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Alessandro, rieccoci - Ravenna, Petacchi torna vincente | Cicloweb

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Alessandro, rieccoci - Ravenna, Petacchi torna vincente

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Ah, che liberazione! Dieci giorni di fatica e di delusioni - una dietro l'altra - chiusi finalmente oggi in maniera chiara, limpida, inequivocabile: Ale Jet è tornato, Ale Jet ha sempre la dinamite nelle gambe. Ale Jet, per chi non avesse troppa dimestichezza coi soprannomi, è Alessandro Petacchi, il re degli sprinter, l'uomo più veloce attualmente in sella ad una bici. Una bella collezione di titoli per lui, che però ultimamente si stava sentendo messo in discussione.
Il motivo è presto detto: lui che lo scorso anno conquistò 9 tappe al Giro, in questa edizione 2005 della corsa rosa non ne stava imbroccando una. Ci si sono messi di mezzo anche gli organizzatori, che hanno disegnato una prima settimana densa di trabocchetti e strappetti nei finali, che spesso hanno tagliato fuori i velocisti; e le occasioni in cui si poteva sprintare, ridotte fin qui a due soltanto, avevano visto un doppio successo di McEwen. In entrambi i casi Petacchi non era riuscito a lanciarsi: la prima volta, a Santa Maria del Cedro, lo spezzino si era trovato chiuso nel finale da troppi avversari. La seconda volta, a Marina di Grosseto, una caduta del suo compagno Bruseghin aveva tolto di mezzo l'intero treno Fassa Bortolo a 2 km dal traguardo.
Più Petacchi perdeva, più aumentava la pressione intorno a lui, rendendo via via più complicato il riscatto. A Ravenna, finalmente, l'inversione di tendenza: in una tappa in cui l'unica difficoltà altimetrica veniva affrontata dopo 50 km (sui 139 totali), i velocisti non potevano lasciarsi sfuggire l'occasione. La fuga partita al km 1 (complimenti per la solerzia), e animata da Krauss, da Christensen e da Baumann (che si è però staccato presto), è stata tenuta sotto controllo dal gruppo, che ha impedito che gli attaccanti guadagnassero più di tre minuti e mezzo. Dopo l'Intergiro di Forlì (vinto da Krauss, chi sennò?) a 35 km dalla conclusione, le squadre degli sprinter hanno deciso che era ora di andare a riprendere i battistrada, e li hanno raggiunti a 17 km dall'arrivo.
Da lì in poi è stata preparazione per la volata. Il treno Fassa Bortolo stavolta non ha incontrato intoppi, e ha pilotato alla perfezione Petacchi sul rettilineo finale. Ale Jet non ha dovuto far altro che partire ai 250 metri e andare a prendersi il meritato successo, davanti a un sorprendente Bettini e al giovane Clerc. Detta così, la cosa sembra facile, e non tiene conto delle implicazioni psicologiche del gesto: Alessandro, di natura un po' ipocondriaca, aveva visto un leggero rallentamento di Velo, e terrorizzato dall'idea che qualcuno potesse rimontare è partito con 50 metri di anticipo rispetto al previsto.
Gli è andata bene lo stesso, perché (come tutti i suoi compagni dicono) "sapevamo che se Petacchi faceva finalmente una volata, vinceva a mani basse", ma qualche rischio in più c'è stato. Sottolineiamo questo per chiarire che davvero, quando non si è tranquilli, si incorre più facilmente in errori di valutazione. Alessandro, a nostro modesto parere, avrebbe vinto ugualmente, anche se si fosse lanciato ai 200 metri. Ha voluto anticipare, bene così, la vittoria gli regalerà un po' di quella tranquillità che fin qui gli è mancata, e siamo certi che già da dopodomani lo spezzino saprà ritrovare il filo - appena riannodato - del successo.

Marco Grassi    

 

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