Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Paesi Baschi, la quarta tappa - Valverde sempre più su

Versione stampabile

Abbiamo parlato ieri di Alejandro Valverde Belmonte, il giovane campione spagnolo che era riuscito a regolare il gruppo dei migliori, Lombardi e Leukemans in primis.
La vittoria di oggi, il bis del corridore della Illes Balears, è qualitativamente migliore di quella di ieri. Innanzitutto per il valore dei battuti: senza nulla togliere a Lombardi e Leukemans, essersi lasciato dietro di una bicicletta corridori come Di Luca e Martín Perdiguero rende più saporita la celebrazione a braccia alzate.
Un Valverde Belmonte che oggi non si è accontentato soltanto di piazzarsi alla ruota dell'abruzzese capitano della Liquigas-Bianchi e poi batterlo in volata, ma che ha addirittura provato a fare la selezione sull'Alto de Cadena, l'ultima asperità di giornata, un colle di terza categoria troppo semplice e breve per poter fare la differenza. Ma averci provato, con convinzione, è quantomeno indice di ritrovata condizione e colpo di pedale giusto.
Stesso colpo di pedale che dimostrano di avere anche Damiano Cunego e Kim Kirchen, i più lesti a replicare, sempre insieme all'onnipresente Di Luca: il primo è sempre nelle posizioni di testa, scortato dal "solito" Stangelj e da Andrea Tonti, uno degli artefici del capolavoro di Falzes nello scorso Giro d'Italia (con l'altro gregario, Eddy Mazzoleni, rallentarono pur essendo in fuga per permettere al loro compagno di raggiungerli ed andare ad aggiudicarsi la tappa decisiva per la classifica finale davanti a Rinaldo Nocentini), mentre il campione lussemburghese è ormai in mostra dall'inizio dell'anno, con tanto di vittoria nel Trofeo Laigueglia, ed affermazione nella Settimana Internazionale Coppi&Bartali.
Una corsa, la Coppi&Bartali, che ci regala anche un altro protagonista, quel Michael Rogers doppio Campione del Mondo a cronometro (anche se la prima affermazione gli è stata data con un anno di ritardo dopo la confessione di Millar di aver assunto sostanze dopanti) che è sempre con i migliori nelle salite e sempre nelle prime posizioni a farsi vedere, ed alcune volte anche a dettare il ritmo. Siccome Rogers dice di essersi allenato per migliorare in salita e in resistenza in vista delle prime dieci posizioni al Tour de France, e in vista anche di quella dichiarazione di Leblanc, Monsieur Grande Boucle, che sa quasi di investitura («Mi piacerebbe - disse il patron del Tour prima del via del Tour Down Under in Australia lo scorso gennaio - che se ci fosse qualcuno in grado di emulare Lance Armstrong, quel qualcuno fosse Michael Rogers»), non si può che applaudire lui e la sua squadra, la Quick Step, che forse avrà trovato, tra tanti cacciatori di classiche in pavè e non (Boonen e Bettini su tutti) anche un uomo per le corse a tappe.
Un'altra squadra sugli scudi quest'oggi è sicuramente la francese Française des Jeux, soprattutto grazie a due tra i giovani più importanti e promettenti del panorama: Philippe Gilbert e Thomas Lövkvist. Il primo, un classe '82, ha già vinto parecchie corse (tra cui il Tour du Haut Var 2004), piazzandosi anche secondo alla Parigi-Bruxelles scorsa (battuto soltanto dall'altro baby prodigio Nick Nuyens) e sesto all'ultima Milano-Sanremo, è un corridore adattissimo alle classiche vallonate ed oggi si è messo in luce con una bella azione culminata col tentativo (represso nel giro di pochi chilometri dai compagni di fuga) di fare il vuoto sull'ascesa verso l'Alto de Altamira; il secondo, svedese dell'84, lascia intravedere ottime doti da passista (lo dimostra il titolo nazionale a cronometro) seguendo il tentativo di anticipare la volata del gruppo promosso da un certo Alexandre Vinokourov, uno che piano sul passo non va (terzo alla cronometro mondiale di Verona).
Un altro folletto che ha seguito la coppia Vinokourov-Lövkvist risponde al nome di Vincenzo Nibali, che forse si muove un po' troppo in ritardo rispetto allo svedese (e di fatto funge da punto di appoggio per il rientro del gruppo sui battistrada), ma dimostra comunque grandissime doti di accelerazione e di potenza, annullando in poco meno di un chilometro gli 8" che separavano i due di testa dal plotone. L'altro componente del team, Bradley McGee, coglie un sesto posto di tappa, anche se viziato da un taglio di strada non troppo signorile nei confronti di Cunego che lo stava passando. Ma McGee non è tipo da scorrettezze, e siamo sicuri che i due avranno già chiarito.
L'altra faccia del Giro dei Paesi Baschi sono quei corridori che proprio non hanno digerito i percorsi spagnoli. Già ieri tre ritiri illustri: Koldo Gil Pérez (Liberty Seguros-Wurth), Andreas Klöden (T-Mobile Team) e Samuel Sánchez González (Euskaltel-Euskadi), e se per i primi due gli appuntamenti più importanti verranno più in là (anche se dal primo dopo l'affermazione alla Vuelta a Murcia ci si aspettava qualcosa di più) ecco che per il basco di Gorospe gli appuntamenti per le Ardenne e per quella Liegi che tanto ama sono sempre più imminenti: poco importa che i piani alti dell'Euskadi si addossino le responsabilità dell'andamento della squadra, colpe che rimandano ad una scarsa propensione verso il Pro Tour e l'obbligo dell'invio di una squadra nella Campagna del Nord, qui i problemi restano, e non si chiamano soltanto Sánchez González, ma anche Iban Mayo Diez ed Aitor González Jiménez. D'altro canto Haimar Zubeldia Agirre sembra quantomeno in forma migliore degli altri tre capitani degli arancioni.
Oggi invece, lasciano la corsa altri tre corridori: Marcos Serrano Rodríguez (Liberty Seguros-Wurth), Carlos García Quesada (Comunitat Valenciana-Elche), scatenato attaccante della seconda tappa, e soprattutto Franco Pellizotti (Liquigas-Bianchi) che, al contrario di un Dario David Cioni dedito alla causa del capitano Di Luca (oggi abbiamo visto il campione italiano contro il tempo tirare il plotone alla caccia dei primi fuggitivi), qualche velleità di ben figurare ce l'aveva, almeno fino all'Amstel Gold Race. Evidentemente il Delfino di Bibione è in fase calante di condizione, anche perche è dal Giro del Mediterraneo che è in palla. Peccato, ma comunque Di Luca può far dormire sonni tranquilli a Roberto Amadio in casa giallo-verde-blu Liquigas.
Appuntamento alle due semi-tappe di domani: un arrivo in salita la mattina ed una cronometro ondulata nel pomeriggio: Davide Rebellin, Denis Menchov, Alejandro Valverde Belmonte, Bobby Julich, Constantino Zaballa Gutiérrez e David Etxebarria Alkorta sono i nomi su cui puntare per la vittoria finale, ma nessuno toglie che Cunego, Di Luca o magari Basso e Bertagnolli possano farci divertire nella tappa mattutina. Ed il ciclismo, si sa, è bello proprio perché riesce sempre (o quasi) a smentire tutti.

Mario Casaldi    




La perla
Valverde Belmonte sceglie come ruota di riferimento Danilo Di Luca, ma quando quest'ultimo lancia la volata inseguendo Martín Perdiguero verso le transenne, Alejandro non decide di seguirlo, ma opta per la carreggiata centrale. Lo spagnolo resta al vento per molti metri, ciò nonostante, grazie ad una disarmante dimostrazione di potenza, riesce a battere gli avversari di oggi con una bicicletta abbondante di vantaggio. Una tattica che potrebbe ripagarlo anche in un arrivo come quello dell'Amstel Gold Race. Lucidato.

L'errore
La Phonak Hearing Systems si è sobbarcata sia ieri che oggi il lavoro ingrato e sfiancante di tirare il plotone dei migliori per riprendere i fuggitivi. Evidentemente la squadra ha (o aveva?) molta fiducia in Miguel Angel Martín Perdiguero, che difatti è una delle ruote più veloci del gruppo. Quando i fuggitivi sono ripresi, tutti gli otto componenti del team sono davanti in fila indiana a 15 chilometri dall'arrivo, tattica che una squadra forte e collaudata come la Fassa Bortolo di Petacchi e Ferretti non si sognerebbe mai di attuare perché si rischia di arrivare nei chilometri conclusivi e decisivi troppo stanchi. Infatti negli ultimi due chilometri la squadra, stanca, rallenta, iniziano scatti e controscatti che costringono il capitano della squadra a cucire lo strappo: poi ai 200 metri Martín Perdiguero parte, ma dopo 50 metri avverte la stanchezza patita e si fa passare da Valverde Belmonte, al centro, e da Danilo Di Luca, alla sua destra. Meccanismi da oliare, in fretta.

M. C.

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano