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Bentornato Astarloa - Lo spagnolo vince la Milano-Torino | Cicloweb

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Bentornato Astarloa - Lo spagnolo vince la Milano-Torino

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La 91esima edizione della decana delle classiche, la Milano-Torino, porta sul gradino più alto del podio il sorriso di Igor Astarloa, a sette mesi di distanza dall'ultima vittoria del basco, conseguita ad una tappa della Vuelta a Burgos l'8 agosto scorso. Igor prende il largo negli ultimi metri della salita di Superga con uno scatto sull'ultima rampa prima dello scollinamento. Dando un calcio alla malasorte che lo ha perseguitato nel corso delle ultime due stagioni, si destreggia nella ripida discesa di Pino Torinese, insieme a Franco Pellizotti, unico in grado di resistergli a ruota, mantenendo 15 indispensabili secondi sul gruppo.
Sul rettilineo d'arrivo Pellizotti sa che Igor è più veloce e tentenna, i due calano la velocità e danno così la possibilità a Celestino e Ballan di rientrare e lanciare la volata: Astarloa sembra non tenere il passo, ma ai 200 metri esce dalla ruota di Celestino e supera di potenza il terzetto; non ce n'è per nessuno.
Una vittoria vale più di mille parole, e non c'è quindi miglior modo che vedere Igor alzare le braccia in Corso Casale per poter dire che il basco è tornato. Non sarà presente al Giro (la sua squadra, la Barloworld, non è stata invitata), ma di certo sarà bello rivederlo competitivo in corse come le Classiche del Nord che tanto gli stanno a cuore.
Secondo classificato, e compagno di sortita di Astarloa, è il Delfino di Bibione, Franco Pellizotti. Un secondo posto dice che non se lo aspettava, ma vederlo là davanti è un ottimo segnale di buona condizione in vista dei prossimi appuntamenti del 30enne della Liquigas: c'è il titolo di campione uscente da difendere alla Coppi & Bartali almeno con una vittoria di tappa, c'è una Sanremo in cui mettersi in evidenza, e, soprattutto, c'è un Giro d'Italia in cui Franco spera di raccogliere qualche soddisfazione, sia a livello di vittorie di tappa che di classifica generale, da curare in supporto a capitan Danilo Di Luca. Pellizotti sembra avere il colpo di pedale giusto per non fallire. Vedremo cosa sarà capace di portare a casa in questo inizio di stagione, e come saprà gestirsi a partire da giugno in poi.
Alle spalle dei due, Mirko Celestino sfiora per il secondo anno consecutivo la vittoria nella classica più antica. Il ricongiungimento coi due battistrada insieme a Ballan non è stato sfruttato nella maniera giusta, con una volata iniziata troppo presto (e, senza dubbio, un Astarloa, almeno oggi, superiore). Peccato: ma Mirko ha dimostrato di poter essere lì davanti con i migliori, e di certo non si lascerà sfuggire una prossima occasione. E se sarà presente sui Capi della prossima Classicissima di Primavera, sarà a lottare per evitare il volatone finale.
Bravo anche Ballan, che rientra sui due davanti nella discesa di Pino Torinese e cerca di sfruttare le proprie doti di finisseur, anche se nella volata ristretta ha la peggio. L'obbiettivo del veneto restano comunque le Classiche del Nord, e quest'anno sembra avvicinarvisi con una marcia in più: saranno il pavè e le côtes a darci una risposta più definitiva sulle reali possibilità di questa piccola rivelazione italiana.
Nel corso della gara di oggi, oltre ai quattro giunti per primi al traguardo, altri nomi si sono messi in evidenza in maniera interessante, chi più e chi meno, animando il finale della gara. Spicca il nome di Mauricio Soler, il colombiano approdato all'Acqua & Sapone, che nella salita di Superga cerca di avvantaggiarsi insieme a Pidgornyy: un colombiano atipico, alto, magro, che tiene bene sia in pianura che in salita, e che promette di animare le corse a cui prenderà parte ogniqualvolta la strada si impennerà; oggi non ha avuto fortuna, ma la strada del Colle di Superga ha tirato fuori il carattere e la combattività di questo giovane neoprof.
Sempre sulla salita hanno movimentato la corsa dapprima Valerio Agnoli, chiamato quest'anno a una dimostrazione della fama di giovane talento che si porta dietro dai dilettanti, e poi Andrea Tonti, che, dopo essersi scrollato di dosso il ruolo di gregario designato, può ora puntare a qualche affermazione personale, essendo dotato di tutte le migliori caratteristiche per fare bene nelle gare di un giorno.
In gara anche i big della stagione scorsa, e protagonisti annunciati di quella che sta iniziando: primo fra tutti quell'Ivan Basso che sta appassionando tutta Italia, e che oggi ha effettuato l'esordio stagionale alle corse. Ivan è sempre rimasto in gruppo, ma non è mai andato in difficoltà, mostrando un ottimo colpo di pedale. Danilo Di Luca invece è rimasto un po' attardato nella salita di Superga, ma d'altra parte al Killer interessa arrivare preparato a quello che considera l'appuntamento clou della propria stagione: il Giro d'Italia. C'è tempo per giungere alla condizione migliore, visto che tra l'altro l'abruzzese ha anche cambiato il proprio programma abituale per arrivare in perfetta forma alla corsa rosa.
Meglio ha fatto Garzelli, capitano odierno per la Liquigas, che si è dimostrato molto pimpante sulla salita di giornata, rivelando una buona condizione, mentre un altro corridore che si è messo in evidenza è Luca Mazzanti della Panaria, che quest'anno può portarsi a casa qualche risultato che conta sia nelle gare di un giorno che in quelle a tappe. Infine, ultimo ma non ultimo, segnaliamo la bella prestazione di Erik Zabel, che ha regolato il primo gruppo degli inseguitori alle spalle dei quattro attaccanti. Il tedesco ha tenuto bene sull'ascesa di Superga, e ha trovato anche le energie per concludere la gara in bellezza: di certo alla Sanremo che si correrà tra due settimane esatte il vecchio Erik potrebbe essere il più temibile sostituto di Petacchi in caso questi non fosse nelle migliori condizioni per affrontare la volata vincente.

Elisa Marchesan




Le parole dei protagonisti


Al ritrovo di partenza di Novate Milanese i favoriti della novantunesima edizione della Milano-Torino arrivano uno a uno, quasi come se non volessero incrociare gli sguardi e far capire ai propri avversari le sensazioni che provano. La stagione sta entrando nel vivo, le grandi classiche sono ormai alle porte e non è più tempo di tentennamenti, bisogna cominciare a far sul serio. Quelli che si annunciano come i protagonisti della prima parte di stagione appaiono subito sicuri e determinati. Abbiamo raccolto qualche impressione proprio pochi minuti prima del via.
Nicola Scattolin: «Oggi non siamo sicuramente favoriti, proveremo ad anticipare i migliori per farci vedere».
Stefano Garzelli: «In Messico ho pedalato molto e mi sono preparato bene per gli appuntamenti a cui tengo. Oggi è la prima corsa della stagione, punto a far bene sicuramente, anche se non sono abituato a giornate fredde come questa».
Mirko Celestino: «Aspetteremo come di consueto la salita verso il Colle di Superga per scoprire le carte. Poi in discesa posso dire la mia. Quest'anno ci tengo a vincere per "vendicare" la beffa del 2005».
Igor Astarloa: «Non sto benissimo. Cercherò comunque di lottare per cogliere il massimo possibile. Staremo a vedere».
Leonardo Bertagnolli: «Le gambe oggi stanno bene e in questo periodo sto correndo forte. Non sono tra i più quotati alla partenza? Meglio così! Potrò contare sull'effetto sorpresa».
Andrea Tonti: «Ogni gara è buona per fare bene. Oggi proverò!».
Enrico Degano: «Oggi non fa per me, proverò a dire la mia già da lunedì a Lucca, per poi far bene alla Tirreno dove mi piacerebbe vincere una tappa. Correrò inoltre la Sanremo, dove però so di non aver molte possibilità poiché è una corsa particolare e difficile».
Luca Paolini: «Da oggi in poi in tutte le corse che farò cercherò di cogliere il risultato in vista dei miei obiettivi principali, cioè la Sanremo, la Tre Giorni di La Panne e il Giro delle Fiandre. Mi sento bene. Avere una squadra così forte con altri uomini che al mio pari possono puntare alle classiche non credo sia un limite. Meglio avere uno come Garzelli, per fare un esempio, come compagno che come avversario».

Dopo l'arrivo, come sempre, c'è chi è contento e chi no. È sicuramente felice Igor Astarloa, il basco iridato nel 2003, che dopo molta sfortuna torna ad alzare le braccia al cielo sotto lo striscione posto di fronte al Velodromo "Fausto Coppi" di Corso Casale a Torino: «L'anno scorso non sono andato molto bene perché sono caduto subito rompendomi il polso; ho ancora la vite sotto la cucitura. La mia squadra aveva ricevuto l'invito per l'Amstel Gold Race, ma non sono riuscito a correrla perché l'incidente mi aveva fatto perdere il lavoro di tutto l'inverno e il recupero non era andato per il verso giusto. È stato un anno sfortunato, quello passato. Anche quello prima non era stati dei migliori, iniziai bene dopo la maglia iridata, ma poi venne il problema della Cofidis. Sono andato alla Lampre, ma non feci il Giro perché ero stanco, visto che come Campione del Mondo in carica avevo molti appuntamenti. Forse anche cambio di squadra ha pesato».
Tutto diverso in maglia Barloworld: «Qui invece mi trovo bene. Non siamo nel Pro Tour, quindi alcune gare non potremo neanche disputarle, però voglio fare bene in quelle che correrò. Nel 2006 ho iniziato a correre a Chiasso e Lugano, nella prima gara sono finito ottavo, mentre nella seconda ero nel gruppo di Bettini. Quella di oggi è la terza corsa stagionale e mentre passavano i chilometri ho capito di stare bene, provavo buone sensazioni. Ho cercato di andar via nel tratto in falsopiano prima della svolta verso la strada Panoramica, ma sono stato ripreso; allora sono partito con Pellizotti proprio sull'ultima rampa della salita e abbiamo fatto il buco. A quel punto dovevamo andare avanti nella nostra azione. Siamo stati ripresi a 500 metri dall'arrivo perché Franco non mi ha dato il cambio, sapendo di essere meno veloce in volata. Quando da dietro sono rientrati Celestino e Ballan, quest'ultimo ha provato a lanciare una volata lunghissima, io ero a ruota di Mirko e ai meno 200 ho deciso di partire. È andata bene!».
«Ora - continua Astarloa - ho un gran bel programma, il fatto che non siamo nel Pro Tour non ci fa sapere con moltissimo anticipo quali saranno le corse che disputeremo. Farò sicuramente il Giro della Provincia di Lucca, la Tirreno-Adriatico, il Criterium Internazionale in Francia, La Tre Giorni di La Panne e poi Amstel, Freccia e Liegi, le classiche che ho sempre sognato. Dopo verrà sicuramente uno stop, perché la squadra non è stata invitata al Giro anche se ci ha provato fino all'ultimo, e forse riuscirò a farmi togliere la vite dal polso. Spero davvero di fare bene nelle classiche del Nord. San Sebastian? Non ci penso ancora, prima ci sono molte altre corse, tra cui spicca la Tirreno, che ha almeno tre tappe adatte a me. Anche la Sanremo mi piace, ma tengo di più alle classiche del Nord che sono maggiormente alla mia portata rispetto alla Classicissima, perché lì se anche se stai bene è difficile andare via; le squadre lavorano molto bene».

Sul secondo gradino del podio troviamo un Franco Pellizotti che, pur dopo la sconfitta, appare lo stesso molto sereno: «Io stesso sono sorpreso del secondo posto conquistato oggi, stamattina non pensavo che sarei potuto arrivare davanti, ma mi sentivo bene e allora alla fine ho provato». Ora lo attende una prima metà di stagione davvero piena di impegni: «Sarò al via alla Tirreno-Adriatico, alla Milano-Sanremo, alla Coppi e Bartali, al Giro del Trentino, al Giro dell'Appennino, al Gran Premio di Larciano, al Giro di Toscana e infine al Giro d'Italia, prima di concedermi una pausa».

Molto più cupo è invece il terzo arrivato, Mirko Celestino, già due volte vincitore della Milano-Torino, che però da due anni a questa parte non riesce a trovare lo spunto giusto sotto lo striscione della più antica delle classiche italiane. «Avevo l'intera squadra al mio servizio, avrei voluto vincere solo per loro che sono stati fantastici. È ormai un anno che non riesco a centrare il successo. Voglio vincere, ho bisogno di una vittoria adesso». Poi amaramente ride e dice: «In volata ho mollato perché mi scocciava fare di nuovo secondo. No dài, a parte gli scherzi, sono rientrato con Ballan un po' in apnea e ho lanciato una volata troppo lunga credo. Non ero molto lucido quando abbiamo riagganciato i primi e ho sbagliato. Il problema è che ultimamente sbaglio spesso». I prossimi programmi del corridore ligure non sono del tutto definiti. «Chissà se farò la Sanremo. A me piacerebbe, è una corsa che amo, però abbiamo in squadra Petacchi e Zabel, bisognerà vedere quali saranno i piani precisi. Io comunque ci spero e ci credo, ne ho corse dieci di Sanremo nella mia carriera, e ho sempre fatto bene. Dopo farò sicuramente Amstel e Liegi, che sono due corse nelle quali non potrò sbagliare ancora, poi il Giro e quindi un periodo di stop».


Eugenio Vittone


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