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Che avete combinato? - Biscottino Liquigas al Gp Larciano

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Già avevamo l'acquolina in bocca: Pellizotti-Nibali, Nibali-Pellizotti; due dei probabili protagonisti del prossimo Giro d'Italia, la promessa compiuta un po' a metà e il giovane già vincente; due corridori completi, ma soprattutto dotati di un ottimo spunto da finisseur. Insomma, attendevamo il rettilineo di Larciano un po' come si attende il dolce al termine di una bella cena, pregustando l'inedita sfida in casa-Liquigas. E invece.. e invece è arrivato uno sciapito arrivo in parata, con Pellizotti che lascia allo “Squaletto” la vittoria del 31º Gran Premio Industria e Artigianato. Pura generosità nei confronti del compagno, che risiede proprio in zona e aveva molti fan accorsi sul traguardo? Operazione fedeltà in vista del Giro? Di sicuro per noi e - soprattutto - per il pubblico una delusione bella e buona, al termine di una corsa che era stata divertente ed aveva visto il biondo ventinovenne di Latisana scollinare solitario a San Baronto, con una quindicina di secondi su Nibali e ventiré su Baliani, della Panaria. Poi apprendiamo che addirittura Pellizotti ha atteso Nibali al termine della discesa e questo ci piace ancor meno, non ci strappa neppure una lacrima e anzi ci puzza un po' di farsa. Non ce ne vogliano i due ragazzi della Liquigas, ma quasi abbiamo apprezzato di più la volata con cui Khalilov (Ceramica Flaminia) ha nettamente anticipato il gruppetto degli inseguitori, precedendo Solari (LPR) e Palumbo (Acqua&Sapone), che hanno completato così la top-five della corsa toscana. Non ci resta che annotare che si tratta della tredicesima vittoria stagionale della corazzata Liquigas e sperare di vedere un arrivo “vero” domani, al Giro di Toscana, vinto l'anno scorso dal polacco Niemiec.

In Svizzera nel frattempo continua il Giro di Romandia probabilmente più umido della storia: anche oggi giornata interamente sotto l'acqua per i corridori impegnati nel tappone da Charmeau a Morgins, 156 km con quattro gpm di prima categoria. È stato il giorno di Igor Anton Hernández, promettente scalatore dell'Euskaltel che sembra aver un rapporto niente male, oltre che con le salite, anche con la pioggia, visto che sotto l'acqua arrivò la sua più prestigiosa affermazione, nella sedicesima tappa della Vuelta 2006, quando sui 2090 metri di Calar Alto si permise il lusso di precedere di una ventina di secondi Valverde, Vinokourov e Samuel Sanchez. Decisamente meno fortuna ha portato la pioggia al sempre coraggioso Moncoutié, scivolato mentre era in fuga e trasportato all'ospedale di Aigle, e al bravo Joaquín Rodríguez, autore di una spettacolare caduta (per lui nessuna conseguenza comunque) mentre sprintava per la quinta posizione. Frazione divertente, dominata nella prima parte da una folta fuga, diventata solitaria attorno al km 90, quando l'esperto Stangelj ha salutato la compagnia, tentando di tener alto anche oggi il nome della Lampre. Ma oggi il treno azzurrognolo dell'Astana aveva deciso di riprendere a funzionare a pieno regime e sull'ultima ascesa (quasi 12 km, pendenza media del 7,1% e massima del 14%) il passo imposto da un Mazzoleni molto brillante non ha lasciato scampo al coraggioso sloveno, ripreso ad undici chilometri dall'arrivo, quando il gruppo di testa era ormai ridotto ad una ventina di unità. Nel corso della salita, dietro a Savoldelli, incollato alla ruota del compagno e connazionale, i più pimpanti erano apparsi Horner, Dekker, Gadret e Anton: sono proprio questi quattro atleti che se ne vanno ai meno quattro, sullo slancio dello scatto dell'americano della Predictor-Lotto: un altro quartetto si forma più dietro, con Savoldelli che sale del proprio passo, seguito da Evans, Szmyd e un Andy Schleck che definire promettentissimo - specie considerando la bontà del Dna in dotazione – è riduttivo. Allo sprint, con un Horner impegnato a guadagnarsi la vetta della classifica generale e Gadret ormai sfinito, è lotta Dekker-Anton: l'olandese della Rabobank parte lungo le transenne, ma si rialza a circa cinquanta metri dall'arrivo, un po' chiuso dal basco, che, autore di una volata non proprio cristallina, l'aveva tuttavia già sorpassato (e forse per questo la giuria ha deciso di non accogliere la protesta di Dekker, che ha tagliato il traguardo con il braccio alzato).
Domani la tradizionale cronometro finale, 20,4 km in quel di Losanna che sanciranno il vincitore del Romandia 2007: favorito d'obbligo il leader della classifica, quell'Horner che contro il tempo tanto fermo non è e che è apparso il più in palla di tutti. I principali avversari sono però molto vicini in graduatoria: Dekker (3º a 9”) ha forma egregia e dente avvelenato, Savoldelli (4º a 15”) vorrà testarsi a cronometro e Evans (6º a 29”), apparso un po' in ritardo di condizione, ha stravinto l'anno passato proprio a Losanna. Curiosità desta la prestazione del vincitore di giornata Anton (2º a 7”), mentre per la vittoria parziale sarà senz'altro da tenere in considerazione lo specialista Dave Zabriskie, attualmente 19º.

Stefano Rizzato        



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