Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Amici: Pro Tour, scelte arbitrarie - L'organizzatore del Giro dell'Emilia si sfoga

Versione stampabile

Il calendario ciclistico 2005 presenta importanti novità, prima tra tutte il Pro Tour, fortemente voluto dall'Uci nella persona del suo mentore e Presidente Hein Verbruggen.
A tutt'oggi però non ne sappiamo più di tanto. Si è parlato molto a tal proposito; si è detto che gli organizzatori delle grandi gare a tappe non ne fossero troppo entusiasti, gli stessi sponsor nazionali più rappresentativi hanno riflettuto a lungo prima di iscriversi, e si è assistito anche ad una fusione tra le squadre Lampre e Saeco confluite nella nuova compagine Lampre-Caffitta, forse per meglio affrontare gli impegni ed i nuovi oneri che il nuovo calendario e regolamento comportano.
Ci siamo fatti aiutare in questo approfondimento da uno tra gli organizzatori più affermati e sicuramente anche più "illuminati" dell'intero panorama ciclistico: il bolognese Adriano Amici. Presidente del G.S. Emilia, annovera tra le sue perle il Giro dell'Emilia-GP Granarolo ed il GP Beghelli in primis, oltre alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, il Trofeo dell'Etna, la Due Giorni Marchigiana, il Criterium Marco Pantani ed un'ultima gara da definire, già iscritta nel prossimo calendario al giorno 17 settembre 2005.
Tali referenze fanno di Adriano Amici uno stimatissimo organizzatore apprezzato in tutto l'ambiente, oltre che un profondo conoscitore del ciclismo professionistico in tutti i suoi risvolti.
Signor Amici, qual è il suo pensiero riguardo al Pro Tour?
«Attualmente il progetto non è ancora troppo chiaro. Possiamo sintetizzare così: l'Uci in base a propri criteri valutativi iscrive una determinata corsa al Pro Tour; se ottiene l'adesione, richiede un impegno quadriennale a delle cifre esorbitanti. I vantaggi in teoria dovrebbero consistere in un maggior prestigio che dovrebbe essere riconosciuto alle gare facente parti di questa speciale qualifica. Ovviamente quando però si prospetta un quasi raddoppio del budget di spesa per allestire un evento Pro Tour e non si contrappongono vantaggi certi, il progetto zoppica. Del resto, agli stessi organizzatori non è stato chiesto di inoltrare richiesta per l'iscrizione al Pro Tour; come già precisato, le scelte sono state fatte dall'Uci con metodi del tutto arbitrari».
Che cosa non condivide di queste scelte?
«Innanzitutto ci si chiede perché all'Italia, paese leader e guida del movimento, siano state riconosciute 32 giornate di gara contro le circa 45 riconosciute alla Francia. Un progetto così importante richiedeva maggiore riflessione; bisognava proporre agli organizzatori un disegno ben chiaro e definito, che potesse implicare risposte valutate con criteri di marketing e managerialità».
Al momento l'iscrizione al Pro Tour che cosa comporta?
«Come ho già detto, implica intanto un vertiginoso aumento dei costi organizzativi ai quali però non fanno riscontro vantaggi certi, proprio perché il disegno non è chiaro. Ad oggi non si conoscono quelli che saranno i diritti televisivi e nemmeno le strategie di marketing che il progetto racchiude. Mi spiego: se all'organizzatore venissero garantiti un certo numero di minuti televisivi a livello europeo o magari intercontinentale, i maggiori oneri potrebbero essere coperti da sponsor che, attratti da una pubblicità del marchio in larga scala territoriale, sarebbero interessati al progetto. Tuttavia senza certezze, difficilmente si può proporre e di conseguenza pianificare».
La sua gara più prestigiosa, il Giro dell'Emilia non farà parte del Pro Tour, per essa sarà riconosciuta una qualifica di corsa Hors Categorie, può spiegarci le differenze tra questa qualifica rispetto alle altre?
«Anche qui al momento la confusione la fa da padrona. Di certo è che ci saranno da pagare montepremi più alti. Certi team iscritti al Pro Tour pretenderanno ingaggi dai 7.000 euro in su, senza che magari ti siano date garanzie di iscrizione di questo o di quel campione; sarà il team nel suo insieme che potrà valutare la richiesta. Questo problema si estende ovviamente anche per le prove qualificate come 1.1».
A proposito di questa qualifica, diversi organizzatori di gare consolidate hanno protestato per aver visto la propria prova essere riconosciuta allo stesso livello se non addirittura surclassata da altre di recente nascita e di scarsa tradizione.
«È ovvio! Con il riconoscimento della medesima qualifica, competizioni consolidate hanno avuto un declassamento e non certo una promozione. Una distinzione più netta avrebbe stimolato gli organizzatori a fare meglio, magari anche a spendere un po' di più per avere starting-list di maggiore prestigio. Senza una politica meritocratica, saranno esclusivamente la moralità e l'impegno personale a indurre gli organizzatori a cercare di allestire una gara di prestigio da proporre agli sponsor ed agli appassionati. Sarebbe però opportuno che tale impegno fosse coronato anche dal riconoscimento di una qualifica più importante».
Per quello che riguarda le sue gare, in particolare il Giro dell'Emilia-GP Granarolo ed il GP Beghelli, come ha cercato di tutelarsi a fronte di queste nuove vicissitudini?
«Devo dire che nel nostro caso sono intervenuti i gruppi sportivi a richiederci una strategia comune nel reciproco interesse».
Può spiegarsi meglio?
«Certamente! In un primo tempo queste due prove erano collocate nel calendario rispettivamente al 10 e 11 settembre 2005. I gruppi sportivi più titolati, che avrebbero però dovuto essere impegnati in quel periodo in prove Pro Tour quali Vuelta e Giro di Polonia, ci hanno allora inoltrato richiesta di posticipare gli eventi all'8 e 9 ottobre 2005, garantendoci in cambio la loro adesione».
Non ci saranno concomitanze in quel periodo?
«Ci sarà il giorno 9 ottobre 2005 la Parigi-Tours valida come prova Pro Tour, ma senza nulla togliere alla corsa francese, essendo questa gara per velocisti, credo che corridori completi preferiscano optare per competizioni come le nostre».
Ci può puntualizzare l'importanza della televisione nell'evento ciclistico?
«È fondamentale! La presenza della televisione può condizionare o meno l'adesione di un potenziale sponsor. Anche qui però è basilare studiare preventivamente opportune strategie».
Cioé?
«Faccio l'esempio degli eventi sopra citati. Premesso che i palinsesti televisivi sono di per sé complessi e rispondono in gran parte a logiche di audience, bisogna precisare che nel caso della Rai e più in particolare del suo canale sportivo RaiTre, il giorno riservato allo sport è il sabato. Gli altri giorni feriali il palinsesto prevede programmi didattici per bambini che tenuto conto anche dell'orario pomeridiano, garantiscono maggiore share rispetto allo sport. L'evento sportivo gode allora di maggiori spazi sul satellite. Il canale satellitare non deve però essere considerato una sorta di purgatorio; quando una competizione ciclistica fa capo a sponsor come Beghelli che svolge importante attività all'estero, il satellite rappresenta sicuramente un mezzo più appetibile rispetto al "chiaro" che ha una diffusione limitata all'ambito nazionale. Proprio per questi motivi, come dicevo appunto in precedenza, anche il Pro Tour deve rispondere a progetti precisi e non arbitrari».
Al di là del pubblico televisivo, quest'anno c'è stata meno gente sulle strade ad assistere alle gare ciclistiche?
«Non per presunzione, ma per quanto riguarda le mie corse, direi esattamente il contrario. Del resto lo vado predicando da diversi anni; non possiamo limitarci alla sola competizione, bisogna prima creare "l'evento dell'avvenimento". A Catania per esempio, considerando che in tutto il Sud c'è veramente fame di ciclismo, sulle strade del Trofeo dell'Etna si contavano più di centomila persone. Precedentemente però, si era fatta un'informazione capillare partendo dai licei, dalle fabbriche ed avevamo tappezzato le città di cartelli murali; l'avvenimento non poteva passare inosservato.
Grazie ad una opportuna preventiva informazione, bagni di folla si sono registrati anche sulle strade della Settimana Internazionale, a Riccione, a Misano Adriatico, a Faenza ed a Sassuolo. Il Giro dell'Emilia poi, ha rappresentato per me una scommessa vinta da più parti. Siamo riusciti a far posticipare l'incontro di calcio Bologna-Roma per non incorrere in problemi logistici ed abbiamo anticipato la corsa di un'ora. Ebbene, nonostante questa concomitanza, sul percorso c'erano veramente tante persone, per non parlare poi dell'affluenza nella zona di San Luca, felice ed ormai collaudatissimo punto d'arrivo.
È fondamentale curare l'avvenimento in tutti i suoi minimi particolari; anche durante la competizione devi badare all'accoglienza degli ospiti, devi saper diffondere in positivo l'immagine della gara curando bene ogni cosa. Ovviamente proprio per questi motivi, ritengo sbagliata la logica dell'Uci di voler fare di tutta l'erba un fascio e relegare tutte le gare nella categoria 1.1. La selezione basata su criteri meritocratici è fondamentale, non per fini discriminanti, quanto per dare ad ogni avvenimento il proprio giusto valore. Riconoscere i meriti a chi ne ha, e non aver paura ad essere sinceri verso quegli organizzatori che palesano evidenti lacune dicendogli a chiare note che la corsa non è all'altezza di un calendario professionistico. Tutto il movimento si gioverebbe di una selezione accurata ed obiettiva».

Roberto Sardelli


Gare organizzate dal G.S. Emilia nel 2005
7 marzo TROFEO DELL'ETNA
22-26 marzo SETTIMANA CICLISTICA INTERNAZIONALE
4 giugno CRITERIUM MARCO PANTANI
9-10 agosto DUE GIORNI MARCHIGIANA-GP CASTELFIDARDO
17 settembre COMPETIZIONE ANCORA DA DEFINIRE
8 ottobre GIRO DELL'EMILIA
9 ottobre GP BEGHELLI

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano