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Divertiamoci con la Vuelta - Effetto Cunego sul Giro di Spagna

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E' difficile, anche a distanza di un paio di settimane, non avere ancora gli occhi pieni di Paolo Bettini che vince la medaglia d'oro ad Atene. E ancora pervasi dal fascino dei Giochi, non possiamo non avere il rimpianto per la fine delle Olimpiadi. Però lo sport va avanti, e il calendario del ciclismo ci aiuta a guardare con passione anche ai prossimi eventi in cartellone: primo fra tutti la Vuelta di Spagna.
Questa corsa era in passato la terza, per importanza, dopo Giro e Tour (parliamo ovviamente solo dei grandi giri). Poi lo spostamento (dal 1995), da aprile a settembre, e fu rinascita: da gara schiacciata tra le classiche del nord e il Giro, e praticamente riservata ai corridori di casa, la Vuelta è diventata molto di più. E' diventata il principale terreno di preparazione per il Mondiale (che nel frattempo è passato da agosto a ottobre), è diventata la più importante prova d'appello per chi non ha dato il massimo nel corso della stagione, e, riuscendo così ad allestire una lista partenti sempre più ricca, è diventata anche una corsa che, a vincerla, conferisce tanto, tanto prestigio.
Sì, è pur sempre l'obiettivo primario per i tanti iberici del gruppo, prova ne sia il fatto che, dal '98 a oggi, solo Ullrich nel '99 ha interrotto un incontrastato dominio spagnolo (riepilogo: 1998 Olano, 2000 Heras, 2001 Casero, 2002 Aitor Gonzalez, 2003 Heras). Ma basta dare un'occhiata a chi ci sarà quest'anno per capire che la preda è ambita, e che si muovono delle assolute prime linee alla sua caccia.
La Spagna padrona di casa schiera l'ultimo vincitore, Heras (spalleggiato in Liberty Seguros da quel Nozal che gli contese fino all'ultimo la Vuelta 2003), e poi Zubeldia uscito male da un Tour a cui era pure molto atteso, e Mancebo e Sastre che invece in Francia hanno offerto prestazioni più che dignitose, e facendo questi nomi ci limitiamo agli uomini da classifica, tralasciando i Freire e gli Astarloa che saranno protagonisti di giornata. E poi ci sarà Valverde, che in realtà è il più atteso tra tutti i suoi connazionali: terzo l'anno scorso, è molto cresciuto nel frattempo, ha fatto incetta di brevi corse a tappe, è considerato il corridore del futuro da molti esperti.
A provare a spezzare il dominio spagnolo ci saranno due autentici pezzi da novanta del ciclismo mondiale: Tyler Hamilton e Alexandre Vinokourov. Il primo ha deluso, per vari motivi (fisici e mentali), al Tour; il secondo non ha neanche disputato la corsa francese a causa di un infortunio. Non occorre essere degli indovini per sapere che i due saranno protagonisti assoluti alla Vuelta (e occhio anche a Landis, che fuori dall'orbita di Armstrong può trovare una sua importante dimensione).
Noi invece ripartiamo dall'eccezionale Cunego edizione 2004. Damiano ha vinto il Giro d'Italia e non solo: ha conquistato affermazioni praticamente in tutti i periodi in cui è sceso in strada (ultimo centro il GP Nobili, il 25 agosto), e ha mire espansionistiche nei confronti del Mondiale, che si disputerà nella sua Verona. Ufficialmente Cunego sarà al via a León per preparare l'appuntamento iridato. Ma nella pratica, vogliamo vedere se il ragazzo troverà il coraggio di mollare la Vuelta dopo due settimane (sarebbero questi i programmi secondo il suo ds Martinelli), se la sua situazione di classifica sarà promettente (o addirittura lusinghiera).
L'eventualità non è per niente improbabile, visto che la corsa spagnola come sempre pullula di salite, e alla dodicesima tappa saranno stati già affrontati un paio di importanti arrivi in salita (Alto de Aitana e Calar Alto) e almeno altre tre tappe di montagna (bassa, media o alta non importa) adattissime alle caratteristiche di Cunego. In ogni caso, dovesse o no ritirarsi a metà del cammino, Damiano si troverebbe a duellare con Valverde, prima occasione per i due possibili uomini faro del prossimo decennio per lottare ad alti livelli.
Del resto l'Italia non finisce con Cunego. A parte la presenza, graditissima, di Petacchi e Di Luca, schieriamo un bel gruppetto di possibili uomini da classifica: Garzelli, Caucchioli, Savoldelli, Casagrande, Cioni (Frigo ha dato forfait). Chi in cerca di conferme, chi in attesa di riscatto, chi con la speranza di ritrovarsi dopo infortuni più o meno gravi, tutti sapranno mettersi in luce sulle strade di Spagna. Noi siamo qui ad aspettarli ai vari traguardi che sceglieranno di perseguire.

Marco Grassi    

 

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