Oggi è nata una stella - Sella fa il numero sugli Appennini
Versione stampabile"Ho fatto il numero, non ci posso credere!": queste le prime parole di Emanuele Sella subito dopo il traguardo di Cesena, nell'undicesima tappa del Giro d'Italia. E ha ragione, il 23enne corridore della Panaria, scattato a 45 chilometri dall'arrivo e giunto da solo davanti a tutti, dopo aver scavato dei bei distacchi ed essersi sensibilmente avvicinato alla testa della classifica.
Ha fatto una fatica boia, il giovane Sella, che nasce scalatore, ma che proprio sull'ultima, durissima salita di giornata ha visto erodersi in maniera quasi preoccupante il vantaggio sugli immediati inseguitori. Per fortuna sulle discese Emanuele si scapicollava (al punto da cadere, pure!), e aumentava scientificamente e regolarmente il margine sui più prudenti colleghi che lo seguivano. Ma ne aveva ben donde, il ragazzo: il rischio valeva la candela, di mezzo c'era un'impresa che lo proietta immediatamente, al fianco del già affermato Cunego, nel gruppo dei giovani di bellissime speranze che nel prossimo decennio ci regaleranno memorabili soddisfazioni.
Solo per poco Sella non si è ritrovato pure in maglia rosa. Difficilmente riuscirà a questo punto a inerpicarsi sulla vetta della classifica, visto che la crono di sabato dovrebbe respingerlo. Ma Cesena è uno spartiacque: la sua è una dimensione diventata di colpo più grande, e lui se l'è costruita da solo con i suoi sforzi, la sua fantasia, la sua follia. Sugli Appennini Sella è stato entusiasmante come il Mayo dell'Alpe d'Huez 2003, e come tutti i ciclisti che non hanno paura di rischiare tutto pur di provare a far esplodere la corsa.
E' partito con un gruppetto in caccia dei fuggitivi della prima ora; una volta ripresili, si è messo in testa di andarsene da solo, e l'ha fatto, e il suo non è stato uno scatto della domenica, perché a ogni pedalata invece di scemare, la forza aumentava. Non si è scoraggiato dopo la caduta, ma ha trovato anzi nuovi stimoli per andare ancora più veloce verso il traguardo della svolta. Ci ha fatti divertire, il ragazzo. E scommettiamo che sulle Alpi ci sarà spazio per un nuovo, nutrito gruppo di tifosi: quelli del piccolo Sella.
Marco Grassi