La Nazionale di Verona
Versione stampabileLo sentite, dentro, il friccicore tipico dell'appuntamento della Nazionale che si avvicina? Il Mondiale è bello soprattutto per questo: per una volta si vedono correre fianco a fianco, insieme e uniti in un unico scopo, i protagonisti più amati del pedale italico. Da qui a Verona, saranno due settimane in cui immaginare tattiche, movimenti, attacchi e difese, e in cui affidare le proprie speranze alla sapienza del capitano non giocatore (è questo, più che un ct), Franco Ballerini. I nomi che possiamo schierare sono altisonanti (e li vediamo sotto); starà a loro, sulla strada, essere degni della loro fama. Non abbiamo dubbi che faranno di tutto per non deluderci. (Ma.G.)
Paolo Bettini
Parte dal pesantissimo ruolo di campione olimpionico, e quindi c'è un motivo in più perché gli occhi di tutti gli siano addosso. Ma ha spalle larghe, ormai, e ad Atene ha dimostrato di saper reggere bene la pressione e i favori del pronostico. Il capitano è lui, tutta l'Italia ruoterà intorno alla sua corsa.
Damiano Cunego
Alla Vuelta è stato forse inferiore alle aspettative, ma è probabile che abbia volutamente forzato poco. In ogni caso nessuno gli toglie i gradi di capitano in seconda: corre in casa, è libero di tentare l'azione da lontano, ma se sarà coi primi all'ultimo giro potrà far valere anche il suo spunto veloce in uno sprint ristretto.
Stefano Garzelli
Ha convinto Ballerini a convocarlo con una Vuelta corsa in crescendo. Adatto al circuito, sa andare bene in salita, ha tenuta e fondo, e non è neanche fermo in volata. Potrebbe essere il terzo capitano, ma più facilmente sarà chiamato a sacrificarsi per Bettini e Cunego. E lo saprà fare.
Daniele Nardello
E' un habituè della nazionale, ha appena contribuito al titolo olimpico di Bettini ad Atene, su di lui si può contare ad occhi chiusi, e come sempre l'esperienza di questo tipo di prove farà di lui una sorta di regista in corsa, di coordinatore dei movimenti degli azzurri, di raccordo con l'ammiraglia.
Dario David Cioni
Una stagione straordinaria, ma sta sentendo un po' la corda dopo cinque mesi al massimo. Franco Ballerini lo ha voluto lo stesso con sé, non per la crono (nonostante sia campione italiano della specialità) ma per la prova su strada. Ad ogni buon conto, sa fare il gregario, e sarà prezioso sulle Torricelle.
Cristian Moreni
Il campione italiano è reduce da due memorabili prestazioni in azzurro: un anno fa a Hamilton stava benissimo e corse alla grande, ma fu male utilizzato; e poi ad Atene è stato parte del quintetto del miracolo d'oro. Alla Vuelta sta accumulando fondo per essere protagonista anche a Verona.
Luca Paolini
Ancora in azzurro il luogotenente di Bettini, che si fida ciecamente del suo compagno di squadra. Anche lui sta correndo la Vuelta, un po' in disparte, ma non c'è bisogno che faccia colpi di testa perché Ballerini sappia che una nazionale incentrata su Bettini non può prescindere da Paolini.
Dario Frigo
Una stagione tormentata dagli infortuni, poi finalmente l'estate ci ha restituito un Frigo a buoni livelli. Un passista come lui serve come il pane in un'Italia che, in questa occasione, sembra un po' "sbilanciata in avanti". Lavorerà nella fase centrale del Mondiale, quel che verrà in più sarà solo positivo.
Ivan Basso
L'uomo che non scatta è stato scelto da Ballerini per le sue capacità di tenere ritmi alti in salita, e il circuito veronese è il più duro degli ultimi anni, quindi adatto all'uomo della Csc. Il quale avrà modo di onorare il terzo posto conquistato all'ultimo Tour de France.
Franco Pellizotti
Con una mossa un po' a sorpresa il ct offre una chance azzurra al friulano, che si è distinto nell'ultimo mese al Giro della Polonia e in un paio di classiche premondiali, dopo una stagione non proprio esaltante. Non è da escludere che possa essere uno dei due candidati al ruolo di riserva.
Leonardo Bertagnolli
Bertagnolli sta a Cunego come Paolini sta a Bettini: e in questa definizione c'è già tutto il senso della sua presenza a Verona. Per non lasciare niente al caso, poi, il gregario di lusso della Saeco ha dimostrato di essere anche un vincente, alla Coppa Agostoni e alla Coppa Placci. Insostituibile.
Emanuele Sella
Rivelazione del Giro d'Italia, è tornato a ottimi livelli nell'ultimo mese, e ha strappato la convocazione facendosi preferire nientemeno che a Gilberto Simoni. Ballerini lo ha chiamato per fargli fare esperienza, potrebbe fare la riserva anche se il circuito veronese potrebbe anche essere adatto alle sue caratteristiche.
Filippo Simeoni
Sappiamo tutto della sua querelle con Lance Armstrong, perciò è bello che sia riuscito a conquistarsi un palcoscenico su cui provare a vendicarsi di tante cattiverie subite in passato. Nessuno gli ha regalato niente, comunque: dopo il Tour è stato perfetto, presente in ogni corsa. Il gregario ideale.
Luca Mazzanti
Spunto veloce e costanza nel tentare le fughe: un corridore particolarmente adatto a una corsa come il Campionato del Mondo. Può avere un ruolo centrale a inizio corsa, magari potrebbe essere uno degli attaccanti della prima ora, permettendo ai compagni di stare tranquilli per un bel po'.
Roberto Petito
Probabilmente è stato l'ultimo a salire sul treno iridato, grazie in special modo alla sua brillantissima prestazione al Giro del Lazio, sabato. In ogni caso non lo scopriamo oggi: è un uomo di fatica come pochi ce ne sono in giro, ma sa anche come si attacca. Un punto di equilibrio nella nazionale d'assalto di Ballerini.
La Crono iridata
Andrea Peron
È il veterano del cronometro azzurro, malgrado la specialità non sorrida praticamente mai ai nostri colori. Porta la sua esperienza nell'ennesimo Mondiale contro il tempo, un posto tra i primi dieci sarebbe un grande premio per la sua abnegazione, ma sarà comunque un obiettivo complicato.
Marzio Bruseghin
Nella sua carriera ha saputo inventarsi cronometro assai convincenti, in particolare nelle grandi corse a tappe, il terreno su cui ha saputo esprimere il meglio di sé (quest'anno quarto a Trieste, al Giro). Proverà a lasciare un segno anche in Veneto, è realistico pensare per lui a un posto nei primi venti classificati.