Ed ora come la mettiamo? - Cunego scompiglia i piani Saeco
Versione stampabileLo aspettavamo a Corno alle Scale, ma lui ha voluto sorprendere tutti, e si è presentato all'appuntamento con la vittoria con 24 ore di anticipo: ha vinto a Pontremoli, sfruttando un gran gioco di squadra della Saeco, ha preso 20" di abbuono e ha scavalcato in classifica il suo "capitano" Gilberto Simoni.
Siamo tutti felicissimi per questa affermazione di un 22enne che promette di farci divertire per un decennio almeno. La Saeco ha corso molto bene, mandando prima in fuga due uomini (insieme ad altri 21), Fornaciari e Stangelj, poi lanciando in contropiede lo stesso Stangelj, infine mettendo in testa al gruppo Mazzoleni a tirare il collo a tutti: da una corsa resa così dura non poteva non venir fuori una discreta selezione. E proprio di questa selezione è figlio il successo di Cunego: tolti di mezzo i velocisti, restavano da battere alcuni uomini comunque avvezzi agli sprint (McGee, Astarloa, Moreni). Ma questi hanno sofferto abbastanza in salita (il campione del mondo si è pure staccato, per poi rientrare in discesa), e Cunego ha raccolto all'arrivo il frutto di tanta semina.
McGee riconquista la maglia rosa, vista la defaillance di Pollack, che ha ballato un solo giorno; e l'australiano sarà tra i piedi a lungo, se riesce a non andare completamente nel pallone domani. Ma i sommovimenti di classifica hanno portato nelle posizioni di vertice tutti i protagonisti attesi. E, per tornare al discorso principale, Cunego si lascia alle spalle Simoni. La Saeco ha provocato quasi scientemente questo ribaltone, correndo per permettere al veronese di imporsi, e certo non soltanto per rubare i secondi di abbuono che Garzelli cercava con veemenza. Fatto sta che Damiano si troverà oggi a vivere quasi una resa dei conti: se fa meglio di Simoni a Corno alle Scale, non potrà più nascondersi, né continuare ad autodefinirsi "solo un gregario". Non vogliamo ancora indagare su come reagirà a questa eventualità Gibo, né su come penderà l'ago della bilancia in casa Saeco. Però, se temevamo di non avere spunti pepati in questo avvio di Giro, ora abbiamo la certezza che non sarà così.
Marco Grassi