Il Portale del Ciclismo professionistico

.

C'è Santi in Paradiso - Pérez Fernández domina a Sierra

Versione stampabile

Santiago Perez non è più di primo pelo. Ha 28 anni, qualche travaglio alle spalle, e fino a ieri l'unica corsa che aveva vinto da professionista era una non vittoria: la tappa di Limone Piemonte del Giro 2002, che era stata conquistata sulla strada da Garzelli, ma che venne tolta al varesino in seguito alla squalifica doping frutto del Probenecid. Perez era arrivato secondo, e a tavolino divenne primo.
Per il resto, in questi anni ha sempre dimostrato una certa solidità, tipica, nelle corse a tappe, dei corridori spagnoli (come spiegare, altrimenti, il fatto che attualmente tra i primi 31 della Vuelta 28 - gli altri sono Garzelli, Cunego e Landis - siano sudditi di Re Juan Carlos?). Ma mai aveva evidenziato il guizzo del campione.
Per questo Santiago Perez iscrive a pieno titolo il suo nome nell'albo (fitto, negli ultimi anni) delle grandi sorprese della più importante gara a tappe iberica. Aveva già vinto a Granada ieri, con uno scatto in salita sul Monachil e una bella difesa in discesa. Aveva forse impressionato maggiormente qualche giorno fa, all'Osservatorio Astronomico di Calar Alto, quando era stato l'unico a reagire positivamente agli attacchi di Heras. Oggi, invece, il buon Perez Fernandez è stato letteralmente stratosferico.
Perché non si può definire con un altro termine un corridore che rifila 1'07" a Valverde, 1'51" a Heras, 3'18" a Mancebo, 4'24" a Nozal, 4'47" a Sastre. Il tutto in nemmeno 30 chilometri, anche se 30 chilometri di una difficoltà enorme. L'impresa del corridore della Phonak è tanto più rilevante se si considera che lo spagnolo era in testa sin dal primo intertempo, posto dopo 13 chilometri per metà pianeggianti e per metà in salita. Quindi è andato bene sia sul piano che in pendenza.
La domanda (una delle tante) nasce spontanea: se Hamilton non fosse andato a remengo, Perez Fernandez si sarebbe imposto all'attenzione generale in questo modo? Oppure si sarebbe sacrificato in un oscuro lavoro di gregariato? E' un dubbio che ci frulla in mente da un po' di tempo, per esempio da quando al Tour vediamo i compagni di Armstrong fare mirabilie su ogni terreno: se avessero campo libero, forse anche loro saprebbero lottare per il podio.
Ma il ciclismo ha regole ferree, e a volte crudeli; e quando il caso pone qualcuno davanti al treno della vita, quel qualcuno dev'essere sveglio e bravo a prenderlo al volo. Un po' quel che sta succedendo a Santiago in questi giorni.
La cronoscalata di Sierra Nevada, se ha consacrato Perez Fernandez, ha anche riaperto per benino i giochi di alta classifica. Heras ha un po' zoppicato (ma è stato frenato da un problema meccanico) in confronto a Valverde, che al contrario è stato brillantissimo e si è portato a soli 5" dalla maglia oro. Alle spalle dei due incombe proprio Perez (ma è ancora a 1'45", il margine per la coppia d'avanguardia è tutto sommato sicuro, per il momento), mentre Mancebo si è difeso bene e non è possibile che, a 2'02" dalla vetta e a una settimana dalla fine, non tenti qualcosa per far saltare il banco.
Nozal si è invece ridimensionato (proprio non appena gli avevamo dato un'apertura di credito, accidenti a noi!), e a 3'45" sarà il caso di zittire gli eventuali grilli nella testa. Gli italiani: Garzelli non va male, ma neanche al livello dei migliori, quindi si può dire che stia facendo il suo. Cunego, ormai è chiaro, corre un po' di conserva, non si sfianca, accumula fondo nelle gambe in attesa di tramutarlo in brillantezza nella settimana iridata. Forse in futuro Damiano riuscirà a correre due grandi giri da protagonista (anzi, senza forse). Per ora, e facciamo ammenda per essere stati troppo ottimisti alla vigilia di questa Vuelta, ha dimostrato di avere ancora molto da imparare. Però c'è di buono che la sua presenza in Spagna gli serve proprio a questo: a imparare.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano