Come fila il pupetto! - Ignatiev stacca tutti al Laigueglia
Versione stampabileIl vincitore della 44a edizione del Trofeo Laigueglia non ha ancora compiuto 22 anni ma nel suo palmarés vanta già il titolo di campione olimpico su pista delle corsa a punti (ad Atene nel 2004) e numerosi titoli di campione del mondo sempre su pista, più il campionato del mondo a cronometro conquistato a Madrid tra gli under 23: adesso Mikhail Ignatiev sta cominciando a farsi conoscere tra il grande pubblico anche nel mondo dei professionisti su strada.
Meno di una settimana fa, infatti, si è imposto nella tappa di Marsiglia del Giro del Mediterraneo attaccando da solo a 20 km dall'arrivo e riuscendo a resistere al gruppo tirato dalle squadre dei velocisti, oggi un successo ancora più importante che, nel suo piccolo, lo accosta ad Armstrong: anche l'americano, infatti, si è imposto sul traguardo di Laigueglia (nel 1993) non ancora ventiduenne.
La giornata di sole con temperature più che primaverili richiama tantissima gente sulle strade, sia sul lungomare dove è posto l'arrivo, sia sulle salite su cui transita la corsa; c'è addirittura chi si organizza con vino e dolci in attesa del passaggio dei ciclisti, sembra quasi di essere al Giro d'Italia.
Il Laigueglia ottiene un grande successo non solo di pubblico ma anche tra le squadre: 25 team iscritti per un totale di 193 partenti. Nella prima ora di corsa, però, l'andatura è molto blanda e successivamente i tentativi di fuga (tra cui uno dello stesso Ignatiev al km 110) non guadagnano mai più di 30" e vengono quasi subito ripresi.
La gara si movimenta solo nel finale con la scalata del passo del Balestrino, la cui vetta dista 32 km dall'arrivo. Sulla salita si muovono uomini importanti come Garzelli, Carrara, Grivko e Serrano ma vengono ripresi. La corsa esplode quando il gruppo torna sull'Aurelia. A 12 km dall'arrivo si muovono Solari, Kreuziger, Kiryienka e l'idolo locale Celestino e subito dopo si accodano a loro Ballan, vincitore della scorsa edizione, Nibali, Sella, Ascani e Ignatiev.
A 7 km dall'arrivo il momento decisivo: il talentuoso russo della Tinkoff allunga e guadagna una decina di secondi; il gruppo composto da una quarantina di unità non riuscirà più a ridurre il gap e Ignatiev può alzare le braccia già a 300 metri dall'arrivo. La volata del gruppo per il secondo posto viene vinta da Mirco Lorenzetto, per lui ancora un'ottima prova dopo la vittoria di Sanremo al Giro del Mediterraneo; sul gradino più basso del podio c'è Pozzato che conferma il suo feeling con la corsa ligure già vinta due volte, che riesce a lasciarsi alle spalle il velocista della Lampre Daniele Bennati. Da segnalare anche le buone prove in salita di Simoni (sua la classifica Gpm) e Rujano che si rivede finalmente ad alti livelli.
Sotto al podio, però, la festa è tutta per un raggiante Ignatiev che riceve i complimenti dal suo ds Orlando Maini. Mikhail racconta subito del suo "marchio di fabbrica" che gli ha permesso di vincere sia a Marsiglia al "Mediterraneo" sia oggi su un traguardo ben più prestigioso, ossia l'allungo solitario nei chilometri finali col gruppo che insegue invano.
Incontriamo nuovamente Ignatiev in sala stampa accompagnato dal suo team manager Omar Piscina che lo aiuta con le domande visto che il giovane vincitore se la cava meglio con l'inglese e lo spagnolo che con l'italiano.
Subito viene fatto notare alla coppia Tinkoff la piccola affinità con Armstrong ma Ignatiev dice chiaramente che per ora non vuole essere paragonato a corridori di tale livello e che deve ancora crescere molto.
Visto lo stato di forma viene d'obbligo chiedergli quali siano i suoi obiettivi a breve termine e un parere sulla Milano-Sanremo e ci spiega tutto Omar Piscina: «La prossima corsa sarà il Tour du Haut Var in Francia e dopo Mikhail si concentrerà sui mondiali su pista a Mallorca dove gareggerà sicuramente nella corsa a punti e nel Madison (insieme con Trussov, compagno di squadra nella Tinkoff). La Milano-Sanremo non è quindi nei suoi programmi anche perché deve ancora migliorare molto in discesa e Cipressa e Poggio sono molto pericolose; quasi certamente però lo vedremo in azione al Giro».
Ignatiev dedica la vittoria al proprio direttore sportivo Konyshev (che ha compiuto gli anni domenica) mentre Piscina sottolinea come questa vittoria vuole essere una risposta alle dichiarazioni del presidente dell'Uci McQuaid che contestava la wild card ottenuta dal team italo-russo per il Giro d'Italia e si scagliava contro Hamilton e Hondo, due dei membri principali della Tinkoff.
In conclusione il russo racconta che il suo sogno di sempre era di vincere l'Olimpiade nella corsa a punti e che dopo averlo coronato a soli 19 anni non riusciva quasi più a trovare le giuste motivazioni. Motivazione che per fortuna ha ritrovato con le gare su strada, tanto che ora il suo grande sogno è di diventare campione del mondo anche qui; Armstrong qualche mese dopo aver vinto il Laigueglia battè tutti ad Oslo, Mikhail saprà sorprenderci anche a Stoccarda?