Tour de France 2004 - Besançon: Lance Armstrong
La non-notizia è che Lance Armstrong ha vinto, con la cronometro di Besançon, la sua quinta tappa in questo Tour de France, e domani sarà incoronato a Parigi (al termine della consueta passerella sui Campi Elisi) per la sesta volta consecutiva, un record tanto più incredibile se si pensa al vissuto dell'americano, che ha sconfitto un cancro prima di iniziare il suo eccezionale filotto.
La notizia, invece, è un'altra, e riguarda il nostro Ivan Basso. Purtroppo il corridore lombardo ha perso il secondo posto in classifica generale, superato da Andreas Klöden, che alla vigilia accusava un ritardo di 1'02" rispetto a Basso, e che nella prova contro il tempo lo ha preceduto di 1'23", scavalcandolo per 21" in graduatoria. Ma allo stesso tempo bisogna dire che l'italiano mezza impresa l'ha compiuta, respingendo l'assalto di Ullrich al podio.
Jan, quarto in classifica, avrebbe dovuto recuperare 3'59" per scalzare Ivan anche dal terzo posto. Abbastanza difficile, come eventualità, anche perché storicamente la crono finale non scava enormi distacchi come invece succede nella prima; ma ugualmente Basso doveva fare attenzione, perché se non avesse reso a livelli di eccellenza avrebbe comunque rischiato.
L'inizio del varesino è stato incredibile: al primo intertempo, posto dopo 18 km, ha fatto segnare lo stesso tempo di Klöden, a soli 4" da Ullrich (mentre Armstrong, nella sua personale lotta contro nessuno, fermava il cronometro su 22'47", ben 43" meglio di Jan, secondo). Si è sperato, a quel punto, che Ivan facesse il miracolo e respingesse l'assalto dello specialista Klöden.
Il castello di sogni ha iniziato a franare al secondo intertempo, al km 35: Basso pagava 31" a Klöden, che dimezzava così il suo svantaggio in classifica e aveva a disposizione altri 20 km per completare l'opera. Basso non è più riuscito a invertire la tendenza: al km 40 il distacco era di 52" (mentre Ullrich guadagnava sì sull'italiano, ma non abbastanza da impensierirlo: 1'07"), al km 48 il margine, salito a 1'20" in favore di Klöden, sanciva l'avvenuto sorpasso (allo stesso tempo Ullrich non andava oltre il minuto e mezzo su Ivan).
Con Armstrong, partito 3' dopo di lui, a incalzarlo da vicino nel finale (ma stavolta, al contrario di quanto accaduto all'Alpe d'Huez, non lo ha raggiunto e staccato), Basso ha dato fondo alle poche energie che ormai gli restavano per tenersi stretto un podio che è un grande premio per lui: di certo è una base su cui costruire possibili future vittorie al Tour, a patto che però corra in maniera più coraggiosa, e non si accontenti di restare sempre a ruota del campione del momento.
Ma il miglioramento di Basso a cronometro (da sempre il suo tallone d'Achille) è notevole, se si considera che in ogni caso ha chiuso al sesto posto la prova di Besançon, davanti a tanti specialisti. Come dire: spazio per lavorare bene, dal prossimo anno, ce n'è. Dovrà soltanto saperlo sfruttare al meglio.
Marco Grassi