Quant'è bello questo Giro - Spettacolo in barba a chi non ci sarà
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Il prossimo Giro d'Italia potrebbe decidersi soltanto alla vigilia di Milano. E' quanto auspicano gli organizzatori che hanno piazzato le due tappe più dure proprio alla fine della corsa. La terzultima e la penultima frazione saranno quelle decisive: Gavia, Mortirolo (ma perché così lontano dal traguardo?), Pampeago, Tonale, Vivione, insomma, quanto basta per mandare in crisi chi arriverà a quel punto con la condizione non al meglio e per lanciare nell'Olimpo chi invece riuscirà a restare davanti.
Ma fino ad allora che Giro sarà? Ci sarà da divertirsi? Certo. Il Giro mica è il Tour. Lì ci vanno i più forti ma il percorso è davvero povero. Al Giro non ci saranno tutti i migliori, ma le montagne non mancano mai e i chilometri a cronometro sono pochi, quanto basta per dare un po' di sale alla corsa, mai per essere decisivi. Nel 2004 saranno addirittura soltanto 59: sette nel prologo, 52 nell'unica tappa contro il tempo, la tredicesima, a Trieste. Importante ma non decisiva.
Il Giro si sta caratterizzando sempre di più come grande corsa a tappe che privilegia gli scalatori, cioè lo spettacolo, perché è proprio questo che vogliono i tifosi: la grande impresa in salita, non la noia della corsa contro il tempo. Simoni ha invitato Armstrong. Il trentino vuole sfidare l'americano sul suo terreno dopo aver perso in trasferta, cioé in Francia, in una corsa con poca montagna e infarcita di chilometri a cronometro, compresa la cronosquadre che è l'antitesi del ciclismo, sport individuale.
Insomma, fino alle grandi montagne che Giro sarà? Niente paura. Gli organizzatori hanno pensato anche a questo. Ci sarà salita sin dalla prima tappa. E poi frazioni con saliscendi da far paura, le cosiddette tappe "mangia e bevi", dove può succedere di tutto (l'anno scorso Simoni cominciò la sua grande cavalcata proprio in una di queste frazioni, quella di Faenza). E poi c'è l'arrivo al Santuario di Montevergine. Certo, non è il Gavia, ma provate voi a non farvi staccare su una salita di venti chilometri.
E se proprio tutto questo non vi basta, se le squadre dovessero tenere la corsa chiusa ci sarà il duello tra Cipollini e Petacchi a infiammare il pubblico. E sì, perché SuperMario ci sarà, con i suoi atteggiamenti provocatori, con la sua potenza, con il suo treno, con le sue polemiche. Mica siamo al Tour qui, dove non lo chiamano da tre anni e il perché non lo sanno nemmeno loro!
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