Reportage Lampre - Intervista a Glomser: «Nel 2005 cerco la continuità»
Versione stampabileNel 2003 ti sei aggiudicato la corsa di casa tua, il Giro dell'Austria; nel 2004 sei arrivato terzo dietro Garzelli e Basso nella tappa di Romont del Giro di Romandia, tappa piuttosto vallonata. Le due cose abbinano una certa resistenza in salita ed un discreto spunto veloce. Pensi di essere più un corridore da corsa a tappe, seppur brevi, o da classiche?
(Ride) «Il problema è che non lo so neanche io. Sono un corridore completo: tengo in salita e sono abbastanza veloce, per cui con le mie caratteristiche potrei puntare a qualsiasi tipo di corsa. Io mi sento più adatto alle corse a tappe, dove ho ottenuto i miei migliori risultati. Per le mie attitudini, anche guardando un po' al passato, ho sempre disputato maggiormente dei giri piuttosto che delle corse di un giorno».
Una notizia in esclusiva: parlando con Martinelli, il tuo Direttore Sportivo ha indicato Figueras e Glomser come i possibili corridori da classiche della Lampre-Caffita.
«Martinelli ha ragione. Le qualità che servono per determinati tipi di classiche io le possiedo. Prendiamo la Liegi, per esempio: devi tenere in salita per stare davanti, e devi essere veloce per provare a vincere. Direi che io e Figueras queste caratteristiche le sposiamo completamente».
Il ruolo dell'Austria al Mondiale di Madrid del 2005. Ti senti in grado di giocare le tue carte in ottica iridata?
«Sinceramente non conosco ancora bene il percorso del Mondiale di Madrid, ma credo che non sia duro, no?».
Un po' più duro di quello di Zolder del 2002, ma non troppo.
«E allora in Austria siamo in tanti a poter fare un buon risultato: Haselbacher è veloce, Eisel è veloce, Wrolich è veloce. Io stesso ho detto finora di essere veloce. Siamo tutti in grado, secondo me, di fare bene a Madrid: c'è soltanto da vedere come va la stagione, e capire chi sarà più in condizione a fine settembre».
Una tua aspirazione personale per il 2005: un obbiettivo da raggiungere?
(Ci pensa un po') «Non è una vittoria che mi manca, quello che cerco è più la continuità che non sono mai riuscito a mantenere ed a far vedere. Quando c'è la continuità, io credo che allora arrivino anche le vittorie».