Pantani, Rosa al Gran Sasso - Il Pirata vince e scavalca Jalabert
Versione stampabileL'ultima maglia da leader l'aveva indossata l'anno scorso a Milano, dopodiché era andato a tingersi di giallo al Tour de France. Ma in quel finale di Giro '98 il rosa, il colore del primato, a Marco Pantani era entrato sotto pelle, trasferendosi per osmosi dalla maglia fin dentro le vene.
Oggi, dopo dodici mesi di trepidante attesa, i globuli rosa sono tornati a vorticare freneticamente, affluendo nelle gambe del Pirata, e dandogli la spinta per assestare una netta spallata alla corsa. E il Giro ha ritrovato il suo padrone predestinato.
La tappa che si inerpicava sul Gran Sasso non prometteva clamorosi smottamenti in classifica, ma il maltempo ci ha messo lo zampino, moltiplicando le difficoltà dell'ascesa sul tetto degli Appennini. Fin dalla partenza a Pescara la pioggia ha rotto abbondantemente le scatole a un gruppo da cui Piccoli e Caucchioli avevano fretta di evadere. Ma l'implacabile Giove Pluvio ha accompagnato i due italiani per tutti i 208 chilometri del loro tentativo, che ha visto accumulare ai fuggitivi fino a 11' di vantaggio sul gruppo. Mentre Piccoli e Caucchioli si dibattevano nel sogno di arrivare in porto da soli, dietro le squadre organizzavano le fila in vista del Gran Sasso.
Che Pantani avesse in testa strani tarli lo si è capito quando ha messo a tirare il gruppo i suoi compagni della Mercatone Uno. Fontanelli e Podenzana sono stati i primi a guidare l'inseguimento ai fuggitivi. Il ritmo imposto dai gialloblù del Pirata ha fatto subito delle vittime: i velocisti si sono staccati dopo pochi metri della salita finale. Poi sono passati davanti al plotone, via via più scremato, Forconi e Borgheresi, che hanno annullato quel poco di vantaggio che Piccoli e Caucchioli avevano ancora.
Davanti sono restati i migliori, alla pioggia si è aggiunto un freddo intenso. I primi scatti sono stati quelli di "Chepe" Gonzalez e di Simoni. Ma a smuovere decisamente le acque è stato Jimenez a 3 chilometri dall'arrivo. Lo spagnolo, spalleggiato da Zuelle, è partito quando la strada si è fatta più dura, ma subito c'è stata la reazione di Gotti, Camenzind e Pantani.
Il romagnolo, una volta innestata la marcia in più che ha rispetto a tutti, ha continuato in progressione. Sulle prime gli ha resistito Gotti. Poi neanche lui, e per Pantani è stata l'apoteosi. Negli ultimi 1500 metri il Pirata ha scavato fra sé e gli altri il vantaggio che gli ha permesso di arrivare in testa alla classifica: «Non mi aspettavo di attaccare oggi, temevo il freddo. Ma poi ho visto che stavo bene e ci ho provato: meglio approfittarne, quando è possibile».
Pantani ha ora 38" su Jimenez e 45" su Gotti, ma oggi si dovrà guardare da Jalabert, scivolato a 55", e da Zuelle, a poco più di 2'. Infatti ad Ancona si corre la cronometro, e probabilmente Marco lascerà di nuovo (ma solo temporaneamente) la maglia ad uno dei due specialisti nella prova contro il tempo. No problem, verranno altri monti, e che monti.
GIRO D'ITALIA 1999
8a tappa: Pescara - Gran Sasso (253 km)
Ordine d'arrivo 1. Marco Pantani 2. José Maria Jimenez 3. Alex Zuelle 4. Ivan Gotti 5. Andrea Noè 6. Daniel Clavero 7. Dario Frigo 8. Serhiy Honchar 9. Massimo Codol 10. Oscar Camenzind 14. Laurent Jalabert |
7h09'00" a 23" a 26" a 33" a 42" a 42" a 42" a 58" a 1'00" a 1'00" a 1'05" |
Classifica 1. Marco Pantani 2. José Maria Jimenez 3. Ivan Gotti 4. Dario Frigo 5. Laurent Jalabert 6. Andrea Noè 7. Daniel Clavero 8. Oscar Camenzind 9. Niklas Axelsson 10. Danilo Di Luca 13. Serhiy Honchar |
38h43'17" a 38" a 45" a 54" a 55" a 1'05" a 1'05" a 1'22" a 1'22" a 1'30" a 1'39" |