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Gobbi Wan Kenobi (Parola di saggio) - Girofocus di Michele Gobbi

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Domenica 3 giugno - 21a tappa: Bilancio finale
Ultima tappa e quinta vittoria in questo Giro di Petacchi, fortuna che all'inizio dicevano che era in crisi e non sapeva più vincere!
L'ultimo giorno è sempre una festa, la corsa si anima solo appena si entra nel circuito finale a Milano, gli altri km sono caratterizzati da fughe per visite parenti, brindisi, pasticcini, scherzi e soprattutto tante risate; l'atmosfera è sempre molto rilassata e mi pare che anche quest'anno sia stato così. Le corsa vera è iniziata praticamente a 20km dall'arrivo quando il giovane russo della Tinkoff Ignatiev ha provato uno scatto: il gruppo lo ha sempre tenuto a distanza di sicurezza ma lui è stato bravo perché ha tenuto un'andatura molto alta per molto tempo. Le squadre dei velocisti, invece, sono entrate in scena solo nell'ultimo giro ma oggi contro Petacchi e la Milram c'era ben poco da fare. Lorenzetto e Lancaster hanno fatto un ottimo ritmo e il Peta negli ultimi metri ha scaricato sui pedali tutta la sua potenza.
Il pronostico era effettivamente abbastanza scontato visto che tra i velocisti rimasti Ale-Jet era sicuramente il più forte e lo si era già capito a Riese Pio X quando Richeze pur prendendogli la ruota non è mai riuscito ad uscire e affiancarlo. Bettini ci ha provato di nuovo e si è buttato anche lui nella volata ma ha ottenuto solo un altro terzo posto: ci teneva a vincere una tappa e ci ha provato in tutti i modi ma la sfortuna è stata più forte di lui; alla Quick Step gli scorsi giorni avevano provato anche a lanciare Visconti ma pure con il siciliano è andata male.
Per fare un bilancio conclusivo di questo Giro direi che Di Luca ha vinto meritatamente perché si è dimostrato il corridore più forte e completo per tutte le tre settimane e in più è stato sorretto da una squadra fantastica che già nella cronosquadre ha fatto vedere la propria forza. Poi fa piacere vedere come l'edizione di quest'anno abbia portato alla ribalta tantissimi giovani molto interessanti, da Napolitano e Richeze per le volate, a Riccò e il fenomenale Schleck (entrambi nei primi 10 al primo tentativo!) passando per le mille fughe dei già citati Ignatiev e Visconti. Certo anche i "vecchietti" come Simoni, Noè e Piepoli (immenso!) ha avuto le loro belle soddisfazioni.
Va notato anche come ancora una volta le squadre che non appartengono al Pro-Tour e che hanno potuto disputare la corsa rosa si sono messe in ottima evidenza: l'Acqua & Sapone si è portata a casa due tappe con Garzelli, la Panaria ha vinto con Laverde e Sella ha chiuso undicesimo nella generale mentre la Tinkoff ha animato la corsa mettendo almeno un corridore in ogni fuga e portando Petrov al settimo posto nella classifica finale. Le squadre che ottengono una wild card cercano di dare sempre il massimo perché vincere una tappa al Giro del Trentino (facendo un esempio) è un conto ma mettersi in mostra al Giro è tutta un'altra cosa e gli sponsor sono molto più contenti; dispiace che tante squadre del circuito Continental che avrebbero i corridori e le motivazioni giuste per dare spettacolo in ogni tappa (mi vengono in mente in particolare la Diquigiovanni e la Tenax) sia costrette a stare a casa, rischiando così di perdere degli sponsor importanti, e vedere al loro posto squadre demotivate e che portano in Italia le seconde linee. Mi ricorod che quando andavamo a correre in Spagna c'erano squadre Professional che ad ogni corsa cercavano di dare la'nima per mettersi in luce e ottene un invito per la Vuelta. Ecco, per me ci sarebbe qualcosa da rivedere nei regolamenti magari diminuendo un pò le squadre Pro-Tour per non schiacciare tutto ciò che sta sotto.
Oggi è finito il Giro e con questa puntata finisce anche questo mia rubrica: la mia speranza è di poter rifare a più presto un altro diario come questo magari, però, la corsa ve la racconterò dal vivo, da dentro... sarebbe bellissimo!


Sabato 2 giugno - 20a tappa: Festeggia anche il Falco
Con la tappa di oggi si è messa la parola fine sulla lotta per il podio: se Di Luca era inattaccabile visto il suo ampio margine altrettanto non si può dire per la seconda e terza posizione; molto bravi quindi Schleck e Mazzoleni anche se quest'epilogo era abbastanza pronosticabile visto la loro maggiore attitudine alle corse contro il tempo rispetto a Simoni e Cunego.
Poi oggi abbiamo visto una volta di più quanto possa essere particolare una cronometro alla fine di un grande Giro: Zabriskie, vice campione del mondo a cronometro, è arrivato solo terzo battuto dalla splendida coppia dell'Astana Savoldelli-Mazzoleni. Chi riesce a passare meglio le montagne ha un qualcosa in più rispetto agli altri e Savoldelli dopo la tappa di Briançon non ha mai corso a tutta e si è un pò risparmiato in vista proprio di questa cronometro che lo poteva vedere tra i favoriti. Di certo mi ha stupito Mazzoleni perché non pensavo proprio riuscisse ad andare così forte, tanto da chiudere la prova al secondo posto, si vede che nonostante gli attacchi nelle tappe di Bergamo e delle Tre Cime di Lavaredo gli sono rimaste in corpo parecchie energie da giocarsi. Probabilmente ieri hanno influito un pò anche le condizione del tempo visto che in tanti hanno gareggiato sotto la pioggia mentre nel finale era praticamente uscito il sole: ma questa è stata praticamente la situazione di tutto Giro, sole e pioggia, caldo e freddo.
Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica bisogna dire che Di Luca si è gestito benissimo e ha controllato molto bene il tentativo di rimonta di Schleck; Danilo ha finalmente coronato il suo sogno di vincere il Giro d'Italia e lo ha fatto meritatamente dimostrando di essere il più forte e completo per tutte le tre settimane. Schleck ovviamente è la sorpresa di questo Giro e bisogna dare atto a Rijs di averci visto bene sul talento di questo ragazzo, lo ha gestito molto bene e ora si ritrova in squadra un corridore che a 22 anni è già sul podio di un grande giro e che potenzialmente può dominare anche il Tour de France nei prossimi anni.
Domani ci sarà ultima tappa che come al solito scorrera via molto tranquilla nella prima parte, con i brindisi e le foto di rito; appena si arriverà nel circuito di Milano l'andatura si alzerà parecchio: entrarà per prima la Liquigas e dopo saranno le squadre dei velocisti, Milram e Quick Step soprattutto, a prendere in mano la corsa e a chiudere su ogni tentativo. Petacchi è il grande favorito anche per domani anche se dovrà stare molto attento a Bettini che proverà a buttarsi nella volata alla ricerca del successo di tappa che finora gli è sempre sfuggito; da tenere d'occhio ci sono anche Richeze e Furlan ma per vincere dovranno veramente superarsi.


Venerdì 1 giugno - 19a tappa: Fino all'ultimo
Lo avevamo detto anche l'altro giorno dopo la tappa dello Zoncolan ma anche oggi la Saunier Duval si è dimostrata una squadra molto forte e compatta; sul Pian delle Fugazze hanno provato ancora a mettere in crisi Di Luca, più che altro per non avere rimpianti ma quando hanno la maglia rosa muoversi in prima persona hanno optato per cercare un altro successo di tappa mandando all'attacco Iban Mayo.
La condizione del basco sta migliorando giorno dopo giorno e riuscire ad arrivare da solo dopo una fuga con il freddo e sotto la pioggia non è mai facile. In queste condizioni l'importante è riuscire a coprirsi bene in discesa (quando poi si pedala il freddo non si sente più di tanto) e ad alimentarsi a dovere visto che si consumano molte più calorie e una crisi di fame è sempre dietro l'angolo. Comunque Mayo ha corso forte ma è stato forse anche un pò fortunato viste le due cadute di Petrov: lui e Visconti si erano riportati a soli 20" da Iban e le grandi doti d sul passo di Petrov optevano certamente riaprire la corsa; però quando si spinge a tutta anche in discesa in rischio di commettere un errore aumenta (specie se la strada è bagnata) ed è quello che è successo. Mi spiace un pò per Visconti perché è tutto il Giro che è molto combattivo e l'abbiamo già visto in tre o quattro azioni da lontano molto belle.
Tra gli altri fuggitivi secondo me si è gestito un pò male Rasmussen: ha provato a scattare nell'ultimo tratto della salita e poi si è fatto staccare in discesa; uno con le sue caratteristiche, secondo me, sarebbe dovuto scattare all'inizio della salita dove le pendenze erano un pò più aspre e allora avrebbe avuto molte possibilità di raggiungere Mayo. Certo, un conto è dirle e un conto è farle certe cose! Una citazione la merita anche Richeze. Giusto ieri avevamo parlato bene di lui ma oggi mi ha davvero stupito: riuscire a rimanere nel gruppo dei migliori con tutte quelle salite e per di più a fare Giro quando le forze cominciano a scarseggiare non è da tutti, e se un velocista come lui tiene così anche in salita allora per gli altri saranno dolori nei prossimi anni.
Domani c'è la resa dei conti finale ma Di Luca ha un vantaggio decisamente rassicurante; Danilo dovrà cercare di gestirsi bene e avrà il vantaggio di partire per ultimo. La lotta per il podio (e anche per la top-10) è apertissima anche se vedo Schleck un gradino sopra Simoni, Cunego e Mazzoleni; anche perché nella cronometro conclusiva non conta tanto essere specialisti quando le energie rimaste dopo tre settimane così intense. Nella tappa di oggi Petrov è riuscito a guadagnare una posizione in classifica ma non penso che domani possa recuperare 3' a Riccò, anche perché ha speso molto e pagherà un pò lo sforzo. Per il successo di tappa bisognerà anche fare i conti con Zabriskie e Bodrogi, due grandi specialisti del tic-tac che nelle ultime tappe si sono "riposati". Comunque domani la corsa si dividerà in due: da una parte i ciclisti che hanno un obiettivo e che daranno fondo a tutte le energie rimaste per raggiungerlo, dall'altra tutti coloro che non hanno più grandi motivazioni in questo Giro e che faranno una cronometro tranquilla e senza spendere più del necessario.


Giovedì 31 maggio - 18a tappa: Volata interminabile
Oggi tappa completamente pianeggiante, per quasi 200 km non è successo molto di rilevante ma nel finale è accaduto di tutto.
E dire che tutto stava andando secondo copione: la fuga da lontano puntualmente ripresa e i treni dei velocisti che si mettono in testa a tirare a tutta. Probabilmente la prima mossa che ha creato scompiglio è stato l'allungo di Nibali, non un granché come scatto ma è stato sufficente per far sì che i treni si disunissero un pò e infatti Lancaster mi è sembrato un pò perso. In questa situazione i due ragazzi della Ag2r hanno provato a giocare d'anticipo, anche se viste le loro traiettorie l'unico anticipo che potevano ottenere era quello di finire la tappa 800 metri prima degli altri! Solitamente (e a maggior ragione quando la velocista è così alta) per disegnare bene una curva prima ci si allarga e poi si taglia verso l'interno; loro invece prima si sono messi all'interno e poi hanno cercato di chiudere ancora... così via dritti e tutti giù per terra.
A quel punto Tosatto non ha potuto far altro che provare a partire lungo ma Petacchi è stato bravissimo a capire il pericolo e a cogliere l'attimo giusto per portarsi subito alla sua ruota. Ale-Jet si è quindi ritrovato praticamente a fare una volata di 700 metri ma è riuscito ad andare fortissimo perché Richeze agli ultimi 200 metri gli aveva preso la scia ma appena ha provato ad uscire è stato subito rispedito indietro. Il Peta oggi è stato molto bravo, non era facile rimanere al vento così presto e riuscire comunque a tenere duro, certo se ci fosse stata gente come McEwen e Napolitano probabilmente sarebbe finita in modo diverso, ma Alessandro ha avuto anche il merito di superare le tappe più dure senza grandi difficoltà; grande condizione ma anche tanta grinta e potenza.
Richeze invece si sta confermando ad alti livelli in questo Giro ed è uno che senza treno riesce sempre ad essere nelle posizioni buone negli ultimi 200 metri; gli manca ancora qualcosina per la vittoria ma una dote fondamentale per un velocista è riuscre a mettersi nelle posizioni buone negli ultimi metri e il giovane argentino della Panaria è spesso li a giocarsela. Sono certo he crescerà e i prossimi anni lo vedremo spesso sul gradino più alto del podio. Un altro giovane che oggi si è messo in luce è Oscar Gatto: anche lui ha solo 22 anni e già l'essere arrivato fin qui, pur essendo ultimo, la dice lunga sulle sue qualità atletiche e mentali visto che non ha mai ceduto alla fatica e al pensiero di tornarsene a casa.
Nella tappa di domani si passa dalle mie parti e conosco abbastanza bene le strade. È l'ultima occasione per chi vuole vincere un tappa e non è un cronoman o un velocista: potrebbe anche esserci un pò di battaglia tra i corridori che vogliono provare ad entrare nelle prime quindici o venti posizioni della generale; invece i big penso che staranno tranquilli per giocarsi tutto nella cronometro finale. Il Pian delle Fugazze (con un nome così volete che non vada via una fuga?) è una salita molto regolare e abbastanza pedalabile mentre la salita vicino all'arrivo non è niente di che, anzi è proprio facile. Sarebbe bello vedere qualche vicentino all'attacco: Sella e Facci potrebbe fare molto bene; Emanuele forse ha pagato un pò tutti quegli scatti nelle prime tappe e forse le gambe non girano più alla grande, mentre Mauro potrebbe veramente fare una bella tappa. Per Facci l'unica "sfortuna" è quella di essere nella stessa squadra di Bettini: il Grillo ha puntato questa tappa e certamente darà battaglia perché a questo punto una vittoria se la merita proprio.


Mercoledì 30 maggio - 17a tappa: Che squadra la Saunier!
Beh non c'è che dire, Gibo questo arrivo lo sente proprio. In tutto il Giro è sembrato sempre l'unico che potesse mettere in seria difficoltà Di Luca e almeno una vittoria di tappa se la meritava proprio. Inoltre Simoni riesce a mantenere constanti le proprie prestazioni anche nella terza settimana, quando tutti sono stanchi e cominciano un pò a calare il loro rendimento; e poi c'è lo Zoncolan, questa salita durissima, mai visto niente di simile. Io mi ricordo quando lo affrontammo nel 2003 dall'altro versante e anche in quell'occasione Gilberto riuscì a vincere la tappa: quel giorno l'ho bene in mente perché feci una fatica tremenda in quegli ultimi tre km e anche perché si rivide il Panta ad alti livelli.
Adesso mancano ancora un pò di tappe ma Simoni ha la possibilità di salire per l'ennesima volta sul podio: che corridore ragazzi! Chi sul podio non ci salirà è Piepoli ma in salita nessuno va come lui, chissà adesso dove sarebbe se fosse stato lui il capitano della Saunier Duval...
È un peccato che gli anni passati quando correva nella Banesto non sia mai venuto al Giro: quando andavo a correre in Spagna ogni volta che c'era un arrivo in salita Leonardo era sempre tra i protagonisti; c'è da dire che contro il tempo ha sempre pagato parecchio ma penso che se in un Giro come questo con un'unica crono per specialisti, per di più dopo le montagne, avesse corso per se stesso avrebbe potuto benissimo salire sul podio. Probabilmente non avrebbe vinto perché in corsa c'è un Di Luca che sta andando forte e oggi bisogna fagli i complimenti perché si è mosso in maniera molto intelligente e, sapendo di avere un buon vantaggio in classifica, ha cercato di non strafare per evitare di piantarsi nel finale e perdere ancora di più. Un breve commento anche per Cunego: oggi si è visto che aveva tanta voglia di fare bene ma è nuovamente mancato nel finale; comunque è andato bene perché un quarto posto in classifica non è mai da buttare anche se da lui ci si attende sempre molto di più.
Se la lotta per la maglia rosa sembra quasi definitivamente chiusa, non si può dire altrettanto per il podio o per le posizioni nella top ten: tra Schleck (è nata una stella, anche oggi fortissimo) e Mazzoleni ci sono solo 1'22" e in mezzo a loro anche Simoni e Cunego daranno tutto per salire sul podio; ancor più equilibrata è la lotta per la settima posizione visto che tra Arroyo (settimo appunto) e Sella (undicesimo) ci sono solo 59" e in mezzo ci sono Petrov, Pellizotti e Bruseghin che a cronometro potranno guadagnare secondi importanti. Insomma nelle prossime tappe ci aspetta una bella battaglia fatta a suon di fughe e scatti nel finale per cercare di guadagnare posizioni in classifica.
Comunque finore è stato un gran bel Giro e abbiamo visto tanti giovani in evidenza: da Schleck a Riccò passando per Nibali che oggi è andato davvero molto bene e ha chiuso in crescendo. A proposito di Vincenzo mi piace vedere come nonostante tutto il lavoro che ha svolto nelle scorse tappe si riuscito ad estrarre dal cilindro una così bella prova oggi sullo Zoncolan; come lui anche Pellizotti, ha lavorato tanto e dopo essersi staccato non ha mai mollato e ora è pure in classifica...

Martedì 29 maggio - 16a tappa: Aspettando lo Zoncolan
Brrr che freddo! Durante la tappa mi venivano i brividi solo a vedere quei poveri corridori tutti bagnati e infreddoliti.
Correre in queste condizioni è davvero difficile perché tutti questi sbalzi climatici spesso ti bloccano le gambe e fai più fatica del previsto. Poi con questo freddo le discese lunghe come quella di oggi sono terribili: l'unica cosa da fare è cercare di coprirsi subito bene per cercare di restare caldi e non congelarsi; la prima cosa da coprire bene sono le mani perché altrimenti diventa difficile frenare e controllare bene la bici e si rischia davvero tanto.
Oggi addirittura il gruppo si è dovuto fermare in una galleria pur cercare di mettersi vestiti caldi e asciutti dopo la lunga discesa del Campolongo: in questi casi solitamente sono i leader del gruppo e la maglia rosa (si è anche visto Danilo andare a parlare con il direttore di corsa ad un certo punto) che si mettono davanti per prendere la decisione migliore per tutti i ciclisti.
Per il resto oggi la corsa nella prima parte è stata affrontata ad un ritmo davvero blando, nel finale poi sono riusciti ad evadere da gruppo una ventina di corridori e il gruppo ha lasciato fare. Con il brutto tempo e sapendo che domani ci sarà da scalare lo Zoncolan nessuno ha avuto voglia di spremersi nell'inseguimento. Complimenti comunque a tutti i fuggitivi ma soprattutto a Stefano Garzelli che è andato nuovamente molto forte. Stefano ha classe e intelligenza, ha fatto bene a risparmiarsi la scorsa tappa quando si è accorto di non riuscire a rimanere con i migliori e in questo modo ha conservato energie preziose per giocarsi un altro successo di tappa; per lui e la sua squadra questo Giro è stata una vetrina molto importante e il bilancio complessivo è certamente in attivo.
In gruppo oggi credo che i pensieri di tutti fossero rivolti alla tappa di domani e a quegli ultimi dieci km spaventosi. I distacchi sono ancora piuttosto contenuti anche se Di Luca mi è sembrato un gradino sopra gli altri. Sarà bello vedere se la Saunier Duval proverà ad inventarsi qualcosa da lontano con Piepoli e Riccò anche se credo che la Liquigas riuscirà a controllare bene e tutto si deciderà sull'ultima salita. Poi su salite così dure è inutile fare il gioco di squadra: ognuno salirà del proprio passo e vincerà chi ne ha di più; ci sarà ugualmente tanta battaglia sia per le posizioni del podio che anche per entrare nella top ten visto che sono tutti li. Arrivati a questo punto molti ciclisti sono stanchi di testa e le gambe sono quelle che sono, per molti arrivare in cima sarà un vera impresa; domani potrebbero fare molto bene anche Parra e Pérez Cuapio che stanno andando forte e più la salita è dura più vanno forte.
Ora però non ci resta che aspettare che lo spettacolo inizi per godercelo tutto fino alla fine.


Lunedì 28 maggio - Riposo: Sotto a chi tocca
Questo giorno di riposo arriva proprio nel momento giusto perché si entra nella terza settimana ed i corridori vengono da quattro tappa di fila tutte durissime e molto combattute; in più hanno patito sbalzi climatici davvero notevoli, passando più volte dal caldo terribile alla pioggia e al freddo.
Lo avevamo già detto per il primo giorno di riposo ma anche oggi in gruppo ci sarà chi scegliere di trascorrere la giornata senza pensare minimamente alla bicicletta e chi preferirà fare ugualmente una sgambata a ritmo blando di un'oretta, un'oretta e mezza al massimo; in caso brutto tempo per evitare il freddo qualcuno sfrutterà i rulli per far girare un pò le gambe.
L'importante è cercare di ricaricare il più possibile le batterie fisiche e mentali in vista dell'ultima durissima settimana: in queste ultime tappe dovranno uscire non solo gli uomini di classifica ma anche coloro che sono partiti dalla Sardegna con l'obiettivo di vincere una tappa e non sono ancora riusciti nel loro intento. Arrivati a questo punto, però, tutti cercano di tenere duro e di non pensare alle salite dure ancora da scalare perché anche solo tagliare il traguardo di Milano è una bella soddisfazione. Paradossalmente ci sarà qualcuno che al posto di un giorno di riposo avrebbe preferito concludere un giorno prima visto che non vede l'ora che il Giro finisca per poter tornare a casa dalla propria famiglia e per riposarsi completamente per un paio di giorni.
Domani poi c'è un'altra tappa abbastanza impegnativa e adatta ad una fuga da lontano: io penso che non ci sarà battaglia tra gli uomini di classifica perché tutti aspettano e temono lo Zoncolan; in quella tappa si dovrà essere al top visto che un'eventuale crisi la si pagherà molto cara e vorrebbe significare addio ad ogni sogno di gloria.


Domenica 27 maggio - 15a tappa: La lucidità di Di Luca
La tappa regina del Giro non ha tradito le attese e ancora una volta ha esaltato lo straodinario stato di forma di Danilo Di Luca.
Oggi ha corsa ancora una volta in modo perfetto e non è facile se si rimane senza compagni di squadra a 50 km dall'arrivo e se in fuga ci sono uomini pericolosi come Piepoli e Riccò. Se poi ti scattano in discesa Savoldelli e Mazzoleni, con quest'ultimo che arriva a guadagnarti circa tre minuti e a sfilarti virtualmente la maglia rosa, allora le cose si complicano terribilmente e il rischio di spremersi troppo nell'inseguimento o di soffrire una crisi "mentale" è davvero elevato. Ma la maglia rosa oggi è riuscita a rimanere fredda e lucida (sarà un caso che l'anagramma di lucida è proprio Di Luca?) anche quanto la situazione sembrava quasi compromessa; ma Danilo si è risparmiato, ha controllato e nel tratto più duro si è scatenato recuperando due minuti a Mazzoleni e infliggendo altri distacchi agli uomini di classifica che erano rimasti con lui.
Onestamente non pensavo che in una tappa come questa potesse staccare anche Simoni ma sta correndo da vero leader e non si vede nessuno in grado di impensierirlo seriamente nelle prossime tappe. Anche perché nell'ultima settimana non mi sembra che ci siano tappe adatte ad un'imboscata da lontano e la sua squadra potrà controllare bene. Gli uomini della Liquigas oggi hanno corso abbastanza bene siccome hanno dovuto tirare a lungo nelle prime fasi di corsa per poi staccarsi nel finale. Ma quando ha un capitano che ripaga così i tuoi sforzi, un gregario lavora anche più volentieri.
Savoldelli non è un gregario ma dopo la caduta si è messo a completa disposizione di Mazzoleni e in queste ultime due tappe sono stati gli unici a far penare davvero Di Luca: stanno correndo bene e anche oggi hanno preparato ogni mossa con grande attenzione. Si è comportata egregiamente anche la Saunier Duval, però quando ho visto muoversi da così lontano Piepoli e Riccò ho pensato ad un gioco di squadra atto a favorire uno scatto di Simoni che però non c'è stato; forse Gibo ha pagato un poco la lunga fuga di ieri e gli è mancato qualcosina. Riccò e Piepoli invece hanno tirato fortissimo e nel finale Leonardo ha giustamente lasciato la vittoria al più giovane compagno, che comunque la meritava in egual modo.
La Lampre, invece, oggi è un pò mancata e pensavo che Bruseghin potesse perdere molto meno anche quello odierno non era assolutamente il suo terreno. Cunego poi continua a non brillare ma rimane sempre li e non molla; i suoi numeri li abbiamo visti tutti nel 2004 e io sono convinto che tra qualche anno Damiano riuscirà a ripetersi dato che è forte e la classe non sparisce così in fretta. Invece Schleck la sua classe la sta mettendo tutta in mostra e oggi si difeso bene dopo aver pure dato un pò di cambi a Di Luca nel tentativo di difende la sua maglia bianca dall'assalto di Riccò. Chi è completamente saltato è stato Garzelli, ha pagato lo scotto di ieri e forse è già appagato visto che la sua tappa l'ha portata a casa e la squadra è già contenta così.
Per fortuna ora arriva il meritato riposo... dopo una tappa così ci voleva proprio!

Sabato 26 maggio - 14a tappa: Il grande cuore di Bettini
In questo Giro ormai non passa giorno senza che qualcuno non tenti un colpo a sorpresa, ottimo per noi che la corsa la vediamo in televisione forse un pò meno per i corridori che sono costretti ad andare a tutta ogni tappa.
Oggi il Giro ha rischiato di esplodere a 70 km dall'arrivo in una tappa che sembrava più adatta ad una fuga la lontano di uomini fuori classifica che ad un attacco deciso dei big. Però lungo la discesa del San Marco sono riusciti ad avvantaggiarsi uomini pericolosi come Simoni, Mazzoleni, Savoldelli e Garzelli; un attacco ben studiato visto che tutti avevano un compagno al proprio fianco. Nel gruppo dietro invece la Liquigas è stata costretta a lavorare molto e alla fine Di Luca è rimasto praticamente solo: nell'arco di tre settimane non si può essere sempre al top, una giornatà di appannamento ci può stare, è normale. Oggi sono stati anche fortunati nel trovare la collaborazione della Lampre che non è riuscita a mettere alcun uomo pericoloso nel gruppetto degli attaccanti e per difendere le posizioni di Bruseghin e Cunego è stata costretta ad un gran lavoro.
Direi che in casa Lampre, ormai, Bruseghin si è ritagliato un ruolo di secondo capitano visto che oggi nell'ultimo strappetto è riuscito a seguire Di Luca e a staccare un Cunego ancora abbastanza deludente. Ora Marzio darà tutto quello che ha (e anche di più) nelle prossime due durissime tappe perché è gasato dall'idea del possibile podio e sa che un'occasione come questa potrebbe non ricapitare mai.
Un bravo anche a Garzelli, è venuto al Giro con l'obiettivo di vincere una tappa e oggi ci è riuscito con una corsa tutta d'attacco, nel finale poi ha dato tutto per non lasciar scappare Simoni. Gibo sta andando forte e migliora tappa dopo tappa, ha una squadra che in salita volata e che è in grado di isolare gli avversari già a parecchi km dal traguardo.
Continua a stare li con i migliori anche Schleck: oggi addirittura dopo la caduta è riuscito a rientrare nonostante davanti la Lampre stesse tirando a tutta per contenere il distacco dai fuggitivi. Questo ragazzo sta andando fortissimo e a questo punto proprio non so dove possa arrivare.
Probabilmente lo sapremo domani: una tappa piena di salita dure in cui chi ne ha dovrà attaccare perché i distacchi sono ancora abbastanza contenuti. Non penso che Simoni, Mazzoleni e Garzelli pagheranno lo sforzo della fuga di oggi anche perché davanti erano un bel gruppetto, si davano cambi regolari e, ad ogni modo, anche dietro sono dovuti andare molto forte. Anzi paradossalmente potrebbero essere addirittura avvantaggiati dal punto di vista mentale: per la prima volta sono riusciti a guadagnare su Di Luca e ciò fa sicuramente bene al morale.
Tengo per ultimo Paolo Bettini; il nostro campione del mondo ci sta provando in tutti i modi a vincere una tappa, parte in fuga da lontano e si butta nelle volate di gruppo. È sfortunato perché è già caduto due volte ma è in grande condizione e una tappa se la meriterebbe davvero, spero davvero che ce la faccia.


Venerdì 25 maggio - 13a tappa: Quanta gente sulle strade!
Sarò sincero, non mi aspettavo di vedere un Bruseghin così forte oggi. Le sue doti a cronometro le conosciamo tutti e sappiamo anche che si difende in salita ma non pensavo potesse addirittura vincere questa cronoscalata, per di più rimontando negli ultimi tre km su Piepoli e Di Luca che stanno andando fortissimo. Probabilmente ha indovinato la giornata della vita ma sono davvero contento per lui, perché è un grande professionista e in tanti anni passati a lavorare per i suoi capitani l'unica soddisfazione personale era stato il campionato italiano a crono dello scorso anno.
In classifica è secondo a meno di un minuto da Di Luca ma adesso arriveranno i due arrivi in salita che lo penalizzeranno un pò ma gli auguro di riuscire a difendersi al meglio per poi provere a recuperare qualcosa con la cronometro di Verona. Sarebbe molto bello vederlo nei primi cinque a Milano.
Chi invece non si difende proprio quando la strade sale è Piepoli; questo ragazzo è straordinario e si sta dimostrando lo scalatore più forte al Giro: ha già vinto una tappa e ieri gli è mancato un solo secondo per vincere ancora. Uno come Leonardo con questo stato di forma avrebbe meritato di fare il capitano, qualsiasi fosse stata la sua squadra, e probabilmente avrebbe avuto la possibilità anche di salire sul podio. Nelle prossime tappe dure starà vicino a Simoni ma potrebbe avere ancora una volata il via libera in caso di una defaillance del capitano. Uno che sembra non cedere mai è Di Luca. Anche in questa tappa ha rifilato secondi preziosi a tutti i suoi rivali e ora ha quasi due minuti su Schleck, 2'40" su Cunego e tre minuti e mezzo su Simoni: non può certamente stare tranquillo ma se non calerà non vedo chi possa impensierire la sua maglia rosa.
Per me il rivale più pericoloso è ancora Simoni, perché nelle tappe lunghe e piene di salite - come ad esempio quella di domenica - può realmente fare la differenza e recuperare un paio di minuti. Ieri, invece, si è visto un Cunego in netta ripresa ed è quello che può approfittare maggiormente di un calo di Di Luca. Ho tenuto per ultimo Schleck perché forse è l'incognita maggiore: ha 22 anni, è alla sua prima esperienza in una Grande Giro e non si conoscono ancora i suoi limiti (e forse neanche lui li conosce); la sensazione è che pagherà un pò più degli altri la terza settimana ma non ci metterei la mano sul fuoco.
L'unica cosa certa è che tutti i ciclisti saranno supportati da un tifo molto caloroso lungo tutte le strade; avete visto anche ieri quanta gente c'era sul percorso? Questo è il bello del ciclismo, nonostante tutto quello che sta accadendo in questo periodo la gente è sempre là a tifare per i propri beniamini. Anche se io tutte queste confessioni a distanza di così tanti anni proprio non le capisco, probabilmente sono una sorta di ripicca verso la Telekom e la vecchia dirigenza ma starevo a vedere.
È un peccato che questi "scandali" escano sempre quando c'è il Giro ma la gente continuerà sempre a riversarsi sulle strade quando passa la carovano, perché il ciclismo è come un virus, una volta che ti prende non va più via.

Giovedì 24 maggio - 12a tappa: Chi butta giù Di Luca?
Ieri avevamo detto che la tappa di oggi prometteva spettacolo e direi che non ha deluso le attese. Appena iniziato il Colle dell'Agnello davanti si sono letteralmente scatenati e ha regalato un bello show. Ancora una volta Di Luca si è dimostrato fortissimo, a mio avviso è più forte di quando arrivo quarto al Giro nel 2005.
E dire che la Saunier Duval con Piepoli e Simoni ha provato a mandare in crisi l'abruzzese ma al momento sembra quasi inattaccabile; oggi addirittura era rimasto senza compagni ma è riuscito a chiudere su ogni attacco e addirittura a muoversi in prima persona sulla vetta dell'Izoard. Simoni adesso ha 2'34" da recuperare in classifica e sarà davvero un'impresa ardua colmare questo distacco, anche perché domani potrebbe perdere un'altra manciata di secondi.
Anche oggi tanti giovani in bell'evidenza, a partire dal fenomenale Schleck che nei prossimi anni sarà un sicuro protagonista delle gare a tappe; è molto giovane ed essendo il suo primo Giro penso che nell'ultima settimana pagherà un pò la fatica ma per lui questa è già stata un'ottima vetrina e un ottimo banco di prova per verificare la sua tenuta su salite molto impegnative. Anche Riccò non è andato male, ha sofferto un pò sull'Agnello ma ha fatto una rimonta pazzesca nel finale ma in questo Giro sono certo che lo vedremo ancora davanti. E ancora una volta vi parlo di Sella, sarò ripetitivo ma come ormai avrete ben capito a me questo corridore piace davvero tanto: in classifica è ancora nei primi 10 e sono sempre più convinto che ci resterà fino a Milano.
Oggi forse è un pò mancato Noè, pensavo potesse difendere molto più a lungo la sua maglia rosa ma una volta che si è staccato dai primi è salito regolare visto che le prossime tappe dovrà lavorare tanto per il proprio capitano. Chi invece mi ha deluso è stato Cunego: una rampa di arrivo come quella di oggi sembrava fatta apposta per le sue caratteristiche ma evidentemente non è più quello del 2004. Per carità, in salita è andato benino e penso che l'ultima settimana migliorerà ancora, ma da lui ci si aspetta di più.
Domani poi c'è un'altra tappa che chiama gli uomini di classifica e vedo Di Luca leggermente favorito su Simoni: Gibo preferisce tapponi lunghi e pieni di salite e in una sforzo breve e intenso come la cronometro di domani penso che Danilo abbia qualcosina in più, anche se i distacchi non saranno elevati. Il duello sarà tra loro due sia per domani che per il Giro in generale, mentre a Oropa il terzo incomodo potrebbe essere Piepoli che oggi dopo aver svolto un gran lavoro si è rialzato ed è andato tranquillo fino all'arrivo per risparmiare energie. Questo Giro non finisce mai di relagare emozioni!


Mercoledì 23 maggio - 9a, 10a & 11a tappa: Discesa libera
Mamma mia che macello oggi! Sembrava quasi di vedere una gara di sci di fondo o una discesa libera su quel rettilineo bagnato dalla pioggia e in leggera discesa.
Una reazione a catena spaventosa causata, direi, dalle scritte pubblicitarie sull'asfalto e da una leggera sbandata dell'uomo della Tinkoff che ha coinvolto subito anche Bettini. E quelli che da dietro arrivavano lanciati ha potuto fare ben poco per evitare i due viste le condizioni: in quelle circostanze se tocchi i freni voli via e vai sicuramente per terra.
Per quanto riguarda la volata ho visto che la Milram, nonostante abbia perso Ongarato che coordina sempre tutti i movimenti, ha messo su un buon treno per il Peta e Lorenzetto ha fatto davvero una bella "menata" tirando per quasi un km. Gli ultimi 500 metri, poi, Lancaster è stato anticipato dall'uomo della Crédit Agricole e Petacchi è rimasto un pò dietro ma è riuscito ad uscire bene e fare un'altra gran bella volata.
Peccato che si sia fatto fregare proprio nella tappa a cui teneva di più e che arrivava sotto casa sua davanti a tutti i suoi amici; però a Camaiore Napolitano aveva decisamente una marcia in più e ha dato veramente il meglio di se. Un successo forse un pò inaspettato anche se il sicilino sta andando fortissimo e ha qualità indicutibili; per Danilo è stato il successo più importante della carriera ma sono sicuro che i prossimi anni farà parlare tanto di sè e sarà quasi sempre protagonista quando le corse finiranno in volata.
Ieri invece l'arrivo in salita di Genova - ma quanta gente c'era?! - ci ha dato la possibilità di capire quali siano le reali condizioni degli uomini di classifica visto che era un arrivo tosto, ben diverso da quello di Montevergine. Piepoli si è confermato come uno degli scalatori puri migliori che ci siano in circolazione: ha attaccato forte e nessuno è riuscito a recuperargli secondi nel finale. Questo, per me, è un gran corridore che forse è stato un pò snobbato qui in Italia gli scorsi anni nonostante le vittorie e le tante azioni importanti in Spagna, anche quando correva con la Banesto. Con Simoni, Riccò e lo stesso Piepoli la Saunier Duval potrebbe inventarsi qualche numero da lontano nelle prossime tappe piene di salite.
Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica quello che continua ad impressionarmi è Di Luca: sembra essere di nuovo quello del Giro del 2005 e secondo me sarà dura buttarlo giù vista la condizione che ha. Secondo me, invece, Cunego sta patendo un pò troppo le responsabilità visto che dopo la sua esplosione nel 2004 lo hanno caricato di aspettative e si sente sempre sotto esame. Comunque sono convinto che sul podio ci salirà quasi certamente perché l'ultima settimana è molto adatta a lui e spero soprattutto che possa tornare a dare spettacolo.
E non dimentichiamoci di Noè! In passato ha fatto ottimi risultati in classifica al Giro ed è un corridore solido, esperto ed è uno di quelli che sa gestirsi alla grande e non prende mai grandi crisi. Se non sarà costretto a lavorare troppo per Di Luca con i minuti che ha guadagnato nella fuga può benissimo entrare nei primi cinque alla fine. Uno che invece mi piace tantissimo ma che dovrebbe imparare a gestirsi un pò meglio è Sella: ha attaccato ieri, uno scatto un pò scriteriato senza il quale sarebbe quasi certamente arrivato davanti a Popovych; però sta andando forte, correrrà sempre all'attacco e se dovesse riuscire a gestirsi un pò può entrare benissimo nei primi dieci a Milano visto che anche lui ha guadagnato un pò minuti con la fuga.
Ora il Giro è entrato nel vivo e domani c'è una tappa che promette tanto spettacolo e in cui può succedere di tutto... staremo a vedere!


Domenica 20 maggio - 8a tappa: Riccò è stato fermato
Ma quanto sta andando forte Sella a questo Giro? È già la terza volta che ci prova, oggi aveva pure preso la fuga buona e mi dispiace che non sia riuscito a vincere perché una tappa se la meriterebbe davvero dopo tutte queste occasioni perse. In più è uno che te lo aspetti sulle montagne ma ha già dimostrato di saper vincere anche su percorsi più semplici come a Castelfidardo nel 2004. Probabilmente non ci fosse stato Bettini nel gruppo in fuga oggi avrebbe vinto proprio Emanuele!
Bettini ci sta provando in ogni modo a vincere una tappa, ha un colpo d'occhio fantastico, ha preso la fuga giusta e quando si è accorto che Sella stava diventando un pericolo è partito nonostante mancassero più di 500 metri: a questo punto è stato sfortunato perché se Arvesen non fosse riuscito a prendergli subito la ruota secondo me avrebbe vinto praticamente da solo visto quanto è partito forte.
Complimenti anche a tutti gli altri uomini della fuga, sono andati molto forte nonostante ci fossero molte salite nella prima parte. Quello che non ho capito, però, è stato il comportamento di Riccò: è entrato nella fuga buona e poi si è lasciato sfilare; probabilemente gli altri uomini in fuga gli avranno detto di rialzarsi visto che lui è una della incognite di questo Giro, potrebbe anche puntare al podio e quindi con lui davanti la fuga non aveva speranze, ma allora non capisco come mai altri uomini abbastanza pericolosi per la classifica come Cioni, Nocentini e Rubiera siamo rimasti tranquillamente nella fuga. Probabilmente sarà arrivato un ordine dall'ammiraglia o dai compagni dato che mi sembra strano che Riccò, sebbene sia ancora molto giovane, faccia un errore così, tenendo conto anche che la Saunier Duval ha dovuto tirare praticamente tutta la tappa non avendo uomini davanti!
Infine chi si merita davvero un elogio speciale è Pinotti: fa effetto vedere la maglia rosa che in prima persona si mette a tirare per cercare di ridurre il distacco dai fuggitivi. Poi oggi i suoi compagni che aveva al fianco hanno lavorato molto e nel finale anche due uomini della Milram gli hanno dato un piccolo aiuto. Pinotti ha veramente dato tutto e sono davvero molto contento per lui, visto che ne ha sempre passate di mille colori e ora, finalmente, sta coronando meritatamente il sogno di tutti i corridori italiani al Giro: la maglia rosa.


Sabato 19 maggio - 7a tappa: Un treno perfetto
Petacchi vince ancora e con questa volata, secondo me, si può dire che si è completamente ritrovato. Ha riguadagnato la sicurezza che aveva prima dell'infortunio e quando i tuoi compagni lavorano alla perfezione tutto risulta molto più semplice: oggi il treno non ha sbagliato nulla e il Peta, giustamente, ha dedicato a tutti i suoi gregari questa bella vittoria.
Un applauso, in particolare, va fatto a Lancaster e Ongarato: l'australiano ha fatto un'andatura sostenutissima ed è riuscito a chiudere sui tentativi di Commesso e Cancellara, Alberto invece è riuscito a coordinare alla grande tutti movimenti della squadra e ha dato tutto nel finale per lanciare al meglio Petacchi. Ongarato negli ultimi anni è cresciuto tantissimo e secondo me, ora come ora, è uno dei migliori in questo ruolo: è sempre stato al fianco di grandi velocisti e ha ormai una grandissima esperienza; mi ricordo benissimo il mio primo Giro quando Ongarato scortava in volata Massimo Strazzer che proprio quell'anno si aggiudicò sia la maglia ciclamino che quella azzurra dell'Intergiro.
Oggi si è dimostrato molto forte anche Napolitano, mi dispiace un pò che non abbia uomini a disposizione che gli diano una piccola mano in volata, perché è stato costretto praticamente a fare una volata per prendere la posizione giusta e una alla fine per cercare il gran risultato. Un peccato visto che uno come Petacchi ha la certezza che se un giorno va male può sempre rifarsi quello dopo, mentre per uno come Napolitano una giornata come quella di oggi sa molto di occasione persa e non ha la certezza di quando tornerà. Il ragusano però mi piace perché è uno che sa buttarsi nella mischia e sa muoversi bene nei finali, in più se prende una spallata non si fa problemi a restituirla per difendere la posizione.
L'arrivo nell'autodromo è stato poi decisamente affascinante e oggi i ciclisti non possono lamentarsi proprio di nulla: asfalto assolutamente perfetto, rettilineo lungo e sede stradale bella ampia... che volere di più?


Venerdì 18 maggio - 4a, 5a & 6a tappa: A tutto (Liqui)gas!
Rieccoci qua a commentare questo gran bel Giro che in questa prima settimana ha trovato un padrone assoluto, Di Luca, che si sta comportando egregiamente ed è supportato da una squadra perfetta. Mercoledi verso il Santuario di Montevergine si è potuta vedere tutta la forza di questa squadra che imposto un ritmo sostenutissimo tanto che nel finale alcuni uomini che puntano a fare bene in classifica generale sono rimasti scottati e hanno perso un pò di secondi. Di Luca poi ha messo in mostra tutta la sua esplosività negli ultimi 200 metri, l'arrivo gli si addiceva molto e lui non ha tradito le attese. Da segnalare anche le bella prove di tanti giovani molto interessanti, da Nibali a Riccò passando per Schleck, che si sono messi in bell'evidenza. Putroppo in quella tappa ci sono state tante cadute, complice la pioggia e l'asfalto bagnato: ora che siamo a inizio Giro quasi tutti sono ripartiti tranquillamente dato che sono ancora molto freschi, ma se fosse capitata una caduta simile in una delle ultime tappe, secondo me, molti se ne sarebbero tornati a casa.
Ieri invece abbiamo avuto un nuovo arrivo in volata e si è parlato più della scaramuccia tra Petacchi e Richeze che della bella vittoria del tedesco Forster. Per me non c'è stato nulla di particolarmente scorretto, a volte in volata succede anche di peggio, in più ogni volata per Richeze equivale quasi a un campionato del mondo perché per lui una vittoria al Giro sarebbe davvero importantissima; quando poi ha visto che Petacchi si è "distratto" un attimo ne ha approfittato subito per mettersi a ruota di Ongarato e ha chiuso involontariamente Alessandro. In volata è sempre così: basta un niente e sei fregato; peccato perché secondo me Petacchi avrebbe vinto di nuovo dato che è riuscito comunque a fare una bella volata e a finire terzo.
Invece nella tappa odierna abbiamo avuto un'altra dimostrazione di come la Liquigas stia interpretanto al meglio la corsa: hanno controllato molto bene la corsa senza correre rischi, così per un paio di tappe toccherà alla T-Mobile tenere cucito il gruppo per non perdere la maglia rosa. Tanti complimenti vanno fatti a Pinotti e Laverde che sono andati davvero molto forte e meritavano queste belle soddisfazioni: a uno la maglia, all'altro la tappa. Non c'è da scandalizzarsi, questi accordi nel ciclismo ci sono sempre stati e sempre ci saranno anche perché, comunque, Pinotti ha potuto sfruttare sia in salita che in pianura dell'ottimo lavoro di Laverde e il risultato della volata sarebbe stato tutto da vedere, in questo modo entrambi ci hanno guadagnato e hanno dato un senso al grande lavoro svolto durante tutto l'anno. Per quanto riguarda la dichiarazione del dopo-corsa per me Pinotti avrebbe fatto meglio a non tirare nuovamente in ballo l'episodio dello scorso anno, ma dopo una fatica e una gioia simile lo si può anche capire.


Martedì 15 maggio - Riposo: La quiete pre-tempesta
Dopo appena tre giorni di corsa ecco subito il primo dei due giorni di riposo. Essondoci il trasferimento per tornare sulla penisola questo stacco è praticamente inevitabile e i corridori hanno potuto vivere una giornata di assoluto relax.
Giornate come questa sono sempre bene accette dai corridori, che siano all'inizio o alla fine, e ognuno ha le sue abitudini su come affrontarle: c'è chi preferisce staccare completamente per pensare solo a riposarsi e chi preferisce comunque prendere la biciù e farsi una sgambata per tenere in moto l'organismo. Con il trasferimento di mezzo, però, penso che molti avranno preferito dedicarsi al riposo totale.
Di solito il primo giorno di sosta è anche un'ottima occasione per porsi le prime domande sulle tappe fin qui disputate e per fare una sorta di punto della situazione: è vero che sono state corse solo tre tappe ma la cronosquadre ha messo un bel pò di secondi tra gli uomini di classifica ed è utile fermarsi a riflettere sulle sensazioni avute in corsa (magari sulle salitelle del percorso) durante questi primi giorni. Inoltre in queste tappe abbiamo assistito anche a parecchie cadute e i coinvolti avranno l'occasione di verificare lo stato delle evuntuali ferite e di dare al corpo il riposo che merita per rigenerarsi al meglio.
Insomma, il pensiero comune sarà quello di ricaricare al massimo le batterie anche perché prima della seconda giornata di sosta ci saranno almeno cinque o sei tappe in cui i big dovranno dare il massimo ed una di queste è già domani con l'arrivo in salita di Montevergine di Mercogliano... che la battaglia abbia inizio!

Lunedì 14 maggio - 3a tappa: La rivincita di Petacchi
Ieri vi avevo detto che Petacchi sarebbe certamente cresciuto con il passare delle tappe ed ecco che subito si prende una bella rivincita battendo tutti con una volata lunga e tutta di potenza. Era partito dalla Maddalena tanto, troppo, carico e pressioni e responsabilità visto che la squadra è costruita quasi unicamente per le sue volate, in più ieri magari era un pò stanco o gli mancava qualcosina e quando si è accorto che McEwen lo stava rimontando abbastanza facilmente s'è lasciato andare e ha mollato più psicologicamente che altro.
Inoltre quando vedi che la tua squadra lavora tanto e bene, dispiace ancora di più non poter finalizzare al meglio tutto il lavoro fatto ed ecco che oggi Ale-Jet ha dato tutto e anche di più per non vedere vanificati gli sforzi dei compagni. C'è da dire oggi davanti sono andati davvero forte, sono partiti già al primo km e Ignatiev e Visconti sono stati ripresi solo a meno quattro: è bello vedere un inizio Giro in cui tanti giovani cercano di mettersi in mostra con azioni così belle e soprattutto coraggiose.
Ma oggi con la Milram c'era poco da fare, gli ultimi venti km hanno fatto un lavoro splendido e secondo me erano riusciti a studiare e analizzare molto bene il finale, visto che nonostante la mancanza di uomini e gli ultimi metri in lastricato hanno lasciato Alessandro in ottima posizione. In volata ha poi scaricato tutta la potenza e la rabbia che ha acculato negli ultimi giorni rispondendo coi fatti a chi diceva che non era più in quello di una volta e che era finito.
Le sue lacrime e le sue parole dopo l'arrivo, poi, sono un chiaro segno di quanta tensione e quanto stress ha patito nell'avvicinarsi a questo Giro ma ora credo proprio che si sia definitivamente sbloccato e le prossime volate saranno certamente appassionanti e incertissime fino all'ultimo metro.

Domenica 13 maggio - 1a & 2a tappa: Curve e volate
Il Giro è appena iniziato ma ci ha già offerto due tappe molto spettacolari in un contesto assolutamente magnifico.
Di certo il protagonista indiscusso della cronometro a squadre di ieri è stato Gasparotto che ha tirato un bello scherzetto a Di Luca. In fondo lo si può anche capire: è un ragazzo molto giovane e , molto probabilmente, covava dentro di sè una voglia matta di mettersi in evidenza davanti al grande pubblico e quando ti trovi in certe situazioni è dura tirare i freni; in più l'ho visto tirare parecchio lungo tutto il tratto finale quindi ha certamente dato un contributo preziosissimo per la grande prestazione della squadra. Per quanto riguardo Di Luca capisco benissimo che un attimo di arrabbiatura ci possa stare anche perché bisognerebbe sapere quali erano state le decisioni e gli accordi tra i direttori sportivi e la squadra prima del via. Ad ogni modo Danilo si è subito rifatto e non credo assolutamente che la maglia rosa per lui rappresenti uno stress: a mio avviso l'avrebbe comunque presa a Montevergine ed è sempre meglio essere davanti che essere costretti ad inseguire.
Per quando riguarda il percorso, secondo me, non era il miglior percorso per una cronosquadre anche se l'ho trovato molto spettacolare e selettivo: ha esaltato la capicità dei corridori di rimanere compatti su ogni terreno e per questo favoriva le squadre equilibrate con tanti uomini in grado di scandire un buon passo sia in salita che nei tratti in pianura. Da questo punto di vista la Saunier Duval di Simoni è stata un pò sfavorita dal momento che in squadra ci sono parecchi scalatori "puri" e una volta persi i passisti non sono più riusciti ad esprimere grandi velocità; però la strada è ancora lunga e ci saranno tante salite in cui si potrà recuperare il tempo perduto ieri.
Analizzando invece la tappa di oggi abbiamo trovato nuovamente un percorso molto selettivo per via delle salitelle e delle tante (forse decisamente troppe) curve nel finale: questa per me è una grande differenza tra il Giro e le altre due grandi corse a tappe, visto che Tour e Vuelta sono spesso caratterizzate da lunghi rettilinei con la sede stradale molto ampia. La caduta finale è stata causata proprio da queste continue curve piuttosto che dalla voglia dei corridori di stare sempre davanti, anche perché il gruppo si era già spaccato in due tronconi e davanti erano rimasti "solo" una novantina.
Per quanto riguarda la volata si è visto abbastanza chiaramente che il treno della Milram ha fatto un ottimo lavoro con Ongarato che ha lanciato perfettamente e con un'ottima velocità Petacchi al quale purtroppo sono un pò mancate le gambe. Sono sicuro che Ale-Jet crescerà col passare delle tappe sia dal punto di vista fisico che da quello mentale visto che queste "bastonate" lo renderanno certamente più cattivo e voglioso di fare bene.
Infine volevo segnalarvi le belle prove di due miei concittadini, i vicentini Emanuele Sella e Mauro Facci. Il primo ha fatto una bellissima azione sullo strappo finale dimostrando di avere un condizione molto buona dato che con il vento contrario non era facile andarsene; Facci invece mi piace perché è uno che attacca sempre e attaccare da lontano subito a inizio Giro non è da tutti e per un ragazzo giovane è sintomo di grande coraggio e, ovviamente, di una buona gamba. Teneteli d'occhio che si rifaranno vedere entrambi!


Michele Gobbi (Professionista dal 2000, 4 vittorie in carriera)
a cura di Sebastiano Cipriani
    

 

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