Collettivo Super Crono - Vuelta, avvio nel segno della Csc
Vi sarete sempre chiesti che vuol dire la sigla Csc. Ecco qui un paio di proposte: Collettivo Super Crono. O anche (per stare sulla cronaca del momento), CronoSquadre Conquistata. Sia come sia, la Vuelta è iniziata come tanti immaginavano: Csc a dominare la cronosquadre d'esordio, e Carlos Sastre lanciato a tagliare il traguardo per primo e a indossare la maglia di leader della corsa che sogna di vincere.
La superiorità del team danese è risultata schiacciante, se è vero che gli uomini di Riis hanno dato 1" al chilometro ai rivali più vicini, in una prova in cui le distanze tra le altre squadre sono state risicatissime, contate di secondo in secondo. 7" sulla Caisse d'Epargne, che non sono niente, intendiamoci, ma che fanno felice lo sponsor e rappresentano un ottimo viatico per mettere piede nella corsa più importante di Spagna. Del resto con treni del calibro di Cancellara a tirare il convoglio, su una crono così breve (7,3, la distanza giusta per una cronosquadre: così è perfetta, vernissage d'apertura che non terremota la classifica), non erano prevedibili esiti troppo diversi.
Sorprende ma non troppo che subito alle spalle della Csc non ci sia la Discovery Channel, che coi danesi è il team più avvezzo a queste prove: i meccanismi sono sempre oliatissimi, quel che manca sono gli uomini di punta, in una squadra che pur senza fuoriclasse o specialisti eccellentissimi, porta a casa un degno quarto posto. Secondi i Caisse d'Epargne di Valverde, che è il faro della corsa ed è atteso quasi come un messia in terra di Spagna, dove aspettano un dominatore di grandi giri che faccia rivivere i fasti di Indurain. Il che, nell'anno del clamoroso successo di Pereiro al Tour, può sembrare financo beffardo, tantopiù che lo stesso Pereiro è lì in zona, in squadra con Valverde a dividere i gradi di capitano (terza punta Karpets). Ma Oscar è troppo intelligente per non sapere che i miracoli difficilmente si ripetono, e che non troverà più un cane disposto a lasciargli mezz'ora di abbuono in una fuga bidone; e quindi si adegua e lascia il proscenio ad Ale.
Ale Valverde, ma a noi interessa anche un altro Ale, quel Petacchi che abbiamo finalmente rivisto competitivo, pronto a sprintare con Zabel al traguardo, ed elemento importante nel terzo posto di giornata costruito dalla Milram, che rappresenta la novità positiva di questa prima tappa: una squadra costruita intorno ad AleJet, che già da domani spera di tornare a battagliare negli sprint come sa fare lui, e che ha in Zabel ben più di una spalla: e con gli abbuoni, vista la vicinanza in classifica, non è eresia pensare di vedere in maglia amarillo l'uno o l'altro domani sera.
Tra gli altri team, prestazioni onorevoli e all'altezza delle aspettative per T-Mobile e Astana (quinti e sesti), e per la Crédit Agricole (ottava); un po' meglio del previsto Saunier Duval (settima) e Liquigas (nona). Ma non ha davvero senso parlare di distacchi, visto l'ordine di grandezze più che minimo.
In fondo alla classifica di tappa i team francesi (andati più o meno a spasso) e, all'ultimo posto, l'unica wild card del lotto, la Relax, che ha fatto onore al suo nome e ha pagato in maniera molto rilassata ben 37".
Sfortunaccia per Rebellin, che all'ingresso di una rotonda ha tamponato un compagno ed è finito per terra. Una botta all'anca ma soprattutto al morale, se è vero che non fa mai piacere iniziare un impegno di 22 giorni con una caduta. Coraggio Davide, un segno lo potrai lasciare da qui a Madrid.