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Giro del Trentino, il diario di Daniele Colli

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La quarta tappa
Come sono contento! Alla fine della tappa non facevo che chiamare e mandare SMS... ero tutto un concentrato di emozioni, sensazioni difficilissime da riportare. Ma un diario è un diario, e va onorato fino in fondo con impegno... ma è un diario o una corsa!?
Ieri finalmente c'è stata una partenza tranquilla, anche se dopo dieci km c'era una bella salita con pendenze fino al 15%; in gruppo si respira grande tranquillità e si avverte il pensiero per l'ultimo sforzo. Dopo 30 km effettuati a velocità blanda, ecco che qualcuno si prende la briga di scattare e dentro di me spero inconsciamente che la fuga vada in porto, anche perché le mie gambe inizialmente non erano il massimo che potessi aspettarmi, anzi, sulla seconda salita rimango leggermente attardato grazie ad uno scatto di Casagrande che ha spaccato il gruppo. Sei chilometri con Honchar e Simoni, dai cui visi scorgo una leggera preoccupazione, anche se ne avevano eccome per rientrare, ma forse sono rimasti sorpresi da una mossa inaspettata, oppure hanno affrontato la salita nelle posizioni di retrovia e si sono trovati tagliati fuori.
Per fortuna si rientra dopo poco, anche perché nei chilometri che seguono incontriamo un forte vento ed ogni tentativo di fuga praticamente si auto-stoppava. Poi la Fassa Bortolo ci metteva anche del suo, difatti a 10 km dall'arrivo è gia tutta compatta per Aug! A 4 km dall'arrivo siamo tutti vicini, anche perché pare che saremo davvero tanti a disputare la volata, o comunque a volerci provare, e si prende qualche bel rischio. A 3 km assisto ad una brutta caduta di un paio di corridori, ma fortunatamente io riesco a frenare ed evitare il ruzzolone. Negli ultimi km ero dietro al mio compagno Gasparotto e, nel caso avesse perso posizioni, avrei dovuto dargli una mano a risalire in testa al gruppo. Gli altri compagni avevano già svolto il loro compito di tirare, ieri siamo stati veramente una squadra compatta, chissà se sarà stato per le poche salite...
L'arrivo presenta un lungo rettilineo e una semicurva ai 200 metri, in mente avevo duemila soluzioni per vincere, ma credo fossero tutte vietate dal regolamento... A 2 km la Fassa prende le redini del gruppo, la velocità aumenta, ora siamo tutti in fila indiana e si sgomita un po' per tenere le posizioni. Detto così può sembrare poco, ma sappiate che sgomitare a 60 km/h non è affatto bello!! Sento di avere gambe buone per disputare la volata e sono posizionato dietro ad Aug. Il mio compito però è quello di scortare Gasparotto, e quindi lo faccio entrare al posto mio e mi raccomando di tenere quella posizione, ero convinto che, dopo il lavoro del team di Ferretti, l'estone avrebbe avuto la ruota da curare maggiormente.
Io mi defilo e cerco uno spazio un po' più dietro, missione impossibile, anche perché nessuno dei navigati avversari mi ha fatto "infilare"; trovo spazio soltanto intorno all'ottava o nona posizione, la Fassa effettua come al solito un lavoro ottimo, anche se io sono tentato ad anticipare la curva, ma ho paura di fare danni e rimango al mio posto. So che la mia posizione non può permettermi di vincere, sono consapevole che è impossibile passare otto persone in duecento metri; affronto la curva bene, Gasparotto rimane un po' chiuso con Khalilov e lo sento quasi gridare... alla fine lui arriva secondo ed io terzo in gran rimonta, ed i rimpianti ci sono perché forse se non rimaneva chiuso avrebbe potuto vincere. Ha rischiato veramente di finire sulle transenne; dopo l'arrivo qualche parola, ma per fortuna finisce tutto lì. D'altra parte chi è davanti ha sempre ragione, purtroppo.
Il primo podio è una bella sensazione, non trovo tante parole per raccontarvela, anche se un pizzico di rammarico per la consapevolezza di aver buttato qualcosa di più c'è, non lo nego, ma va subito tolta. Ho ripensato al GP Liberazione dell'anno scorso, e realizzo che ci sono quasi; difetto ancora di maturità, pero questo piazzamento mi dà morale per continuare a lavorare come ho fatto in questo mese, anche alla luce di tutti i problemi che ho avuto... Ohi, poi non scordiamoci che questa è la mia quarta gara... che voglio di più? Beh, magari un 1 al posto del 3...

Daniele Colli (Professionista della Liquigas-Bianchi)

(a cura di Mario Casaldi    )




La terza tappa
Stamattina qualcuno, non ricordo bene chi (ancora non ero troppo sveglio si vede), a colazione mi ha chiesto se per caso fossi un pochino stanco... vista la mia faccia stravolta dopo il tappone di ieri sarebbe stato difficile dire di no; allora rispondo: «Ma chi, io?? No... è solo un'impressione... sono finito come un calzino!!».
A colazione non mangio troppo, dopo 20 km c'è la prima salita, e mangiare troppo vorrebbe dire affaticare il fegato e le gambe, quindi è meglio alimentarsi di più in gara. Alla partenza veniamo a conoscenza dell'incidente che ha avuto Gobbi ieri alla Freccia Vallone, certo che per la Domina Vacanze non è proprio iniziata bene la stagione, hanno avuto parecchia sfortuna.
Si parte da un paesino in montagna che si chiama Rumo; la partenza è in discesa, ma dopo pochi chilometri inizia un falsopiano. Ci sono già i primi scatti, ed in gruppo oggi ci si lamenta abbastanza, forse per l'andatura troppo elevata. Noè, dall'alto della sua esperienza, mi consiglia di stare davanti perché secondo lui la salita sarà affrontata a ritmo davvero elevato, ed infatti si è così rivelato. Ovviamente il ritmo forsennato dei primi ha indotto i corridori meno bravi in salita a ritrovarsi in un gruppetto, almeno in questo modo si può pensare di poter rientrare in discesa.
La salita scollina vicino a Madonna di Campiglio, il ds Mariuzzo mi passa accanto con l'ammiraglia e mi consiglia di tenere la ruota di Galletti, uno che sa come si fa a rientrare! Scelta azzeccata, visto che rientro sul gruppetto e riusciamo a rientrare anche sui primi. Conoscevo già l'ultima salita, anche se non so dire se questo si è rivelato un bene o un male, ma sapevo che era dura! Da 39x23!
Cerco di tenere davanti Wegelius, lo incito a non mollare, ma oggi è veramente affaticato e la salita, con punte al 15%, non permette di respirare. Nulla da fare, scolliniamo vicino ai primi affrontando una discesa tecnica molto vicina alle rocce a tutta velocità, ma nulla da fare... arriviamo con un gruppetto a 12 minuti, ma dietro ci sono ancora molti corridori.
Peccato per oggi, ma sono stanco veramente, nonostante questo però le gambe girano meglio di ieri, e vedremo domani come andrà, con la speranza che per una volta si possa partire un po' più piano!! I massaggi cominciano a diventare pesanti e le tossine aumentano, quindi ora bisognerà gestirsi bene tenendo magari una pedalata un po' più agile.
Cercherò di attaccare domani, me lo sento, ovviamente visto che in classifica ho diversi minuti per vincere il Giro del Trentino gli altri dovrebbero finire tutti fuori tempo massimo e quindi spero che il mio ritardo in classifica contribuisca a lasciarmi andare. Domani è la tappa meno dura, ma tutto dipenderà dalle sensazioni che avvertirò in serata odierna ed in mattinata domani. I grandi del Giro (d'Italia, intendo) ancora lasciano fare, però diciamo che la loro condizione è molto buona. Se devo fare un appunto, direi che ancora non c'è il "fenomeno" della situazione capace di fare la differenza. I valori attuali sono molto livellati.

Daniele Colli (Professionista della Liquigas-Bianchi)

(a cura di Mario Casaldi    )




La seconda tappa
Ieri sera torta e spumante, ci volevano proprio. Poi se il tutto è condito da due risate con gli amici, anche il rientro in camera con un pizzico di stanchezza è ben accetto. Il telefono ieri impazziva per me, tutti gli auguri... come sono importante!! Prima di andare a nanna riservo un'occhiata di riguardo alla tappa odierna: ecco, ora potrei avere incubi... cerco di guardarla al contrario, così sembra ci siano più discese.
Stamattina facciamo una colazione abbastanza abbondante, oggi è lunga e dura e bisogna mangiare a dovere: appena finito il primo pasto, ecco la porzione di carboidrati con la pasta e con il ds Mariuzzo che continua a prenderci in giro facendoci ridere. La riunione anche oggi è semplice, Mariuzzo scherza su di me (ma anche su altri, eh!) dicendo: «Ma che corridore sei? Ma chi ti ha chiamato qui?», giusto per mettere allegria prima della gara. Dalla riunione era uscito fuori che oggi bisognava stare attenti alla Ceramica Panaria e cosi si è rivelata la tappa; i primi km si sono percorsi ancora una volta a velocità folle, compresa la prima salita affrontata a ritmo davvero elevato. Rimaniamo una cinquantina in testa, ma in discesa sono molti i rientri, anche se la discesa è tecnica ed il clima molto rigido ghiaccia le gambe.
Il lavoro è sempre sulle spalle della Miche, ma anche i Naturino vogliono riprendere la fuga: evidentemente Casagrande punta a questa tappa. Sulla salita dell'arrivo (da ripetere tre volte) mi stacco con un folto gruppo, davanti intanto si susseguono gli scatti in pianura e in discesa andiamo davvero forte. Ci siamo staccati perché avrebbe avuto poco senso cercare di tenere su di una salita di 10 km da percorrere tre volte, quindi è meglio andare con il proprio passo; con me c'è anche Mariano Piccoli, acclamatissimo dai tifosi di casa sua, poi ci sono anche Corioni e Rigotto (neopro' come me), ed intanto dietro qualcuno si è fermato.
Il mio cardiofrequenzimetro all'arrivo segna "solamente" 3000 metri e più di dislivello... che tappa dura!!! In albergo intanto ci è arrivata la notizia della vittoria di Danilo in Belgio e tutti l'abbiamo accolta con immenso piacere e con un grosso boato, e penso che avevo ragione ieri quando l'ho pronosticato vincente. Anzi, vi dirò di più: penso che farà anche domenica un risultato importante, sull'onda del successo non semplice da cavalcare, ma di sicuro bello da vivere.
Oggi qui i "big" si sono guardati un po' troppo ed hanno perso diversi minuti; Simoni era abbastanza tranquillo come peraltro gli altri. Sono arrivati tutti insieme, anche se Sella ha guadagnato un po' di terreno, quasi due minuti, mentre gli altri ne hanno persi quattro, cioè il doppio dal vicentino della Panaria. Domani vedremo la squadra di Reverberi come correrà, anche perché oggi hanno attaccato tanto, ma domani con la maglia sulle spalle di Pérez Cuapio le carte cambieranno in maniera inevitabile. Anche se con i big a 4 minuti sarà difficile perdere per il messicano.
Aspettiamo domani, anche se mi hanno detto che è dura: dicono ci sia una salita da 39x25, dal canto mio sono già pronto alla faticaccia...!! Mentre sono nel gruppetto, apprendiamo la vittoria di Muraglia; qualcuno mi fa: «Chi ha fatto secondo?», ed io rispondo: «Cinese!!».
Sarà stata la stanchezza o i fisici stravolti, ma qualcuno ci ha messo un po' per capire la battuta; poi comunque abbiamo riso tutti!! Anche perché con 20 minuti di ritardo, dato che ce la siamo presa davvero con calma, calcolando anche bene il tempo massimo, era l'unica occasione per farsi due risate.

Daniele Colli (Professionista della Liquigas-Bianchi)

(a cura di Mario Casaldi    )




La prima tappa
Caro diario, che bel compleanno...!! Ho compiuto 23 anni, ma di fatto ne ho persi due di vita! Maledette le salite!!!
Sono in stanza con Marco Righetto, reduce dal periodo in Belgio: mi racconta le emozioni che certe Classiche sanno dare, il boato dello stadio della Roubaix (l'hanno riservato anche a lui che è entrato con 20 minuti di ritardo)... una cosa stupenda! A colazione si parla un po' del Giro di Aragona, abbiamo Wegelius in gran forma e noi siamo a disposizione sua e di Noè. Prima della corsa svolgiamo la solita riunione con il ds Mariuzzo, anche se in una tappa con l'arrivo posto in salita c'è obiettivamente poco da dire; pero è importante che ognuno di noi conosca il suo ruolo il mio era quello di entrare in qualche fuga numerosa e tenere davanti i due capitani prima della salita.
Al foglio di partenza, molti spettatori e bambini ci aspettano. Tra i più acclamati c'è sicuramente il padrone di casa, al secolo Giberto Simoni. Ci si ritrova tutti, si chiacchiera un po'... poi si parte... Ritrovo un sacco di amici che correvano con me l'anno scorso tra i dilettanti, tra cui Pozzovivo, Rigotto, Visconti e molti altri. Tutti mi hanno chiesto dove fossi finito...
Oggi è il mio compleano, ma agli organizzatori non interessa, visto che il tracciato è duro; mi han fatto proprio un bel regalo. Oggi punto a salvarmi, a non faticare troppo prima dell'ultima salita, anche se prendo un bel po' di aria per tenere davanti Noè: come sempre faccio il contrario di quello che penso. Inizia la salita e percorro i primi 3 km in seconda posizione a ruota prima di Pérez Cuapio e poi di un atleta della Naturino. La salita misura 11.5 km, ma dopo 4 km comincio a faticare e decido di andare su con il mio passo: è inutile tenere duro in questi casi, tanto prima o poi mi sarei staccato. Nonostante questo, rimango un bel po' vicino a loro, anche perché il ritmo non è folle, anzi, tutti aspettano.
Prima e durante la salita siamo stati accompagnati da un'insistente pioggia ed un freddo che di certo non ci ha aiutato. Devo ammettere che in queste condizioni vedere gente sulla salita finale è stato bello, bello davvero: qui si vede la vera passione e noi non possiamo non ringraziare gli appassionati che sempre ci dimostrano il loro affetto ed il loro appoggio.
La corsa per noi della Liquigas è andata bene, visto che i nostri due capitani hanno concluso l'acesa in sesta e decima posizione con lo stesso tempo del secondo e a tre secondi dal primo. Tutto è ancora aperto, domani è un'altra tappa impegnativa, anche se Niemec è molto forte e vedremo come si comporterà. Per quanto riguarda gli altri protagonisti, ho visto Simoni molto magro, quasi pronto per un grande Giro; anche Casagrande va forte, mentre Tonkov mi stupisce ancora per la sua costanza da applausi.
Qui si va diversamente in salita, è un po' differente dal Giro di Aragona, ci sono un pochino meno scatti, mentre in Spagna su di ogni cavalcavia trovi qualcuno che parte; al contrario, però, in pianura qui in Trentino si va più forte, anche perché si attende la fuga e poi si va regolare, salvo poi nel finale di corsa quando si riprendono i fuggitivi. È quasi sempre un finale scontato di questi tempi ed oggi l'opera è stata compiuta dalla Lampre-Caffita.
Per domani, ancora corsa con Noè e Wegelius, ma tutti noi saremo rivolti con un orecchio verso il Belgio, a maggior ragione dopo domenica scorsa: oggi Di Luca mi ha fatto gli auguri e l'ho sentito davvero molto motivato... altro che accontentarsi!!

Daniele Colli (Professionista della Liquigas-Bianchi)

(a cura di Mario Casaldi    )


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