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Contador alza la voce - Savo naufraga, ottimo Ghisalberti

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Alberto Contador ha messo oggi un altro mattoncino nella sua bella crescita di corridore. Nella corsa in cui già un anno fa trovò una bella e importante vittoria di tappa, il Romandia, lo spagnolo ha dato nuovamente prova di sé, andando a conquistarsi un successo ancora più convincente di quello di 12 mesi fa. Se allora scattò a meno di due chilometri dalla vetta, stavolta il 23enne della Liberty Seguros se n'è andato deciso ai tre chilometri e mezzo, e non l'hanno visto più.
L'azione di Contador è stata efficace, in poche pedalate gli ha permesso di guadagnare mezzo minuto, malgrado dietro avesse a inseguirlo l'uomo più in forma del momento, Alejandro Valverde. Ma negli ultimi giorni il vincitore di Freccia e Liegi si è trovato a fare i conti con una certa leggerezza della sua squadra: a parte l'impagabile Joaquín Rodríguez, non si sono visti altri Caisse d'Epargne al fianco del capitano nei finali, e ciò ha fatto sì che sia a Porrentruy, sia a Leysin, il murciano si sia trovato in inferiorità numerica nei momenti topici.
Com'era prevedibile, l'arrivo in salita non ha provocato grossi sconquassi: qualcuno è definitivamente uscito di classifica, ma si tratta di fattori fisiologici e non troppo preoccupanti. Savoldelli, fin qui brillante, non si dispiacerà più di tanto per aver perso quasi dodici minuti. Idem Ullrich, che punta al Tour e non al Giro, ed ora corre per buttar giù qualche chilo di troppo e non certo per fare risultato. Scarponi, invece, che dovrebbe essere il capitano Liberty alla corsa rosa, qualche pensiero in più ce l'avrà per la testa: è arrivato al traguardo quasi 10' dopo il suo giovane coequipier, e già ieri aveva perso terreno. Domani avremo la prova del nove per capire se effettivamente c'è qualcosa che non va.
La lotta per il successo finale nel Romandia è quindi ridotta a quei 12-13 uomini, gli stessi di ieri. Contador ha fatto un passo in avanti veramente significativo. Lo scorso anno al Romandia arrivò a giocarsi il successo nella crono finale, dovendo recuperare 19" su Cunego e 16" su Botero (che poi vinse); ma non rese al meglio nell'ultima tappa contro il tempo, e chiuse quarto in graduatoria.
La storia si è ripetuta al Paesi Baschi di qualche settimana fa, con l'aggravante che Alberto partiva con lo stesso tempo in classifica del leader Samuel Sánchez, ma ugualmente ha fatto una brutta crono scivolando al quinto finale. E questo, pur avendo le credenziali di ottimo cronoman: qualcuno trarrebbe la conclusione che Contador soffre quindi a livello mentale l'appuntamento con la vittoria importante. Il più classico braccino tennistico frena la giovane promessa iberica? Se tre indizi sono una prova, domenica avremo delle risposte importanti. Ma nel frattempo Alberto dovrà passare indenne dalla difficile frazione di Sion, domani. Di certo un valido aiuto glielo darà la squadra, che si è confermata la più forte del Romandia, con Jaksche e Kashechkin a spalleggiare il ragazzo anche in classifica.
Valverde continua a dare ottime sensazioni, anche se gli manca sempre qualcosa per vincere. Evans sta mostrando buoni lampi, e se non cade strada facendo (lui ci è purtroppo abituato), sarà un buon competitor per il Tour. Szmyd sta facendo un gran Romandia, e Cunego, che lo avrà come gregario al Giro, certamente si frega le mani. In ottica Giro, Cioni continua a testarsi a fondo, e dà l'idea di avere buoni margini di miglioramento nelle prossime settimane.
Ma più di tutti vogliamo parlare di Sergio Ghisalberti. Ieri notavamo la sua scarsa presenza nelle zone alte degli ordini d'arrivo, a fronte di una regolarità che lo tiene invece su in classifica. Oggi, come per smentirci, il corridore della Milram ha piazzato un discreto attacco nel finale, andando a inseguire da solo Contador. Lo spagnolo era irraggiungibile, ma l'italiano si è messo ben in luce, e solo negli ultimi metri Valverde, Evans e Jaksche l'hanno superato. Sergio sta acquisendo sempre più convinzione nei propri mezzi, e siamo curiosi di vederlo all'opera domani, nella tappa dei tre colli di prima categoria. A occhio e croce nella crono di Losanna perderà terreno, quindi se vuole mettere fieno in cascina dovrà muoversi nei 127 km da Sion a Sion.

Marco Grassi



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