Dalla Coppi e Bartali al Nord - L'analisi dei protagonisti della Settimana Ciclistica Internazionale
Comincia la Campagna del Nord. Alcuni corridori italiani vi prenderanno parte, altri cercheranno altrove la forma per partecipare al Giro d'Italia. Altri ancora dopo le corse di Coppa del Mondo si fermeranno per affrontare al meglio il Tour. Alcuni corridori hanno partecipato alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, come ne sono usciti? Ecco, uno per uno, il profilo dei protagonisti.
SIMONI - Non ci siamo. Si è ritirato alla fine dell'ultima tappa. Fino a quel momento aveva accumulato un ritardo in classifica di 25 minuti. Ha corso poco, vuole gestirsi per disputare bene sia il Giro che il Tour, ma sta prendendo dei rischi. Alla corsa rosa potrebbe non essere uno dei protagonisti visto che già nella prima settimana ci sono degli arrivi in salita. "Ma io sono tranquillo - ha dichiarato - Sono certo che per il Giro sarò pronto. Il mio banco di prova principale sarà il giro del Trentino". Vedremo.
SCARPONI - Talento allo stato puro, corridore di fantasia, bravo non solo in salita. Insomma bisogna solo aspettare che cresca e sperare che non sia sacrificato troppo spesso alla causa di Cipollini. Non farà il Giro, anche se le pressioni esterne sono forti. Punta tutto sul Tour ma prima vuole migliorare i già ottimi piazzamenti dello scorso anno alla Amstel (settimo) e alla Liegi (quarto). Ha vinto la tappa più dura della Coppi e Bartali con un'azione bellissima. "Alla gente piacciono le imprese e io l'ho fatta" ha detto dopo il successo.
CELESTINO - Aveva vinto la Coppi e Bartali lo scorso anno, questa volta è arrivato secondo per un secondo. Sta bene. Ballerini lo ha pronosticato tra le possibili sorprese per il Giro delle Fiandre.
FIGUERAS - Sembra rinato. Dopo due anni di guai è tornata la serenità, grazie anche al matrimonio con Yaiza, 26enne spagnola delle Canarie. Con un po' di fortuna è arrivata anche la vittoria. Non farà le classiche perché la sua squadra, la Panaria, non è riuscita a strappare l'invito. "Però sarò pronto per il Giro dove non curerò la classifica come gli altri anni. Questa volta punto a qualche successo di tappa".
POPOVICH - Sta crescendo. Alla Coppi e Bartali si è visto poco. Non ha mai attaccato ma è quasi sempre rimasto con i primi. La preparazione in vista del Giro procede nel migliore dei modi. Del resto quest'anno l'ucraino che vive in Italia è intenzionato ad arrivare in maglia rosa a Milano.
PELLIZOTTI - Il friulano di Latisana è alla ricerca della forma migliore per il Giro. Il lavoro procede bene, ma deve lavorare ancora parecchio perché in qualche circostanza è stato troppo in difficoltà.
CAUCCHIOLI - E' caduto su una discesina nella prima semitappa della Coppi e Bartali riportando la frattura della clavicola e della scapola sinistra. E' stato operato il giorno dopo e non potrà tornare in sella prima di una decina di giorni. Al veronese va l'oscar della sfortuna. Anche lo scorso anno si presentò al Giro in condizioni precarie perché reduce da un intervento alla schiena. Programma da rivedere. Al suo posto faremmo un pensierino al Tour e salteremmo il Giro.
D'AMORE - Se cercate un'alternativa a Petacchi e Cipollini per le volate al Giro appuntatevi questo nome. Crescenzo D'Amore, napoletano di Brusciano che ricorda Zabel, ha vinto una tappa in maniera imperiale. Il talento c'è e nei primi anni di professionismo è stato gestito male. Ora ha trovato una grande forza mentale e una condizione invidiabile contenendo alla grande il ritorno di Jan Svorada, uno sprinter che non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno.
QUARANTA - Chi lo ha visto? Ha perso terreno anche sui cavalcavia. E' davvero un peccato che un talento così sprechi il suo tempo. Se non fai vita da atleta non vinci niente. Troverà ancora una squadra disposta a credere in lui nei prossimi anni? A noi è sembrato un ex corridore.
TONKOV - Vale lo stesso discorso fatto per Popovich. Sta seguendo il suo piano di preparazione e piano piano sta avvicinando la forma migliore. Non è più in grado di vincere il Giro ma qualche soddisfazione in salita può ancora prendersela.
NOE' - Sta già molto bene. Nella tappa vinta da Scarponi ha provato ad agganciarsi al duo di testa, ma controvento c'è stato poco da fare. Può puntare ancora al podio del Giro se non dovrà lavorare per Pellizotti, del resto un atleta serio ed esperto come lui sa perfettamente come gestirsi.
Maurizio Radente