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Il mago della pioggia - Samuel Sánchez si prende Zurigo

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È Samuel Sánchez, uno degli eroi di Salisburgo, a trionfare sotto la pioggia di Zurigo. Con un attacco deciso sull'ultimo strappo possibile, il Wetzwil, lo spagnolo si è liberato della scomoda presenza di Rebellin, Boogerd, Cancellara, ma soprattutto O'Grady, il più temibile in volata. I 12 chilometri finali sono stati un lungo inseguimento da parte del quartetto trainato dall'ottimo e generoso Fabian, ma lo spagnolo ha resistito arrivando in solitaria a braccia alzate, ancora incredulo per l'impresa compiuta.
È andato invece peggio il pomeriggio del Grillo campione del mondo (che con tutti quei colori addosso - oro, tricolore e iride - pare un arlecchino!). Mai presente nelle azioni importanti, il livornese si è mantenuto costantemente in coda al gruppo principale. Comprensibile un calo psicologico da parte di Bettini, che infatti si è ritirato al penultimo passaggio sotto lo striscione dell'arrivo, a 40 chilometri dalla fine.
La corsa svizzera, 240 chilometri nei dintorni della città del lago, è stata animata da una fuga a due che ha visto protagonisti Roy della Française des Jeux e Beppu della Discovery Channel, in avanscoperta per 155 chilometri. Il ricongiungimento è avvenuto a 61 dal termine e qui è iniziata la bagarre. Di Luca ha forzato il ritmo sulla salita del Pfannenstiel ed è rimasto solo al comando insieme a Cancellara, Leukemans, Tosatto e Van Goolen. Si sono aggregati al tentativo anche Moletta e Szmyd, mentre il gruppo principale inseguiva a poco più di un minuto, guidato da Cofidis e Rabobank. All'inizio dell'ultimo giro anche Gilbert, Flecha, Visconti e Lastras sono riusciti a riportarsi sul gruppetto di testa, forte quindi di 11 unità.
In una corsa confusa, il gruppo era a pochi secondi. Ci ha provato Gilbert con Leukemans, Di Luca e Cancellara, e su di loro si è riportato Devolder lungo la salita del Forch; ma dal gruppo è uscito forte Boogerd, promotore di un nuovo attacco, nel quale Cancellara è stato lesto a infilarsi (unico tra i precedenti attaccanti) insieme a Sánchez, Devolder, Rebellin ed al compagno di squadra O'Grady.
Danilo si è fatto sorprendere e, nonostante il colpo di pedale pareva essere davvero buono, ha perso inesorabilmente il treno della vittoria che oggi gli sarebbe davvero servita per dare tono ad una stagione piuttosto deludente, che lo ha visto trionfare solo una volta, all'ultima Vuelta.
Dietro intanto la Csc rompeva i cambi e i sei al comando - che marciavano con perfetto accordo - guadagnavano margine: sarebbero stati loro a giocarsi la corsa. Per gli altri era troppo tardi, e a nulla è valso l'inseguimento deciso di Quick Step e Davitamon, rimaste tagliate fuori dalla fuga buona. Sul secondo troncone del Pfannenstiel a 18 km dal traguardo, come era prevedibile, hanno attaccato in 3, i migliori in salita: Rebellin, Sánchez e Boogerd, che poi non sono però riusciti ad assestare il colpo di grazia al duo di Riis, vista la scarsa collaborazione: continuando a guardarsi in faccia, nessuno dei tre ha preso in mano le redini della corsa.
Al Gpm O'Grady e Cancellara transitavano rispettivamente con 9 e 16 secondi di ritardo. In crisi Devolder, che non è più rientrato. I due compagni di squadra si sono ricompattati raggiungendo i 3 di testa ai piedi dell'ultimo strappo. È proprio qui che è partito l'attacco secco di Samuel Sánchez, di gran lunga il più in forma oggi, ma che temeva di non avere chance in volata, mentre Cancellara, ormai stremato, perdeva nuovamente contatto.
Il portacolori della squadra basca ha guadagnato secondi in discesa grazie alle sue ottime doti, mentre lo svizzero si impegnava a fondo per ritornare sui 3 inseguitori; quando Cancellara ci è riuscito - eravamo ormai a soli 7 km dall'arrivo - senza guardare in faccia nessuno, il trenino di Berna ha iniziato a pestare forte in favore del compagno (da applaudire la generosità di Fabian, pur sempre un campione del mondo), che in volata era di diritto il favorito, ma le forze erano al lumicino per tutti e Sánchez ha tirato fuori dal cilindro le ultime energie per resistere all'assalto.
È stato lui quindi a vincere sotto lo striscione e a regalare alla Euskaltel la prima classica della sua storia. O'Grady, allo sprint, ha regolato con facilità Rebellin, che ha completato il podio. Arrivati alla spicciolata tutti gli altri, con Moreni in testa e sesto alla fine, a testimonianza della durezza della classica svizzera, anche quest'anno come nel 2005, bagnata dalla pioggia.

Eugenio Vittone



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