Entusiasmo Vinokourov - Alex si ripete, Valverde nuovo oro
Continuano alla Vuelta a España le giornate dell'orgoglio kazako: nella tappa forse più difficile della corsa iberica, con arrivo in salita a La Cobertoria dopo 207 km e 8 colli, Alexandre Vinokourov coglie il secondo successo consecutivo e lascia definitivamente il suo inconfondibile marchio su questa Vuelta, finisca come finisca.
Né possiamo dire che le cose potessero andare diversamente, visto che proprio oggi era presente sul percorso, ad assistere alla tappa e a bearsi della bellezza del suo amato ciclismo, nientemeno che il primo ministro kazako Daniyal Ajmetov, ovvero colui che - previa sponsorizzazione istituzionale - ha fattivamente permesso alla squadra di Vino di portare a termine la stagione.
E quindi viene sin troppo facile pensare che prima della partenza cotanto ospite abbia scambiato due chiacchiere coi suoi pupilli (non dimentichiamo che l'altro kazako Kashechkin è messo pure meglio in classifica rispetto a Vinokourov), invitandoli all'azione.
Detto fatto, con Alex non si sbaglia mai: a 7 chilometri dal traguardo posto sulla vetta dell'Alto de La Cobertoria (e dopo una bella fuga a 15 in cui ha brillato in modo particolare il nostro Caucchioli, primo sui primi Gpm di giornata e conseguentemente miglior scalatore della relativa classifica), proprio Vino è partito deciso, portandosi appresso il più giovane connazionale. Segno che l'attacco era previsto e preordinato.
Nessuno ha saputo prendere le due ruote kazake, che hanno così guadagnato rapidamente quasi mezzo minuto sul gruppetto dei migliori: drappello in cui c'erano Valverde, Sastre, Gómez Marchante e - in bella evidenza - Di Luca, mentre ai 5 km è finita (per ora) la favola di Brajkovic, ex maglia oro, staccato (da un forcing di Sastre) com'era prevedibile al termine di una tappa troppo dura per le sue giovani possibilità. Altro staccato eccellente dell'ultima salita è Ruggero Marzoli, che però aveva già strabiliato resistendo coi migliori nelle due precedenti tappe di montagna, e la cui debâcle era quindi un po' nell'aria: insomma, ci saremmo stupiti se l'abruzzese avesse fatto il diavolo anche oggi.
Ai 2 km Valverde ha fatto la sua sparata per riportarsi sulla coppia di testa, ma quando Vino l'ha saputo ha risposto per le rime, staccando Kashechkin (poi ripreso dallo spagnolo) e andando a vincere. Valverde, secondo, è la nuova maglia oro, con 27" sullo stesso Kashechkin, 44" su Sastre, 56" su Gómez Marchante, 1'38" su Vino e 2'05" su Brajkovic. Di Luca, sesto al traguardo, è settimo in classifica a 2'21" dalla vetta. Domani si riposa, poi di nuovo spazio a velocisti e fughe, per una seconda settimana di gara sin troppo interlocutoria.