Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Sul traguardo gode O'Grady - Amburgo, Stuart beffa gli italiani

Versione stampabile


No, non è un pugno di mosche quello che resta in mano al drappello di italiani venuti ad Amburgo con l'intento di intascare la sesta prova di Coppa del Mondo, challenge che tornava a riempire gli schermi del ciclismo dopo un paio di mesi e di grandi giri che hanno imposto a turno il nuovo (Cunego in Italia) e il vecchio (Armstrong in Francia), come dire che tutto è ciclico, tutto va e viene, tutto è volatile e volubile.
Non è un pugno di mosche a premiare la corsa dei due principali favoriti di oggi, il Bettini vincitore un anno fa in questa Hew-Cyclassics di Amburgo, e il Rebellin primo in coppa dopo la splendida settimana d'aprile in cui vinse Amstel e Liegi (inframmezzate da un successo - buttalo via - nella Freccia Vallone); perché comunque il livornese conquista pur sempre un secondo posto, e il veneto, col suo sesto, agguanta 32 punti che gli permettono di tenere bene la testa della classifica (Davide raggiunge quota 232, davanti allo stesso Bettini, 168, e a Freire, 167).
Ma in un modo o nell'altro i rimpianti superano i motivi di soddisfazione. Ha vinto O'Grady, e questa dovevamo ancora vederla (prima affermazione per il bravo australiano in CdM); ha vinto con una bella volata di rimonta, superando a un passo dal traguardo un Bettini smadonnante (in quanto credeva di aver già vinto superando a sua volta Astarloa a due passi dalla linea, e invece doveva ancora vedersi trombare da O'Grady alla sua destra). E a Paolino resta il rimpianto per questo fatto, ma non solo: in fondo O'Grady nasce velocista, anche se poi la sua specialità sono diventate le fughe da lontano al Tour (e ogni tanto, come per esempio quest'anno, fa centro), e quindi ci sta di essere battuti da lui allo sprint.
Più grave, agli occhi del Grillo, è non aver condotto in porto quella che sembrava la fuga dei sogni, con Astarloa e Rebellin, rimasti davanti ai 15 km (dopo l'ultimo passaggio sulla salita del Waseberg), e poi raggiunti ai 13 da Ullrich, Freire, Di Luca, Merckx, Gilbert, Bossoni e Honchar. Chiaro che in un'azione del genere anche Rebellin guadagnava ben più del sesto posto. Però forse i 10 non ci hanno creduto fino in fondo, e sono stati ripresi ai 5 km da un'altra ventina di uomini (tra cui il futuro autore del delitto).
Prima dell'epilogo, si segnalavano una lunga fuga (di Michaelsen, Radochla, Lochowski e Reinerink: quest'ultimo resterà poi in testa da solo) partita al km 20 e terminata al 185 (65 dall'arrivo); una serie di azioni dimostrative di Bettini sul Waseberg (la salita veniva affrontata, tra un circuito e l'altro, 5 volte) e di interessanti risposte di Ullrich; un buon numero di tentativi di evasione (da parte di tutti i migliori, a turno) successivi ai vari passaggi sul solito Waseberg, tutti annullati dal gruppo.
Chi ha perso potrà rifarsi sabato prossimo, a San Sebastian, nella settima prova di CdM; ma dovrà guardarsi da un ulteriore paio di brutti clienti, assenti oggi: Basso e Cunego.

Marco Grassi


Le pagelle della Hew-Cyclassics

 

O'Grady - 9
In tempi non sospetti ha pure provato ad evadere, quando al traguardo mancavano ancora quasi 50 km. Annullato il tentativo di far partire la fuga, ha badato a salvare le gambe per spuntare poi nei 50 metri finali. 

 

Rebellin - 8
Si è comportato da perfetto leader di Coppa: sempre nel vivo, sempre coi migliori nei momenti importanti. Nella fuga a 25 (con Van Petegem dietro), ai 50 km, ha fatto tirare Hondo per far lievitare l'attacco, ma gli è andata male. In volata non poteva fare troppo contro i mostri sacri che l'hanno preceduto. 

 

Bettini - 7,5
Generoso come sempre, ha provato mille volte lo scatto, la fuga, l'attacco, ma è sempre stato ripreso. Nella volata ha tenuto d'occhio Freire e ha superato bene Astarloa, ma O'Grady veniva da dietro a velocità doppia ed era francamente ingestibile. 

 

Astarloa - 7
Fa piacere vederlo sempre nel vivo della corsa: propiziatore della fuga (quasi) decisiva sull'ultimo passaggio del Waseberg. Il gruppo ha ritrovato un protagonista di prim'ordine, uno che bisogna faticare le proverbiali sette camicie per batterlo. 

 

Ullrich - 6,5
Non disdegna di lanciarsi nelle corse in linea (al contrario di qualcun altro...), e interpreta bene il ruolo di attesissimo protagonista nella sua Germania. Tra i 15 e i 13 km all'arrivo guida l'inseguimento di un gruppetto al terzetto formato da Bettini, Astarloa e Rebellin. Ma poi gli manca qualcosa, e forse non fa quanto potrebbe per consentire alla fuga di giungere al traguardo. 

 

Freire - 6,5
Le Olimpiadi sono nell'aria, e lui sta entrando in un buono stato di forma. Spende molto per seguire Bettini, Astarloa e Rebellin, e il risultato è che in volata non è brillante come potrebbe. Ma diamogli 15 giorni, e potrà spaccare il mondo. 

 

Reinerink - 6,5
In fuga per quasi 140 km, prima con Lochowski, Radochla e Michaelsen, quindi da solo. Potrà dire: "Oggi ho vinto anch'io". 

 

Di Luca - 6
Vorrebbe strafare, troppe sono le rivincite da prendersi. Ma nei fatti i suoi movimenti non sono mai decisivi, anche se è presente quando conta esserci. 

 

Pozzato - 6
Molla nel finale e chiude con Bartoli, ma considerando che è giovane e che il tracciato non è proprio adatto a lui, può considerarsi soddisfatto della sua prestazione. 

 

Zabel - 5,5
Riesce a salvare le gambe sul Waseberg e a presentarsi all'appuntamento con la volata, ma poi resta chiuso (o non sa farsi spazio), e si deve accontentare di un pallido settimo posto. 

 

Bartoli - 5
Spesso in prima linea sulle salitelle, ma poi nel finale scompare, e la corsa si sviluppa lontano da lui. Non sarà troppo giù di corda per Atene? 

 

Moreni - 5
89esimo a 7'23" da O'Grady, e ultimo dei 4 azzurri di Atene presenti ad Amburgo. Proprio un cattivo viatico in attesa delle Olimpiadi, anche se ha la scusante di non aver corso il Tour e di avere quindi un po' di fondo in meno rispetto ai compagni di nazionale.


Ma.G.


La chiave tattica

 

A un certo punto si sono trovati in testa, a 13 km dalla fine, dieci uomini, tra i quali tutti i migliori della lista di partenza. Capire come sia stato possibile che una fuga del genere non sia arrivata in porto è arduo, a meno che non si consideri che forse proprio l'eccelso livello dei partecipanti all'azione (Bettini, Astarloa, Rebellin, Ullrich, Freire, Di Luca e Merckx oltre ai meno quotati Gilbert, Bossoni e Honchar) ha tagliato le gambe all'attacco: troppo rispetto gli uni degli altri, e la legittima paura di aver molto da perdere, portando i colleghi al traguardo. Meglio rinviare quindi la resa dei conti: almeno perdere in volata da un velocista non comporta eccessivi rimpianti o rimorsi.
L'Errore - Rebellin ha sprecato un'occasione, titubando nel momento in cui il treno Quick Step ha fatto spazio ai capitani, negli ultimi 200 metri. Se non avesse ritardato il lancio della sua volata, il veneto avrebbe certamente guadagnato almeno un paio di posizioni al traguardo. Tempi sbagliati anche per Ullrich, ma sul Waseberg: partito troppo presto, si è visto superare da Astarloa e Bettini, e poi allo scollinamento non è riuscito a prendere i due (cosa che invece è riuscito a fare benissimo Rebellin), essendo obbligato a un lavoro supplementare per ricucire sul terzetto. Se Jan si fosse accodato ai tre, le probabilità di andare al traguardo si sarebbero moltiplicate.


Ma.G.

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano