MiTo, Di Luca torna Di Luca - A Murcia bene Valv, meno Cunego
Ma chi è quello, è Di Luca? Sì, è lui, è lui che sulla salita di Superga decide che la maniera migliore per lasciarsi alle spalle un'annata praticamente da buttare è iniziare a vincere prima possibile in questo 2007. E l'abruzzese centra il primo bersaglio stagionale nella Milano-Torino, scattando dietro al sorprendente (ma non troppo) giovane colombiano Soler a meno di 20 km dal traguardo e tenendo un'andatura notevole in salita e ancora migliore sul piano che precede l'arrivo di Torino.
L'azione di Danilo era stata preparata da un discreto gioco di squadra della Liquigas, con Bertagnolli e soprattutto Spezialetti a tenere alta l'andatura, e con Nibali pronto - eventualmente - al contropiede in caso di defaillance del suo capitano.
Ma defaillance non ce ne potevano essere, perché, tanto per cominciare, Danilo pare star abbastanza bene, e quindi quel suo modo di emergere prepotente dal gruppo gli è venuto proprio naturale; e poi perché il livello di partecipazione, così a naso, era inferiore di quel che avrebbe potuto, e allora anche un Di Luca al 75% ha potuto avere buon gioco. Sì, 75% (a dir tanto), perché non avrebbe senso per il portacolori Liquigas essere ad un livello di preparazione maggiore quando manca oltre un mese alle sue gare d'elezione.
E sì, livello più basso di quel che si vorrebbe, perché in questi primi giorni di marzo c'è una diaspora di corridori impressionante, tra gente impegnata in Spagna intorno a Murcia, gente che scalda i motori per la Parigi-Nizza che sta iniziando, gente che non vede la necessità di spremersi ulteriormente visto che tra poco parte pure la Tirreno, e gente che sta riassestando le bronzine dopo i voli transatlantici necessari per partecipare al Giro di California. In quest'ultima categoria Bettini, che ha arrancato un po' su Superga e poi in discesa è pure caduto, mentre tentava (con Celestino) un possibile ricongiungimento con la coppia di testa. Segno che la testa del Grillo è al momento più veloce e vogliosa delle gambe.
La riflessione sull'affollamento in calendario non vuol essere polemica, ma solo denotativa. Tra l'altro questa data per la Milano-Torino è molto bella; magari avrebbe più senso se fosse anticipata di 4-5 giorni, ma non vogliamo metterci a disquisire sul sesso degli angeli, quanto piuttosto descrivere gli ultimi chilometri di gara, con Di Luca che ha sapientemente ricacciato indietro ogni ipotesi di riavvicinamento del gruppo inseguitore (nel quale a un certo punto si sono visti in prima linea i neofenomeni della Tinkoff, il più atteso dei quali era Ignatiev; ma stavolta gli uomini di Piscina non hanno lasciato il segno). Tra le due parti, ovvero fuggitivi e gruppo, un Celestino mai rassegnato che ha fatto i suoi soliti numeri in discesa prima di essere ripreso in vista dello striscione.
Poi nella volata a due, ovviamente non c'è stata storia, Soler non poteva che soccombere a Danilo Pie' Veloce, quel Danilo che - come detto - tra un mese dovrà essere protagonista in Belgio (Liegi, arriviamo!), e tra due - possibilmente - al Giro d'Italia. Se poi nel frattempo Di Luca vorrà provare una zampata alla Sanremo di sabato 24, sarà il benvenuto in Riviera. Da mercoledì 14 potrà affinare la preparazione alla Tirreno-Adriatico che partirà da Civitavecchia, e come lui altri protagonisti attesi alla Sanremo; qualcun altro parteciperà alla Parigi-Nizza che prende il via domani (Rebellin, Pellizotti, Caucchioli, fateci vedere qualcosa).
Qualcun altro ancora sta correndo in Spagna, nella Vuelta a Murcia che si chiude domani e che oggi ha vissuto una decisiva cronoscalata. A imporsi è stato uno scintillante Valverde, anche primo della classifica davanti a Vicioso. Tra i nostri, bel rientro di Scarponi, ottavo di tappa e quinto nella generale: l'esultanza con cui accompagniamo questo risultato è sincera, visto che il marchigiano ha dovuto patire non poche pene nella seconda parte del 2006, in seguito alla solita OP, tanto che a un certo punto di lui si erano addirittura perse le tracce: non più nella Liberty-Seguros-poi-Astana, non ancora ingaggiato da qualche altro team, quasi perdevamo le speranze di rivederlo competitivo.
Poi per fortuna l'Acqua&Sapone gli ha dato una chance, e vedere la resa di Scarponi a Murcia, unitamente alla consueta capacità di Garzelli di riproporsi a buoni livelli (in Spagna è settimo al momento), fa venire una discreta acquolina nei confronti del ticket in maglia rossa in chiave Giro (sì, è presto per parlarne, ma come si fa a non cadere in tentazione?).
Un ticket che fu e che non potrà mai più essere è invece quello che era formato da Cunego e Simoni. Il Piccolo Panettiere ha passato buona parte dell'inverno a parlare del suo lavoro specifico per le crono. Poi arriva il giorno in cui (tra l'altro su un percorso non da specialisti, ma in cui - di cronoscalata trattandosi - Damiano non avrebbe dovuto patire in maniera esagerata) si devono fare due conti, e il veronese becca quasi un minuto e mezzo da Valverde (in 23 km, e non da Armstrong, ma da uno che tre anni fa era più o meno al suo livello contro il tempo). Dando appena 6" a un Simoni (eccolo) che invece non ha mai saputo, voluto, potuto dedicarsi a questo tipo di specialità (e che comunque veleggia pur sempre verso i 36, e parliamo di anni).
Da ciò possiamo fare alcune deduzioni:
A) Il lavoro specifico fatto da Cunego non è poi così positivo. Risposta: cambiare preparatore, per esempio? Rinunciarvi del tutto?
B) Sì che è positivo, e siamo noi a non aver pazienza e ad aspettare risposte da una corsetta di terza categoria e contro avversari che hanno puntato il loro primo picco sulle Ardenne e non sul Giro. Risposta: sì, ma Simoni le lancette dove le ha puntate?
C) Cunego bleffa. Risposta: Caressa e De Grandis il lunedì sera commentano il poker in maniera molto divertente.
D) Dopotutto è anche un bene se il ragazzo non fa tutti questi fantomatici passi in avanti contro il tempo, significa che non si snatura nelle sue caratteristiche che ce lo hanno fatto amare. Risposta: sono per caso le caratteristiche che gli abbiamo visto evidenziare sabato scorso alla Valenciana, con uno scattino scomposto e subito frustrato dagli avversari sulla salitella del Campello?
A beneficio dei suscettibili, specifichiamo che abbiamo un po' giocato sul finale, insomma tifosi di Damiano, non prendete troppo sul serio deduzioni e relative risposte. È che fremiamo dal desiderio di essere fagocitati dalla nascente stagione, e ci piace un po' inzigare qua e là, giusto per non perdere tempo: è il ciclismo, bellezza, e noi non possiamo farci niente!