E' il tempo di Hamilton - Tyler vince, gli italiani vanno male
Il giorno della mazzata: mentre Tyler Hamilton, fresco campione olimpico della specialità, vinceva a mani basse la più lunga cronometro della Vuelta 2004 (40,1 km), i rappresentanti del pedale italiano andavano più a fondo di quanto fosse lecito sperare. I nostri tre uomini di classifica, Cunego, Cioni e Garzelli, hanno brillato poco: il vincitore del Giro ha chiuso al 71esimo posto, a 3'58" dall'americano, appena meglio di Garzelli (82esimo a 4'20"), peggio di Cioni (32esimo a 2'44").
Forse è presto per dirlo (quantomeno bisognerebbe aspettare domani l'esito del primo vero arrivo in salita), ma la sensazione è che la nostra Vuelta, per quanto riguarda almeno i discorsi di classifica, si chiuda qui. Il problema non è il distacco di Cunego da uno specialista come Hamilton: del resto al Giro il veronese perse oltre 3' da Honchar nella crono di Trieste (più lunga di questa, ma meno da cronoman puri), quindi ci può stare perderne quattro dallo statunitense.
No, il problema è aver fatto abbastanza peggio rispetto agli altri scalatori della compagnia: Cunego paga 2'21" a Heras, 2'49" a Sastre, addirittura 3'01" a Mancebo. Difficile pensare che possa recuperare subito in montagna rispetto a tutti i suoi colleghi e rientrare bene in classifica, e quindi si profila netta all'orizzonte l'ipotesi più temuta dagli appassionati, e cioé che il ragazzo, smarrita l'immediata possibilità di vincere (o di lottare per) si ritiri da qui a qualche giorno e si dedichi alla preparazione del Mondiale. Il che sarebbe un peccato, perché nell'ultima settimana il percorso della Vuelta offrirebbe a Damiano tante salite su cui recuperare (non occorre dire che saremmo felicissimi di essere smentiti in toto da Cunego).
Lontanissimo Garzelli (dovrebbe recuperare oltre sei minuti), ci resta comunque Cioni, che con la regolarità dimostrata al Giro d'Italia e a quello di Svizzera potrebbe uscire bene alla distanza.
La crono, oltre alla vittoria di Hamilton (che sale al terzo posto in classifica a 32" dal leader), ha fatto vedere una stupefacente Us Postal, capace di piazzare tre uomini alle spalle di Tyler: e se Peña già domani uscirà dalla classifica (non digerisce le salite), sarà interessante seguire gli sviluppi della lotta tra Beltran e Landis. Quest'ultimo ha strappato la maglia oro al compagno di squadra ed è il nuovo capoclassifica, ma Beltran, grazie ad un'ottima prestazione, è rimasto agganciato.
Gli altri: ottimi Mancebo ed Heras, in particolare il primo sta dimostrando una brillantezza che non gli conoscevamo, buone prestazioni di Sastre e Nozal, più o meno in linea con le attese Valverde (1'32" da Hamilton, più 2'26" su Cunego), deludente Aitor Gonzalez (solo 14esimo a 1'37" dal vincitore), rimandato Evans (1'49" il distacco).
Domani l'Alto de Aitana, 13 km di ascesa sulla cui cima è posto l'arrivo, sarà la settima e più dura salita della nona frazione: non un tappone dal punto di vista della lunghezza (162 km), ma la prima delle numerose rese dei conti sulle montagne. Volendo, si può cercare di recuperare qualcosa da subito.