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Wevelgem, Uragano Thor - Gand a Hushovd, Petacchi battuto

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"Tra i due litiganti, il terzo gode"; mai proverbio fu più appropriato per ricucire addosso ai protagonisti di questa Gand-Wevelgem i motivi principali di discussione.
I due litiganti sarebbero dovuti essere Alessandro Petacchi e Tom Boonen, ma alla fine dei conti dobbiamo ringraziare in primis due corridori: Bert Roesems, passistone della Davitamon-Lotto, e Filippo Pozzato, e non dobbiamo certo spiegarvi chi è. Assolutamente inatteso uno, pronosticabilissimo l'altro, ci hanno tenuto incollati alle sedie fino allo striscione d'arrivo.
La Gand-Wevelgem non è certamente una classica da cardiopalma e non è un caso se spesso ha sorriso, e sorriderà, alle ruote veloci. È una classica strana, una corsa in linea che molte volte è decisa dal vento e che non basta affrontare con la mentalità del velocista, perché ti taglia le gambe.
Sotto questi punti di vista, la corsa di oggi ha ricalcato in pieno questi cliché, perché è vero che l'ha vinta un velocista, al secolo Thor Hushovd (se Alessandro è diventato "Jet" e Tom è diventato "Tornado", Thor può essere definito benissimo "Uragano"), ma è anche vero che quel "velocista" durante il primo passaggio sul Kemmelberg, muretto da affrontare due volte, si è avvantaggiato sul plotone dei migliori un po' come ha fatto Boonen domenica scorsa sul Koppenberg.
Tutto un altro muro, sia ben chiaro; tutta un'altra corsa, ci mancherebbe. Ma l'analogia rimane, ed è sintomatica riguardo al modo di correre le classiche del Belgio di chi disputa (anche) le volate di gruppo nei grandi giri.
Sì, è una bacchettata verso Petacchi, avete intuito dove vogliamo andare a parare. Lo è non tanto per il 3° posto colto alla prima partecipazione, ma per il modo in cui tale podio è scaturito. Una squadra che oggi è stata perfetta, una squadra che ha lanciato Cortinovis in fuga insieme all'olandese De Jongh (un Quick Step, un uomo di Boonen) e che poi ha beneficiato del ventaglio per colpa del quale l'iridato (finalmente l'Uci ha effettuato una scelta di buonsenso ed ha permesso al belga di vestire l'iride in simbiosi con la maglia bianca di leader Pro Tour; Freire a casa si sarà mangiato le mani) è rimasto tagliato fuori dal gruppo dei migliori.
Poi sono arrivati Michaelsen e Roesems in rapida successione a sfalsare un po' i piani di Stanga, ma se il danese (già vincente a Wevelgem nel 1995, complimenti per la longevità) non ha impensierito i luogotenenti di AleJet, il belga della Davitamon, ottimo cronoman e per questo abituato alla solitudine ed al vento in faccia, ha fatto penare molto i vari Den Bakker e Cadamuro su tutti. Sei km di inseguimento molto corposo, e come se non bastasse - dopo l'agognato ricongiungimento - è partito come un fulmine quel diavolaccio d'un Pozzato.
Lì la Milram s'è disunita, e se non fosse stato per Flecha prima (per chi?) e Cooke poi (a La Panne lanciò Eisel, oggi ci è riuscito con Kopp ed Hushovd; peccato corrano per squadre diverse dalla sua) oggi il biondo vicentino di Sandrigo starebbe festeggiando la sua seconda vittoria importante del 2006. E invece s'è dovuto accontentare del 4° posto (bravissimo!), perché a 150 metri dal traguardo il tedesco Kopp e, soprattutto, Uragano Thor gli si sono avventati prima alle spalle, poi al fianco, per passarlo di slancio negli ultimi 100 metri.
Cenni di fotofinish iniziale che non serve, perché il norvegese Hushovd ha vinto pulito ed alza con fiducia le braccia al cielo. Ci aveva un po' deluso alla Sanremo, perché dopo la tappa di Civitanova Marche della scorsa Tirreno, vinta a scapito dello stesso Petacchi, pensavamo potesse contrastare maggiormente la volata di AleJet e TornadoTom in Via Roma, ma anche lì un certo Pozzato devastò i piani dei favoriti. Poi al Fiandre è stato lì davanti coi migliori sino al Leberg, per poi patire le pendenze finali, arrivando in fondo a Meerbeke insieme a Pozzato.
Anche oggi Pozzato nel destino, ma questa volta a sorridere è UraganoThor. E sicuramente il norvegese, potendo contare sulla voglia di non arrendersi di un terzetto come Hincapie, Flecha e Cancellara assolutamente in palla, sarà uno dei principali accreditati a spodestare dal trono, che tutti abbiamo già preventivamente fotografato per domenica, Re Tom IV (in virtù del doppio Fiandre, della Roubaix e del Mondiale già vinti). Anche se, dalla sua, il Re ha un moschettiere d'eccezione: D'Artagnan Pozzato, difatti, ha già sguainato la spada per affrontare il pavè.
Non vediamo l'ora.

Mario Casaldi



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