Il padrone è sempre Gibo - Simoni domina l'arrivo in salita
Versione stampabileNiente da fare: Gilberto Simoni è sempre Gilberto Simoni. Il più grande scalatore degli anni 2000 non si smentisce, e respinge al mittente tutte le speculazioni (comprese le nostre) che lo volevano quasi in difficoltà al cospetto del giovane rivale che si sta crescendo nella sua stessa casa. Ma se Damiano Cunego è il Principino del nostro ciclismo, Gibo resta il vero Re. Una classe immensa gli permette di fare polpette degli avversari pur non essendo propriamente al top della forma. E quando le pendenze aumentano, riesce sempre ad alzarsi sui pedali per fare qualcosa di non scontato.
A Corno alle Scale Cunego ha avuto la libertà di fare corsa parallela a quella del capitano, sfruttando il magistrale lavoro preparatorio della Saeco (che ci teneva a far bene, visto che si arrivava dalle parti della sede dello sponsor). E' pure scattato, il veronese, ai 3 km, quando la strada si faceva più dura, facendo credere che le cose prendessero la piega sperata dai più. Poi lo scatto restauratore di Simoni, uno scatto che, lungi dal deluderci, ci ha ugualmente riempito gli occhi.
E' come se il Giro 2004 si fosse già incanalato verso il suo naturale percorso. Gilberto è proprio superiore, e al momento è difficile immaginare che possa perdere lo scettro. Il più vicino a lui è proprio Cunego, ma dopo l'esibizione di ieri del trentino, Damiano è ridotto a più miti consigli: Simoni ha dimostrato di avere una marcia in più del compagno, e in prospettiva le cose non cambieranno, anzi. La maglia rosa ha più fondo, più brillantezza anche a cronometro, più esperienza. Insomma, è facile prevedere che la forbice tra i due tenderà ad allargarsi. A meno che...
A meno che sabato, a Montevergine di Mercogliano, Gilberto non accusi qualche minimo passaggio a vuoto, e Cunego ne sappia approfittare. Sarà, il prossimo arrivo in salita, l'ultima occasione che il giovane veronese ha di cambiare le carte in tavola.
Il resto della compagnia naviga a vista: Garzelli, che Simoni accredita come il più duro dei suoi rivali, ha avuto un inizio di Giro che più floscio non si può, e deve già recuperare un minuto. Riuscirà a inventarsi qualcosa? E dove? Pellizotti, bravo fin qui, non ha ancora lo spessore per duellare ad armi pari con la maglia rosa. Resta Popovych. In effetti l'ucraino è anche abbastanza vicino in classifica, e ha dalla sua la cronometro. Ma, dopo la prova contro il tempo, resisterà bene al sicuro ritorno di Simoni sulle Alpi?
Basta, stiamo correndo troppo. Per il momento godiamoci questo bellissimo trentino in maglia rosa. E' sempre un bel vedere: che i casi della vita ce lo conservino ancora a lungo.
Marco Grassi