Evans mette tutti a posto - Crono perfetta, Romandia a Cadel
Colpo di scena all'ultima tappa del Giro di Romandia: mentre i riflettori erano tutti puntati sul duello spagnolo tra Alberto Contador, giovane e promettente leader della classifica, e Alejandro Valverde, grande speranza iberica letteralmente esplosa nelle ultime due settimane, è spuntato dall'ombra Cadel Evans, australiano 28enne che era terzo in classifica e che, con una cronometro perfetta, ha beffato tutti, ha vinto la tappa e soprattutto il Giro di Romandia.
Contador contava (il calembour era inevitabile) su appena 6" di vantaggio su Valverde alla partenza. Nei precedenti, al Romandia dello scorso anno (contro il colombiano Botero), e al Paesi Baschi di inizio aprile (contro lo stesso Valverde e Samuel Sánchez e Gómez Marchante), Contador si era sempre sciolto nell'ultima crono, pur partendo da posizioni privilegiate. Eppure nella sua giovane carriera, Alberto le ha pure vinte, alcune prove contro il tempo: quindi la sua scarsa efficacia nel momento topico era attribuibile a un qualche limite mentale.
Di contro, Valverde è in un momento fisico eccezionale, ha vinto Freccia e Liegi, e sabato si è pure imposto nella tappa di Sion del Romandia: i presupposti perché Alejandro ribaltasse nella crono di Losanna (20 km e spiccioli) la classifica in suo favore non mancavano, come si vede. E anche se Contador aveva dimostrato una maggiore maturità negli ultimi giorni rispetto al passato, i pronostici erano tutti per il murciano.
E invece l'imprevisto si è materializzato nella figura di Evans, che in classifica aveva 24" di ritardo da Contador, e che nella frazione finale ha vinto a mani basse, con 22" su Hoste e 38" su Julich (secondo e terzo), e soprattutto con 51" sullo stesso Contador (settimo) e 1'02" su un Valverde davvero dimesso, che ha chiuso la prova solo in 14esima posizione. I due spagnoli (il giovane Alberto visibilmente deluso dal secondo posto finale, Alejandro consolato dal consolidato primato nel ranking Pro Tour) hanno potuto solo fare i damigelli sul podio accanto ad Evans.
L'australiano, che fu maglia rosa per un giorno al Giro 2002 (poi andò in crisi nera e perse un quarto d'ora sul Passo Coe alla penultima tappa, e fu Savoldelli a vincere quell'edizione della corsa rosa), punterà al Tour de France, e senz'altro quest'affermazione in Svizzera ne rilancia le quotazioni, dopo i troppi infortuni (ben tre fratture alla clavicola nel solo 2003!) che ne hanno punteggiato il cammino: se cade meno e trova continuità, può essere un bel cliente alla Grande Boucle.
Certo, comprendiamo che il Tour non sia di strettissima attualità, visto che entriamo nella settimana che ci porterà dritti dritti al nostro amato e attesissimo Giro. E allora spostiamoci sui reduci dal Romandia che ritroveremo sabato al via del cronoprologo di Seraing: guarda caso, si tratta di ragazzi italiani. C'è Cioni, che con una crono buona (non eccezionale, ma buona sì) si è issato fino al sesto posto generale. Nel suo anno magico, il 2004, Dario fu quinto al Romandia, e poi quarto al Giro (e terzo allo Svizzera): se ha ritrovato più o meno quel colpo di pedale, Di Luca potrà brindare, e con lui il diesse Amadio: una seconda punta così (come quel Cioni) non è facile trovarla.
Poi Ghisalberti, che sapevamo avrebbe perso terreno, ma che non ha sbracato, e ha salvato un bel piazzamento nei 10, suo reale battesimo internazionale: il suo nome inizia a circolare, e indubbiamente lo attendiamo con una curiosità positiva sulle salite del Giro, sperando che possa lasciare un segno, o almeno essere presente nel vivo della lotta in qualcuno dei tanti tapponi cui assisteremo.
Infine Szmyd, che italiano non è (è polacco), ma che correrà il Giro con Cunego, anzi PER Cunego: sulle salite romande Sylvester è stato sempre fianco a fianco coi migliori della classifica, e ciò è confortante per il suo giovane capitano, che sta vedendo crescere intorno a sé una squadra veramente competitiva, con - oltre a Szmyd - Bruseghin, Petrov, Valjavec e Vila su tutti, e con Fornaciari, Stangelj e Tiralongo a completare una rosa che vorrà dimostrare di non essere inferiore a quelle (strepitose) di Discovery Channel e Team Csc.