I cavalieri del Ventoux - Pantani torna a emozionare il Tour
«Rieccoci. Anche oggi il Pirata non sarà tale, anche oggi verrà umiliato da avversari troppo più in forma di lui, anche oggi la salita lo respingerà, anche oggi sarà costretto ad arrampicarsi sugli specchi alla ricerca di alibi impossibili per giustificare un'altra sconfitta cocente».
Mancano 13 chilometri alla fine della dodicesima tappa dell'87esimo Tour de France, la Carpentras-Mont Ventoux. 13 chilometri di ascesa tremenda, contro un colosso di pietra e contro un vento bastardo che soffia impetuoso senza pietà sul gruppo: come se già non fosse sin troppo difficile. C'è qualcuno davanti, gente partita in fuga sin dal mattino, ma non farà troppa strada. I migliori gli sono già addosso, uno ad uno Agnolutto, Nicolas Jalabert, Mattan, García Acosta, Hervé vengono risucchiati. Resisteranno coi protagonisti veri solo Vinokourov e Botero.
Mancano 13 chilometri e Lance Armstrong ha messo i suoi sergenti a tirare il collo al gruppo. Hamilton e Livingston impongono un ritmo che succhia le energie ai rivali della maglia gialla. Zuelle cede, cede Moreau e pure Piepoli. Si staccano Escartin e Jiménez. Otxoa ed Heras. Laurent Jalabert. Mancano 13 chilometri: Marco Pantani perde contatto col gruppetto dei migliori. Molla. Soffre. Sputa l'anima, ma non riesce a tenere le ruote degli spietati americani e di Ullrich, Beloki, Virenque, che invece non lasciano la presa.
A 13 chilometri dalla vetta del Mont Ventoux i tifosi italiani non avrebbero più motivo per continuare ad assistere a una vera debacle: Bartoli, fino alla partenza il miglior azzurro in classifica, si è arreso non appena la strada si è innalzata. Pantani l'ha fatto ora. Fine delle trasmissioni.
Livingston termina fiato e forze, si lascia sfilare, il ritmo del gruppetto torna a livelli più umani: si riavvicina Heras, lo fa anche Pantani, che cerca di non perdere la testa. Restare agganciati ora può significare ritrovare energie inattese più avanti. Ritorna pure Jaja. Poi si stacca ancora, e Pantani con lui.
Attacca Heras a meno 11, risponde Armstrong, si ricompattano, sono in 6: ci sono sempre Virenque, Beloki, Ullrich, è stato ripreso Botero. A 10 dall'arrivo Pantani è dato per morto, e lui ovviamente si rialza sui pedali. Rallentano ancora davanti, rientra ancora lui. Tira Ullrich, Armstrong controlla. Il tedesco forza, il Pirata si stacca per l'ennesima volta. Niente da fare, non ce la fa più. Non è all'altezza.
Finisce la vegetazione, intorno tutto è brullo, sole e vento e pendenze non concedono tregua. Mancano 6 chilometri, la sagoma rosa, il luccichìo della pelata sudata, la sofferenza negli occhi, tutto questo riappare in coda al plotoncino dei migliori.
Incredibile ma vero: Pantani c'è ancora, non ha desistito, intravede un lumicino in fondo al tunnel. Raccoglie tutto quello di cui può disporre, tende tutti i nervi, dà fondo al suo orgoglio e scatta. Scatta, prende tutti di sorpresa. Heras gli va dietro, lui insiste, lo riprendono. Virenque è in difficoltà. A 4 chilometri dalla vetta Marco riparte: il vento lo respinge.
Ci riprova dopo un altro chilometro, lo insegue Beloki, Armstrong si cura solo di Ullrich. A meno 2 Pantani finalmente riesce ad andarsene. Solo. Un sogno ridiventato realtà. Ma Armstrong dà una nuova dimostrazione di potenza, emerge e con quattro pedalate si riporta sull'italiano. I due collaoborano, vanno al traguardo. Il texano, rispettoso, rinuncia alla volata e poi dichiara: "Marco meritava la vittoria, probabilmente potevo ripartire, ma lui meritava di vincere".
E Pantani ha vinto, Pantani di nuovo sul podio, Pantani rinato. "Per una simile impresa mi serviva quella stabilità, quell'autostima che ho ritrovato forse solo oggi. Non ho la condizione sperata, sopperisco con la determinazione, non ho ceduto allo sconforto anche se all'inizio della salita non avevo il giusto colpo di pedale: e dopo una grande sofferenza ho ritrovato smalto e voglia di far fatica". Sensazioni a caldo di un uomo che si è ritrovato. E si è fatto ritrovare, nel modo sperato da tutti: vittorioso su una montagna.
TOUR DE FRANCE 2000
12a tappa: Carpentras - Mont Ventoux (149 km)
Ordine d'arrivo 1. Marco Pantani 2. Lance Armstrong 3. Joseba Beloki 4. Jan Ullrich 5. Santiago Botero 6. Roberto Heras 7. Richard Virenque 8. Francisco Mancebo 9. Manuel Beltrán 10. Christophe Moreau |
4h15'11" st a 25" a 29" a 48" a 48" a 1'17" a 1'23" a 1'29" a 1'31" |
Classifica 1. Lance Armstrong 2. Jan Ullrich 3. Joseba Beloki 4. Christophe Moreau 5. Peter Luttenberger 6. Richard Virenque 7. Manuel Beltrán 8. Javier Otxoa 9. José Maria Jiménez 12. Marco Pantani |
39h24'30" a 4'55" a 5'52" a 6'53" a 7'25" a 8'28" a 8'33" a 9'42" a 9'46" a 10'26" |