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«Vogliamo rilanciare Quaranta» - Intervista a Lanzoni, ds Universal Caffè

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Dopo aver fatto il suo esordio nel mondo nel ciclismo professionistico, formando a stagione già in corso una squadra composta da un'equilibrata miscela fatta di corridori d'esperienza, dal passato più o meno glorioso, e giovani talenti da mettere in vetrina nel ciclismo professionistico, la Universal Caffé-Styloffice rinnova il suo impegno anche nella stagione che sta per iniziare, con un team sensibilmente cambiato rispetto al recente passato ma con le immutate ambizioni di dare un'ulteriore possibilità a corridori di rango che stanno attraversando un momento difficile così come ai molti giovani presenti nell'organico e già protagonisti nella categoria dilettanti. Ne abbiamo parlato con uno dei direttori sportivi del team, Giuseppe Lanzoni.
Si può parlare di un 2005 soddisfacente per il vostro team?
«Per come eravamo partiti, dato che la nostra stagione è iniziata solo nel mese di maggio, siamo comunque riusciti a recuperare diversi ragazzi e quindi la si può considerare un'annata tutto sommato positiva».
Quale il più bel ricordo sportivo della vostra squadra nel 2005?
«Sicuramente la seconda piazza ottenuta da Leonardo Giordani alla coppa Agostoni».
La speranza è quella di poter partecipare ad un maggior numero di corse in questa stagione. Ritiene che il Pro Tour sia un ostacolo a tutto ciò?
«Il nuovo circuito dell'Uci non sta salvaguardando le squadre minori come la nostra, ma contiamo comunque di poter fare tutto il calendario italiano, corse Pro Tour escluse, ovviamente. Poi faremo qualche trasferta all'estero, tra cui è un nostro desiderio riuscire a partecipare ad una vetrina molto importante per i nostri giovani come il Tour de l'Avenir; abbiamo fatto la richiesta, speriamo di venire invitati».
Ci conferma l'arrivo in ammiraglia di Stefano Giuliani?
«Sì, Giuliani farà parte del nostro team ma in qualità di supervisore».
Crede che il suo notevole tasso d'esperienza potrà giovare ai molti giovani presenti in organico?
«Sicuramente sì, sarà un supporto soprattutto morale per i ragazzi perché è un motivatore grandissimo e siamo convinti quindi che sarà importantissimo, e non solo per i ragazzi».
Cosa si aspetta da ragazzi già in evidenza tra i dilettanti nel recente passato, come Di Nucci, Torosantucci, Bruson e Cannone?
«Nelle categorie inferiori hanno espresso un notevole potenziale, ovviamente spero che alcuni di loro riescano a riconfermarsi anche tra i professionisti, anche se è molto difficile: aumentano i chilometri, la qualità cresce e quindi chi sarà bravo nel capire che bisogna ripartire da zero ed impegnarsi ancora di più di quanto fatto finora riuscirà senz'altro ad emergere perchè le qualità di sicuro non gli mancano. Però anche noi siamo coscienti del fatto che per una squadra che inizia una nuova stagione con 7-8 giovani, riuscire a tirarne fuori un paio è già un buonissimo risultato».
A fronte delle cessioni di corridori di spessore come Di Grande, Giordani, Missaglia e Pugaci, è in procinto di arrivare un atleta dalle grandi potenzialità come Ivan Quaranta. Ci conferma la notizia?
«L'accordo non è stato ancora regolarizzato anche se non ci dovrebbero essere difficoltà visto che l'affare è in dirittura d'arrivo».
Come pensate di poter recuperare il fortissimo corridore di qualche anno fa?
«È sicuramente un corridore di grande spessore e tutto quindi dipenderà soltanto da lui. Noi ci crediamo tantissimo, e pensiamo che nelle corse adatte alle sue caratteristiche otterrà buoni risultati. Inoltre sarà una pedina fondamentale per i Mondiali su pista di Pechino».
A proposito di corridori d'esperienza, si aspettava forse qualcosina di più da corridori come Duma e Di Grande?
«Duma secondo me è stato sfortunato perché io lo ritengo quello che l'anno scorso è andato più forte di tutti, ma purtroppo è sempre entrato in fughe che venivano sistematicamente riprese prima dell'arrivo. Sono convinto che se una di queste fosse arrivata al traguardo, Vladimir avrebbe anche potuto vincere la corsa, dato che si tratta di un corridore molto veloce. Lo terrò comunque tra i due o tre corridori da prendere in considerazione tutto l'anno per qualsiasi corsa, perchè lo ritengo una delle punte fondamentali della nostra squadra. Di Grande è stato invece una delle delusioni più grandi dello scorso anno in quanto non ha reso come avrebbe dovuto rendere. Sugli altri mi ritengo moderatamente soddisfatto, anche ragionando sul fatto che abbiamo cominciato la stagione a metà e, rispetto a dei corridori che avevano basi migliori, non era per niente facile emergere. Comunque posso dire che ci siamo riusciti, ci siamo fatti vedere sempre, siamo stati spesso protagonisti e questo era l'importante».
Concludiamo con una domanda che stiamo proponendo a tutti i diesse intervistati: qual è il suo rapporto con internet?
«Ci navigo parecchio, soprattutto sui siti riguardanti il ciclismo; li tengo memorizzati e li frequento quindi quasi quotidianamente».


Giuseppe Matranga

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