Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Fantastico Dekker - Tours a Erik, Bettini primo in CdM

Versione stampabile

Senza timore di essere superati dagli eventi, eleggiamo sin da ora la vittoria più bella della stagione: è questa Parigi-Tours conquistata da Erik Dekker in maniera quasi incredibile, con una fuga iniziata dopo 25 chilometri di gara e rilanciata a 8 dal traguardo, quando sembrava ormai inevitabile il ritorno del gruppo.
Invece il campione olandese, emulo di Virenque che fece un'impresa simile nel 2001, ha lasciato un'impronta memorabile sulla Parigi-Tours, che delle classiche è la più infame nei confronti degli attaccanti: spesso partono, quasi mai arrivano, visto che il percorso favorisce oscenamente i velocisti (ma anche gli sprinter devono avere i loro legittimi e prestigiosi terreni di scontro).
Mancavano a dire il vero i più forti della categoria, visto che per motivi diversi Petacchi e Zabel hanno dovuto rinunciare, e non c'era neanche Boonen, altro nome nobile e potenziale vincente; e Freire, ruota normalmente veloce e in questo periodo velocissima (parla per lui il Mondiale della settimana scorsa), essendo compagno proprio di Dekker, è risultato per questa ragione bloccato per tutto il giorno. In più, a 7 chilometri dal traguardo, una caduta in testa al gruppo ha rallentato l'andatura del plotone, rendendo più difficoltoso l'inseguimento. Si dirà che un simile allineamento di pianeti avviene una volta ogni ventennio, e che gli astri hanno dato una mano sfacciata a Dekker.
Ma l'uomo che vinse tre tappe con tre fughe al Tour (2000) e che si ruppe cadendo in una Sanremo (2003) dopo aver conquistato la Coppa del Mondo due anni prima ha dovuto metterci molto, moltissimo del suo per confezionare questo numero più che pregevole. Se è nell'ordine delle cose trovarsi (volersi trovare) in fuga all'inizio di un'importante classica, e poi anche staccare uno per uno tutti i compagni di avventura, non è invece per niente scontato fare quello che Dekker ha fatto successivamente: una volta subìto il rientro dell'avanguardia del gruppo, riuscire a salvarsi e ad accodarsi a un quartetto fortissimo (Flecha, Astarloa, Davis e Kessler, scusate se è poco), e poi addirittura lanciare in prima persona un nuovo attacco, è una cosa da fenomeni.
Diciamo la verità: quando abbiamo visto l'olandese scattare un'ennesima volta in discesa a 3 chilometri dal traguardo, abbiamo pensato al classico canto del cigno, all'ultimo colpo di coda che la preda ormai in trappola prova, più per orgoglio o per riaffermare un ormai impossibile desiderio di libertà che per reali speranze di riuscire a scappare una volta di più. Infatti su Dekker si è subito riportato Kessler, passista dei migliori.
Ma vedendo il tedesco che non riusciva a mettere il naso fuori dalla ruota del collega, tanto alto era il ritmo tenuto da quello, abbiamo capito che i nostri conti erano destinati a non tornare. Il gruppo riprendeva Flecha e Astarloa e Davis, ma non riusciva ad abbattere il margine dai primi due, trainati dall'andatura, a quel punto incredibile (usiamo questo aggettivo per la seconda volta nel pezzo, ma in questo caso ne abbiamo ben donde), di Dekker.
Ai 150 metri, con l'ombra del plotone su di lui, il campione nazionale dei Paesi Bassi ha intuito che era il momento di stampare sull'albo d'oro della Parigi-Tours quell'impresa che fin lì aveva schizzato, disegnato, dipinto sulla strada. E si è liberato di Kessler, e dell'ipotesi dello sprint di gruppo, con l'ultimo affondo.
Alla felicità di Dekker corrisponde la contentezza di Bettini, che è riuscito a disputare la volata (al contrario di Rebellin, che si è trovato intruppato su un lato della strada) e a guadagnare un sesto posto dorato, che gli regala 32 punti validi per superare il veneto-argentino in testa alla classifica di Coppa del Mondo. 13 vanno a Rebellin (13esimo a Tours), che ne aveva 6 di vantaggio; quindi ora è Bettini ad essere avanti di 13 punti. 13, 13, 13: un numero del destino, che ricorre nella giornata di Davide. Per sapere se sarà fortunato o sfortunato, bisognerà aspettare qualche giorno: sabato il Giro di Lombardia dirà la parola finale su questa appassionante volata.

Marco Grassi

Le pagelle della Parigi-Tours

Dekker - 9
Non prende il voto massimo solo perché è stato aiutato da un po' di fortuna (la caduta a sette chilometri dall'arrivo che ha ridotto per un po' l'andatura del gruppo), ma è stato straordinario a credere sempre nella vittoria su un terreno che sembrava di esclusiva proprietà dei velocisti.

Bettini - 7
Dimenticare Verona era il primo obiettivo, conquistare la maglia il secondo. E' riuscito in entrambe le imprese. I punti di vantaggio su Rebellin però sembrano troppo pochi da mantenere in una corsa come il Lombardia.

Rebellin - 7
Ha fatto quel che ha potuto su un percorso così poco adatto a lui. La sua 13esima posizione è quasi un miracolo. Resta il favorito per la vittoria finale della Coppa del Mondo, ma al Lombardia dovrà attaccare. Ma perché non si è concesso ai microfoni della Rai?

Freire - 7
Ha onorato con un bel terzo posto la maglia di campione del mondo che indossava per la prima volta dopo il successo di Verona. Preceduto allo sprint soltanto da Hondo. E pensare che alla partenza aveva dichiarato che forse non avrebbe concluso la corsa: un grande campione.

Quinziato - 6
Nella fuga giusta con Dekker. Non ha resistito fino alla fine ma ha dimostrato tutte le sue qualità. Sembrano dimenticati, finalmente, tutti i problemi di inizio stagione.

Moreni e Mazzoleni - 5
Somno partiti nel momento sbagliato, quando davanti andavano a tutta e indietro il gruppo inseguiva. Sono rimasti per qualche chilometro a bagnomaria sprecando energie preziose. Hanno sbagliato il tempo dell'attacco. Peccato perché sembravano entrambi in palla.

Astarloa - 4
E' scattato in contropiede subito dopo la caduta in gruppo. Quanto meno inelegante.

La chiave tattica

Senza la caduta a sette chilometri dall'arrivo probabilmente lo svolgimento della corsa sarebbe stato diverso. Forse Dekker sarebbe stato ripreso e Bettini non avrebbe perso preziosi gregari. Ma le cadute fanno parte del ciclismo e Dekker, aiutato da un po' di fortuna, ha vinto con pieno merito. Così Bettini, anche senza compagni di squadra, è riuscito a conquistare un buon sesto posto e a scavalcare Rebellin. Del resto era quasi scontato che le cose andassero in questo modo. La Parigi-Tours è classica per velocisti che abbiano anche un po' di fondo, proprio come Freire e Bettini. Rebellin avrebbe dovuto inventarsi qualcosa, ad esempio provare a mandare in fuga qualcuno che potesse portar via una decina di corridori per diminuire, in termini di punti, il gap con Bettini e demotivare lo sprint dei velocisti per una piazza poco importante. Ma era davvero difficile e il veneto ha provato l'unica carta che aveva a disposizione, partecipare allo sprint e portare a casa comunque qualche punto. La sua corsa vera è il Lombardia di sabato. Lì, se ne avrà, dovrà mettere molto spazio tra sé e il rivale.

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano