altri 40, subito dopo che la sua squadra (Tiralongo e Bruseghin in testa: la guardia reale per il Giro è costituita) aveva annullato un bel tentativo di Quadranti.
La vittoria fa senz'altro bene al morale di Damiano, che, anche per quanto abbiamo riportato sopra, diventa di colpo il favorito principale per il Giro ormai alle porte. Il veronese dimostra una volta di più di preferire l'avvicinamento morbido alla corsa rosa, attraverso il Giro del Trentino, che presenta qualche bella salita, ma certo non il grado di competizione che si respira in questi giorni nelle Ardenne.
L'avvicinamento in questione fu vincente nel 2004, ma anche lo scorso anno non ha dato frutti avvelenati, visto che il Piccolo Panettiere ha fatto un Giro in crescendo e un Tour pure; mentre l'unica volta che Damiano fece l'altro percorso, si beccò la mononucleosi e addio sogni.
Certo, resta il rammarico per un corridore come Cunego, che potrebbe lottare per vincere classiche importantissime, e invece si accontenta delle tappe di una piccola corsa a due passi da casa. Possiamo dire che Damiano preferisce Arco alla Freccia; ma bisogna pur ricordare che Trentino fa rima con Cuneghino, mentre Vallone farebbe rima con Cunegone. Pazienza, magari il veronese in Belgio ci andrà l'anno prossimo (non solo per la Liegi), e nel frattempo siamo comunque contenti per gli organizzatori del Giro del Trentino, che possono vantare una bella stella in cartellone, cosa che li aiuterà senz'altro a tirare la carretta per un altro po' di tempo. Il che, in epoca di Pro Tour, non è affatto un male.